Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
2a Domenica di Quaresima, 28 Febbraio 2021
Dio è colui che giustifica! Chi ci condannerà?
Nella
Sua Trasfigurazione
Gesù, “dopo aver dato ai Discepoli l’annunzio
della Sua morte, sul monte Santo manifestò la Sua
gloria… e indicò agli Apostoli che solo attraverso
la passione possiamo giungere al trionfo della
Risurrezione” (Prefazio).
Con la Sua “Trasfigurazione”, Egli vuole formare e
incoraggiare i Suoi discepoli smarriti e spaventati,
e li vuole preparare e fortificare nel seguirLo e ad
andare con Lui incontro al Mistero salvifico della
Sua Passione e Morte, Risurrezione e Glorificazione.
La Trasfigurazione,
dunque, preannuncia e illumina il Mistero della
morte e risurrezione di Cristo che ogni giorno
proclamiamo e celebriamo nell’Eucaristia,
nell’attesa della Sua venuta. È anticipo
della Sua Risurrezione e Gloria, alla quale noi
siamo chiamati e destinati. Prima, però, dobbiamo
anche noi, con Gesù, rinunciare a noi stessi,
prendere la nostra croce, metterci dietro a Lui e
seguirLo fin sul Calvario, morire insieme a Lui per
risorgere con Lui!
Abramo, nella
fede incrollabile e certezza che ‘Dio provvederà’,
affronta la prova suprema, Gli offre il figlio, che
gli viene risparmiato dalla Sua mano potente,
ricolmandolo di benedizione, ‘perché ha obbedito
alla Sua voce’. La disponibilità di Abramo
nell’ascolto della Sua Parola a sacrificargli il
Figlio, riporta nella sua vita l’amore di Dio prima
di ogni altro amore (Prima Lettura).
Il vero credente
che, attraversando prove terribili e dolorosissime,
ha continuato a fidarsi di Dio, ha sperimentato
che Egli, mai, lo ha abbandonato, ma gli è rimasto
sempre fedele e lo ha salvato strappandolo dalla
morte. Con il salmista dobbiamo convincerci che Dio
non tradisce mai la nostra fiducia riposta in Lui (Salmo).
‘Se Dio è per noi,
chi sarà contro di noi’? Chi crede
che Dio tutto ha fatto per noi in Cristo, Suo
Figlio, di nulla e di nessuno deve aver paura!
Questa, infatti, è segno di mancanza di fede e di
fiducia in Dio che rimane sempre dalla nostra parte
(Seconda Lettura).
Fu Trasfigurato!
Marco non aggiunge altro, e precisa solo che ‘le
Sue vesti divennero splendenti: bianchissime’ (v
3): il colore
bianco, nella simbologia
apocalittica, è il segno della Risurrezione.
Questi è il Figlio
Mio, l’Amato: AscoltateLo! La Voce
del Padre è il cuore, il culmine e la luce del
Mistero della Trasfigurazione.
AscoltateLo, che non vuol dire fermarsi alle
Sue parole, impararle a memoria, né leggere un
testo, ma decidersi a seguirLo, camminando dietro a
Lui, senza tentare ed osare di indicarGli quello che
deve fare: ‘facciamo tre tende’ e restiamo
qui, perché è troppo bello!
AscoltateLo, allora, è l’imperativo di Dio
Padre, che vuole la nostra salvezza, a dover seguire
il Figlio fino alla croce, a condividere la Sua
morte per essere fatti partecipi della Sua
Risurrezione. Bisogna scendere e riprendere il
cammino verso Gerusalemme, passando dal monte
Getsemani, dove Gesù ci chiede di restarGli accanto,
seguirLo per salire l’altro monte, il Calvario, con
Lui e come Lui, morire e risorgere con Lui ed essere
resi partecipi della Sua gloria eterna, che ci è
stata data di contemplare solamente per pochi
attimi, sul Tabor! Il Mistero della Trasfigurazione,
infatti, è solo un anticipo della Risurrezione,
uno sprazzo fulgido della luce di Dio sul nostro
faticoso e fedele cammino dell’Ascolto quotidiano
della Sua Parola Vivente, che ci conduce, attraverso
la Sua passione e morte, alla beatitudine della Vita
Eterna, che inizierà proprio quando Egli sarà
risuscitato dai morti! Perciò, non possiamo restare
sul monte, dobbiamo scendere a valle e avviarci
verso Gerusalemme, ascoltando e seguendo Colui che
abbiamo contemplato e che ci viene presentato e
rivelato dalla Voce del Padre, che ha squarciato la
nube per aprire i nostri cuori e illuminare le
nostre menti con l’amore e la luce di Colui che ci
presenta e ci comanda di ascoltare: ‘Questi è il
Figlio Mio, l’Amato: AscoltateLo!’ Nell’indicativo
(“è”) Dio rivela la relazione d’amore con
Gesù l’Amato e afferma la Sua’Identità di Figlio
Suo, come la ‘Voce’ ‘fatta’ udire
nel Battesimo al Giordano. “Ascoltatelo”
perché è la Mia Parola Vivente! “AscoltateLo!”
Comando esplicito, imperativo, senza se e
senza ma! ‘Lo stare’ e ‘il rimanere’ con
Gesù, infatti, non è contemplare uno spettacolo,
recitare una parte, godere di una visione
trionfalistica, ma accogliere totalmente le esigenze
del Suo Vangelo, senza riserve, contraddizioni,
aggiustamenti e adattamenti.
Ultimo aggiornamento 27/02/2021 - 10:36
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