Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Commemorazione dei Fedeli Defunti, 2 Novembre 2020
Credo la Risurrezione della Carne e la Vita Eterna
La
Chiesa, oggi, celebra con fede il Mistero
Pasquale, nella certezza che quanti sono diventati,
con il Battesimo, membri del Cristo Crocifisso e
Risorto, attraverso la morte, passano con Lui alla
vita senza fine (Rito delle Esequie,
1). Noi, oggi, come ogni giorno, Celebriamo il
Mistero Pasquale
in piena comunione con Tutti coloro che sono ‘già’
‘Viventi’ presso il Padre e solo ‘Dormienti’ nei
nostri Camposanti, palpitanti nel nostro cuore
riconoscente e vivi nella nostra memoria,
nell’attesa che si compia la beata speranza e venga,
anche per noi, il nostro Salvatore
Gesù Cristo. In questa Celebrazione di Vita e
Risurrezione, Noi vogliamo ricordare con
amore e gratitudine tutti i nostri Cari che sono già
Viventi in Cristo; ri-leggere il
mistero inquietante della morte alla luce della
Sua Risurrezione e vivere il mistero
della nostra vita alla luce della Parola del Cristo
morto e Risorto per dare a noi la vita eterna.
La Memoria,
densa di amore e di riconoscenza, dei Nostri Cari,
che sono tornati nell’abbraccio del Padre, è per
noi, oggi, nella Celebrazione del Mistero Pasquale,
festosa professione della nostra fede e della nostra
speranza nella Sua Risurrezione.
Oggi, insieme e
in comunione con quanti sono tornati nelle braccia
di nostro Padre, cantiamo l’inno di ringraziamento
per il dono della speranza che non delude e della
fede che ci assicura che tutti in Cristo risorgeremo
e in Lui avremo pienezza di Vita Eterna. Non
soltanto speriamo, ma fermamente Crediamo e
professiamo che Cristo è risorto e, con Lui, tutti
risorgeremo a Vita Eterna. Noi, oggi come ogni
giorno, animati dalla speranza viva, Celebriamo il
Mistero Pasquale,
in piena comunione con tutti coloro che sono già ‘Viventi’
presso il Padre e solo ‘Dormienti’ nei nostri
Camposanti e che fanno palpitare il nostro cuore
riconoscente, nell’attesa che si compia la beata
speranza e venga, anche per noi, il nostro Salvatore
Gesù Cristo.
Oggi, non
celebriamo la morte ma, come tutti i giorni, il ‘Dies
Natalis’, il Giorno glorioso della vera
Nascita alla Vita Eterna di quanti ci hanno
preceduti nella fede, ci hanno amato e continuano ad
amarci più di prima e ‘rimangono’ insieme con noi
più che mai, con la loro eredità spirituale che ci
hanno lasciato in dono e responsabilità. È
giorno questo di
ringraziamento a Dio per averceli dati in dono, per
saperli felici e viventi presso di Lui nella Sua
pace e gloria, cantiamo insieme la fede radicata in
Cristo Risorto, che anche noi, un giorno,
risorgeremo con Lui e vivremo in eterno la comunione
con quanti ci hanno preceduti nella fede e
nell’amore.
Nel travaglio di questa
Pandemia, che
sembra non voler finire mai, messi di fronte a
immagini di fratelli che sono morti così crudelmente
e, sotto molti aspetti, anche disumanamente,
vogliamo sperare che, almeno, riusciamo a
comprendere e ad imparare che davvero ‘Nessuno di
noi infatti vive per se stesso o muore per se stesso.
Perché se viviamo, viviamo per il Signore, e se
moriamo, moriamo per il Signore. E così, sia
che viviamo, sia che moriamo, apparteniamo al
Signore. Infatti Cristo è morto ed è tornato in vita
per essere il Signore dei morti e dei vivi’ (Rm
14, 7-9). Nessuno compie il bene da solo e nessuno
pecca da solo, nessuno può essere vincitore da solo!
Pregare per i nostri amati Fratelli e
Sorelle, che hanno ‘compiuto’ il loro pellegrinaggio
terreno e risorgeranno in Cristo a nuova ed eterna
vita, significa, allora, dare fiducia e credito
fermamente alla Parola di Verità che ci rivela e ci
assicura che questi non sono ‘scomparsi’, né sono
morti, né li abbiamo ‘persi’, né ci hanno ‘lasciati
per sempre’, ma hanno compiuto la loro
missione qui in terra, hanno amato, hanno, sperato e
hanno combattuto la buona battaglia della fede, ci
hanno trasmesso la vita, ci hanno fatto crescere e
ci hanno educato, ci hanno arricchito dei loro
preziosi consigli e coinvolgenti esempi e, ora, sono
stati chiamati a partecipare alla vita di Gesù
Risorto e alla Sua gloriosa vittoria sul peccato e
sulla morte. Dunque, non
se ne sono andati e non ci hanno
‘abbandonato‘, ma sono Viventi presso il Padre e
sono vivi nel nostro cuore e nei nostri pensieri più
che mai e presenti, in un modo nuovo e più efficace:
ci consigliano, ci abbracciano, ci consolano, ci
rialzano dalle nostre
angosce e ci liberano dalle nostre paure, ci
accompagnano sempre, in ogni momento e per ogni
dove, continuano a insegnarci, ricordandoceli, quei
valori e quell’amore che, neanche, la morte può
cancellare e distruggere. Partecipano allo splendore
dell’amore di Dio e, perciò, ci amano più di prima,
assicurandoci che l’amore che ci lega e ci pone in
comunione, è più forte e vince la stessa morte.
Membra del Corpo
glorioso di Cristo, con Lui sono ‘morti’ e,
intimamente uniti a Lui, sono resi partecipi della
Sua Risurrezione. La
Croce che segna le loro tombe, non dice che
sono morti e sono ‘finiti’, ma che sono
gloriosamente con-risorti con Cristo nella
potenza del Suo amore! Perciò, oggi, non è il ‘Giorno
dei Morti’, ma la Festa gloriosa della loro
Nascita al cielo e del nostro filiale ringraziamento
a Dio Padre per averceli dati e per non averceli
tolti, chiamandoli a Se a partecipare alla Gloria
della Risurrezione del Figlio nel dono della Vita
Eterna.
Ultimo aggiornamento 02/11/2020 - 08:25
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