Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

2a Domenica di Avvento, 6 Dicembre 2020

Io vi Battezzo con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo
Nel tempo dell’attesa, tempo della certezza che il Signore verrà a liberarci e salvarci, noi Gli dobbiamo preparare la via nel deserto del nostro cuore e spianare la strada nelle sterpaglie della nostra mente lasciandoci convertire (metànoia) dalle nostre disobbedienze e infedeltà al Suo amore, facendo ‘di tutto perché Egli ci trovi in pace senza colpa e senza macchia’ (seconda Lettura).
Inizio del Vangelo di
Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Gesù, nome molto comune, al Suo tempo, è una Persona umana e il Protagonista assoluto del Vangelo! Questo Uomo Gesù è il Cristo, il Messia e il Figlio di Dio. ‘Cristo’, Unto, Messia, il Figlio di Dio. Marco inizia il suo Vangelo, e, subito, così, presenta Gesù ai suoi Lettori: Ecco, il Messia, che tanto avete atteso! È il Figlio di Dio! Questa ultima espressione, per noi, dopo la Sua risurrezione, ha un valore teologico altissimo, ma nel Suo tempo, non indicava propriamente la natura divina, ma una speciale relazione con Dio.
Marco, sin dall’inizio, vuole avvertirci che il suo scritto, il Vangelo (
Eu-anghelion: ‘buona (‘eu’) notizia’) ha come Protagonista un Uomo di nome Gesù, che non è un uomo qualsiasi, ma è il Messia, atteso da Israele, il Figlio di Dio, Salvatore di tutta l’Umanità. E questo è solo l’Incipit, l’inizio! Per conoscere come Gesù sia il Messia e Figlio di Dio è necessario conoscere tutto il Vangelo, che è la Sua stessa Persona!
Consolate, consolate il Mio Popolo’ (prima Lettura). La Consolazione misericordiosa del nostro Signore Dio, che viene ‘con potenza’ e ‘come pastore, a radunare e fa pascolare il gregge, portando ‘sul petto gli agnellini’, fragili e indifesi e conducendo amorevolmente le indebolite ‘pecore madri’, sta per manifestarsi e raggiungerci per farci uscire dalla schiavitù e dalle conseguenti tribolazioni e afflizioni, causate dai nostri peccati che impediscono alla Sua misericordia di farci convertire e pentire e, così, predisporci e prepararci ad accogliere il Figlio, Cristo, Redentore e Salvatore, a noi mandato dal Padre, il Quale ci dona ancora la grazia del tempo favorevole perché Egli ‘non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi’ (seconda Lettura).
La Parola
, perciò, in questa seconda Domenica di Avvento, ci esorta e conduce nell’impegno serio e rinnovato a preparare la via del Signore, sgombrandola da quanto possa ostacolare e rendere vana la Sua venuta salvifica, in noi e tra di noi. L’Avvento, tempo di attesa e di grazia, ci impegna ad intraprendere il cammino della conversione del cuore e della mente (metànoia) per prepararci ad abitare i ‘nuovi cieli e una terra nuova’, dove regnano giustizia e verità e, così, affrettare la Venuta del Giorno del Signore che vuole trovarci ‘in pace, senza colpa e senza macchia’.
Dopo l’invito, forte e fervido, di Domenica scorsa alla
vigilanza, oggi, un imperativo più urgente e necessario alla conversione (metànoia), per sapere ‘aspettare e affrettare la venuta del Giorno di Dio’, il Quale ‘non vuole che alcuno si perda’, liberando il nostro cuore dall’avidità, egoismo, superbia e da tutti gli altri vizi che ostacolano l’incontro con la Salvezza e fare di tutto perché ‘Gesù, Cristo, Figlio di Dio’ che è venuto, viene e verrà, ci ‘trovi in pace, senza colpa e senza macchia’. Mostraci, Signore, la Tua misericordia e donaci la Tua salvezza, la ‘Tua gloria abiti la nostra terra’ e, allora, ‘amore e verità si incontreranno’ e ‘giustizia e pace si baceranno’ (Salmo).
Maràna tha! Vieni, Signore Gesù, Cristo, Figlio di Dio, a convertirci al tuo amore, a consolarci e risollevarci dalle angosce del momento presente e a salvarci dal peccato e dalla morte
!

Fai clic qui per la meditazione integrale dell'Omelia
Ultimo aggiornamento 05/12/2020 - 08:39

indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it