Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
3a Domenica Ordinaria, 24 Gernnaio 2021
Fammi conoscere, Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri
La
Parola di Dio, dono e grazia,
interpella e chiama tutti a conversione, perché il
Regno di Dio è ‘vicino’, cioè, presente, e il tempo
dell’attesa si è compiuto. Perciò, ciascuno di noi
si lasci convertire ‘in tempo’, per poter
credere questa Parola e darLe la propria risposta ed
aderire al Regno di Dio, che è già presente, e
permetterLe di poter compiere efficacemente nella
nostra vita, ciò per cui è stata mandata:
Convertirci e farci credere nel Vangelo, che è
Cristo Gesù, Figlio di Dio.
La Parola del Signore,
predicata a Ninive dal Profeta, chiamato e mandatovi
dal suo Signore, è creduta ed accolta subito dai
Niniviti, che si ravvedono dalla loro condotta
iniqua ed empia e cambiano comportamenti che frenano
e bloccano le amare conseguenze del castigo
inevitabile se non si fossero convertiti e non
avessero creduto a Dio (prima Lettura).
Paolo,
dopo averci fatto scoprire lo splendore della
bellezza del nostro corpo, creato da Dio, Tempio del
Suo Santo Spirito, riscattato a caro prezzo dal
Figlio e destinato a risorgere, oggi, ci sollecita,
insieme ai Cristiani di Corinto, a riscoprire e
vivere ‘il tempo’ come
Kairòs, occasione e dono da non sprecare,
perché si fa sempre più breve, e ci vuole orientare
per dare il giusto valore alle realtà di questo
mondo, che passa e finirà, come ogni cosa e tutti i
beni della terra, che dobbiamo usare ‘come se non li
avessimo e possedessimo
pienamente’, sempre orientati verso l’incontro con
il Signore e alla ricerca delle cose di lassù, dove
Egli ci attende.
Nel Vangelo, Gesù, battezzato dal Suo
precursore e dopo essere stato sospinto dallo
Spirito nel deserto, dove rimase per quaranta
giorni, tentato da Satana, oggi, dà inizio al Suo
Ministero in Galilea, con queste prime e precise
parole imperative: ‘Il tempo è compiuto e il
Regno di Dio è vicino;
Convertitevi e
Credete nel
Vangelo’, e ne indica, subito, il modo, nel
voler ‘vedere’ e chiamare subito i primi quattro
discepoli a lasciare tutto e a seguirLo ed essere
Suoi collaboratori, facendoli diventare ‘pescatori
di uomini’.
Nel Salmo, ci disponiamo, nella Preghiera, a
saper ascoltare e voler rispondere alla chiamata
particolare che Dio riserva a ciascuno di noi per il
bene e la salvezza di tutti, invocandoLo, con
fervore e fiducia: ‘Fammi conoscere, Signore le
Tue vie, insegnami i Tuoi sentieri’. Questo
abbiamo invocato, con il Salmo, ora, resta a noi la
responsabilità di sapere ascoltare e di voler
mettere in pratica la risposta del Signore, buono e
retto, lasciandoci convertire dalle nostre
vie di peccato e a credere e seguire il Signore che
‘indica ai peccatori la via giusta’ e ‘guida
i poveri secondo giustizia’. Se non ci
riconosciamo, dunque, quali siamo veramente, ‘poveri’
e ‘bisognosi’ del Signore, nostra Guida
e nostro Maestro, perché avvitati su noi
stessi, mai potremmo aprirci all’ascolto della
nostra chiamata mai potremo darle la nostra adesione
e risposta e mai potremo conoscere le vie del
Signore e mai potremo essere guidati per i Suoi
sentieri di amore, giustizia e pace!
Nella Domenica della
Parola, “Aperuit Illis”, lasciamoci
‘aprire la mente, come i discepoli impauriti e
delusi’ dal Signore Risorto (Lc 24, 45) per
comprendere efficacemente questa Sua Bella Notizia.
Egli, Maestro autorevole, và e vede e chiede a
questi uomini di lasciare tutto per poter seguire la
Sua Persona concreta, mentre la mentalità biblica
imponeva di seguire solo Dio e la Sua Legge. È
questo Maestro amorevole ad andare e vedere chi
cercare e chi far diventare Suoi discepoli e
pescatori di uomini, senza aspettare che siano
questi ad andare da Lui. La vicinanza-presenza del
Regno è la Sua Persona che illumina, attira e spinge
questi uomini a pensare che ‘è giunto il tempo’ di
dare una svolta decisiva e un senso nuovo alla
propria vita futura, al di là delle reti e delle
barche, del catturare pesce!
C’è altro da fare,
l’altra pesca da iniziare: gettare con Lui
un’altra rete, quella dell’amore e della
misericordia, per raccogliere tutti gli uomini nella
Comunità dei figli di Dio. Le due coppie di
Fratelli, si dispongono e si dicono pronti e decisi
a mutare mentalità, a lasciare ed abbandonare le
vecchie abitudini e sicurezze e, fidandosi di Lui,
si lasciano cambiare la vita, cessano di essere
pescatori di pesci e cominciano ad imparare dal
Maestro a diventare pescatori di uomini. La
differenza fra le due ‘attività’ è enorme ed è Gesù
stesso, con le Sue parole, a farcela comprendere: il
pescatore, infatti, tira fuori dall’acqua i pesci e
li fa morire, ne mangia, li vende e ci guadagna.
Chi, invece, è chiamato ad andare a
pescare-ricercare uomini, al contrario, tira fuori
dall’acqua chi è naufrago nel peccato e sta per
annegare
e, quindi, gli salva la vita! Il passaggio è
radicalmente opposto: da produttori interessati di
morte, siamo chiamati e mandati a diventare, con e
come Gesù, donatori generosi di vita!
Sedotti dal Suo sguardo
di amore e chiamati, con la Sua convincente
autorevolezza, a seguirLo e a rimanere con Lui,
lasciamoci anche Noi, aprire il cuore e la mente,
per essere convertiti e ammaestrati dalla Sua Parola
efficace e ricreatrice, per imparare da Lui, ad
essere anche Noi pescatori di uomini, in questo mare
tempestoso, dove l’Umanità perduta nel Suo peccato,
sta rischiando di affogare e perire per sempre!
Ultimo aggiornamento 23/01/2021 - 08:49
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