Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
4a Domenica di Avvento, 20 Dicembre 2020
Il mistero avvolto nel silenzio per secoli è accolto e manifestato da Maria, la piena di grazia
In
questo Natale, così ‘particolare’, chi
aspettiamo? Chi festeggiamo? Ci rendiamo
conto che ciascuno di noi, come Maria, è stato
chiamato, nel Battesimo, a divenire ed essere ‘la
casa’, dimora di Dio tra gli uomini? Vogliamo
prepararci ad essere pronti, disponibili e docili,
come Maria, affinché, ‘avvenga anche per ciascuno di
noi secondo la Parola di Dio?’
Troppo facile
costruirGli belle chiese e sontuosi santuari,
cattedrali e templi, non tanto per la Sua gloria, ma
per cercare di affermare la nostra, e che attirano
più per la loro bellezza estetica, architettonica e
pittorica, anziché, per motivi religiosi di
adorazione del vero Dio e per muovere a conversione
di vita tutti coloro che vi accedono.
Costruiamo tante chiese,
ma quando Dio ci chiede, come a Maria, di fidarci di
Lui e a Lui affidare e consegnare la propria vita,
insieme ai nostri progetti individuali e sogni
personali, allora, chi di noi sa dire ‘Sì’, docile e
obbediente, lasciandosi consacrare tutta la persona
al servizio del Suo disegno?
Mettiamoci al posto di
Maria, per un attimo, e domandiamoci se Dio
avesse chiesto a me tutto quello che ha proposto a
lei, io, sinceramente e lealmente, come avrei
reagito e risposto? Ella, umile docile donna,
fidandosi della certezza del Suo amore, si abbandona
e si consegna tutta a Dio e al Suo disegno, che le
cambia la vita, i suoi sogni e suoi progetti! E
proprio perché ha creduto e si consegna a questa
Parola, Ella è beata tra tutte le donne e
benedetta dal Frutto benedetto Gesù che accoglie
nel suo verginale grembo e, perciò, nella sua vita.
La Parola,
nella prima Lettura, vuole ricordarci tutta
la sollecitudine e tutto l’amore fedele del Signore
Dio dell’Esodo, della Tenda e del
Cammino, nel guidare ed accompagnare il Suo
Popolo verso la libertà e la salvezza, ma
proclama anche che non si lascia
imprigionare dentro gli spazi delle ‘case’
costruite da mani di uomini. Quando il re Davide
voleva costruire una stabile ‘casa’ dimora per
l’Arca di Dio, che era ‘sotto i teli di una tenda’
mentre egli ‘abitava una di cedro’, il Signore gli
ricorda, per mezzo del profeta Natan, che Egli non
può essere imprigionato e limitato dagli uomini in
una ‘dimora’ di pietre, costruita da mani di uomo,
per lo più delle volte, non per la Sua gloria ma per
i propri interessi, perché Egli stesso ‘farà a
lui una casa’ e ‘susciterà un suo discendente’
e ‘renderà stabile il suo regno’. È solo il
Signore, dunque, e non l’uomo, a voler costruire,
edificare e guidare il Suo popolo, in
mezzo al quale abitare! (prima Lettura).
Nel Salmo,
cantiamo per sempre l’amore del Signore e Lo lodiamo
e Lo acclamiamo, perché è fedele alla Sua Alleanza e
mantiene sempre la Parola data e realizza tutte le
Sue promesse, fatte al Suo popolo. Nella Seconda
Lettura, Paolo
conclude la sua Lettera, indirizzata ai fedeli di
Roma, ringraziando e lodando Dio che
si è manifestato e si è fatto conoscere in Gesù
Cristo, ‘il Mistero, avvolto nel silenzio per
secoli eterni’. Il Disegno di Dio sull’uomo,
infatti, non scaturisce da progetti umani, ma è dono
gratuito che Dio stesso rivela, attraverso Cristo,
nel Quale ricapitola ogni cosa. Dio mantiene,
infatti, nella Sua fedeltà le Sue promesse e le
realizza tutte nel Figlio, che Maria, ripiena della
grazia e dallo Spirito Santo, accoglie nel suo
grembo e lo dà alla luce e gli dona il nome Gesù,
Salvatore (Vangelo).
Tutte le promesse di Dio
al Suo popolo e all’Umanità, dunque, si compiono non
in una ‘dimora’ lussuosa, ricca di pietre preziose e
sontuose costruita dagli uomini, ma in un grembo di
carne, la ‘casa’ umile e accogliente, edificata da
Dio l’Onnipotente, al Quale ‘nulla è impossibile’,
in una giovane Donna, Maria, vergine sposa promessa
di un uomo, Giuseppe, dalla stirpe Davide!
È ‘il Mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni, e ora
manifestato’, nel grembo di una Donna, umile, docile
e disponibile ad accondiscendere con tutta se stessa
alla chiamata ad essere ‘casa’ e ‘dimora’ del Verbo
di Dio, che in Lei si fa carne, con il suo pronto,
deciso, gioioso e incondizionato ‘Sì’:
‘Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la Tua Parola’.
In questa drammatica e oscura pandemia, rischiamo
davvero di preparare e celebrare una festa senza il
Festeggiato, Gesù Cristo, nostro Redentore,
l’unica Luce di speranza per farci uscire dal nostro
tenebroso ‘io’
alla Grazia misericordiosa di Dio, nostro Creatore e
Padre, al Quale ‘nulla è
impossibile’, se noi ci lasciamo parlare e
amare!
Ultimo aggiornamento 19/12/2020 - 08:57
indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it