Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
3a Domenica di Avvento, 13 Dicembre 2020
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio
Rallegratevi
e sempre gioite della vera gioia (‘charà’) del
Signore, ‘frutto dello Spirito’, insieme con
‘l’amore, la pace, la pazienza, la benevolenza, la
bontà, la fedeltà, la mitezza e il dominio di sé’
(Gal 5,22), e che, quindi, non svanisce e non
scompare nelle grandi tribolazioni (1 Ts 1,6; Fil
2,17-18); è la gioia incommensurabile della
contemplazione del Risorto (Mt 2,10)¸ è la gioia
della fede (Fil 1,25), che non è riducibile ad un
sentimento passeggero di allegria, ma che resta
anche durante le angustie e nell’offerta di sè (1 Ts
5,8; Fil 4,6).
La ‘charà’,
è la gioia intima, personale e comunitaria
del Vangelo, non è un sentimento privato,
illusorio e passeggero!
Siate sempre lieti! L’imperativo
dell’Apostolo è, infatti, al plurale: occorre gioire
tutti insieme nel Signore che viene ed è venuto a
salvarci ed è sempre presente e vicino a noi! La
vera gioia è al ‘plurale’ perché è saper gioire per
la ‘gioia donata’ agli altri!
Gaudete! Gioite della gioia del Signore che
è vicino! Per questo ogni Domenica è giorno della
gioia e non soltanto oggi, e ogni giorno vissuto
insieme con il Signore, che è la nostra Gioia senza
fine! Nulla perciò, neanche questa tremenda
pandemia, deve turbarci e farci paura, deve solo
indurci a conversione con la certezza che il Signore
è vicino sempre, soprattutto, nelle prove e nelle
sofferenze, causate dai nostri peccati di orgoglio,
superbia e disobbedienza alla Sua Legge di amore, di
gioia e di pace.
Isaia, il
Profeta unto e consacrato dal Signore, mandato a
portare il lieto annuncio ai ‘miseri’, i Suoi
Anawim, fonda questa gioia piena nella
vicinanza e nella presenza viva del
Signore, unico loro Difensore e Salvatore,
il Quale ‘farà germogliare la giustizia’,
riscattandoli e restaurando la loro piena
dignità e libertà, rivestendoli ‘della veste della
salvezza’ e della gioia piena e duratura (prima
Lettura). Nel
Magnificat, che oggi sostituisce il Salmo
responsoriale, questa gioia noi cantiamo e per
questa gioia la nostra anima magnifica, loda il
Signore ed esulta il nostro spirito, perché
l’Onnipotente ha guardato la nostra miseria e,
ricordandosi della Sua misericordia, ha fatto per
noi ‘grandi cose’ e ‘ci ha ricolmato’ dei Suoi beni.
Paolo,
nello scrivere ai Tessalonicesi (seconda Lettura), è ancora più esplicito: ‘Questa
è la volontà di Dio in Gesù Cristo verso di voi:
siate sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni
cosa rendete grazie’. È la volontà di Dio,
infatti, che tutti i Suoi figli siano, sempre e
dovunque, pieni di gioia per il Suo amore fedele!
Questa gioia, per essere piena e duratura, però,
deve essere sempre collegata e congiunta alla
preghiera e al rendimento di lode e di grazie.
Il Battista, uomo
mandato da Dio per render testimonianza alla Luce
vera, ed essere l’amico dello Sposo, al Quale non è
degno di slegare il laccio del sandalo’ (v 27) è
voce della Parola vivente che grida nel deserto di
rendere dritta la via del Signore, lo Sposo
che viene a portare la grazia e la gioia della
salvezza (Vangelo).
La gioia nel Signore
rinfranca l’anima, incoraggia il cammino e consolida
l’attesa e la rende feconda di consolazione e di
pace, anche nelle prove e dolori della vita! È
lo Spirito del Signore la fonte della
gioia piena, l’anima della preghiera, il
fondamento la forza della testimonianza, la
luce del discernimento e la sorgente
dell’olio per l’unzione e consacrazione e missione
‘a portare il lieto annuncio ai miseri a fasciare le
piaghe dei cuori spezzati, a promulgare l’anno di
grazia del Signore’. La
gioia cristiana è gioia santa e interiore, è
intessuta di fede e di speranza! Nulla ha a che fare
con l’atmosfera festaiola dei negozi e l’allegria
consumistica ed edonistica, che tanto ci sta a cuore
oggi, anche tra tante vittime quotidiane e desolante
e crescente
situazione di sofferenza, impoverimento delle fasce
più deboli, di angoscia e disperazione! La gioia
cristiana è letizia
spirituale, esultanza nell’anima e, soprattutto, è
segno della presenza del Signore dentro e in mezzo a
noi e della nostra comunione con Lui! E non
dimentichiamo che il Vangelo stesso è ‘Lieto
Annuncio’ (Eu-anghelion) di salvezza, una Notizia Buona
e Bella, per tutta l’Umanità ed è la fonte di
consolazione e di vera e fondata letizia, se
accogliamo Evangelo e Lo viviamo con gioiosa
perseveranza e lieta e fedele costanza.
Ultimo aggiornamento 12/12/2020 - 08:11
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