Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
30a Domenica Ordinaria, 25 Ottobre 2020
L’amore a Dio e ai fratelli, è compimento di tutta legge
Principio
e
compimento della Legge è l’amore per Dio e
per “l’altro”, mio simile, che è il mio prossimo da
amare come mi ama
Dio e quanto amo
me stesso. Quando non c’è amore, non si osserva la
Legge. Amore concreto che, nella
prima Lettura, si
attualizza e realizza nel ripristinare e rispettare
i diritti dell’altro, soprattutto, dei più poveri,
indifesi, emarginati, come i forestieri, le vedove,
gli orfani, i disagiati e i bisognosi, mostrandone e
testimoniandone la chiara e fondante
motivazione:
tutto quello che Dio, ora, chiede al Suo popolo,
Egli lo ha già compiuto per Israele che lo ha
sperimentato, nell’essere stato ‘forestiero’ ed
essere stato liberato dalla schiavitù d’Egitto.
Perciò, non deve dimenticare quanto il Signore ha
fatto per esso, deve ricordarlo sempre e deve, di
conseguenza, fare altrettanto. Come il tuo Dio,
pietoso e misericordioso, Israele, si è comportato
con te, anche tu devi fare lo stesso con lo
straniero, la vedova, gli orfani e quanti hanno
bisogno della tua attenzione e del tuo soccorso e
del tuo aiuto.
Nella seconda Lettura,
i credenti di Tessalonica, come quelli di tutti i
tempi, accogliendo la Parola e vivendola
sull’esempio di Paolo, non solo superano tutte le
‘grandi prove’ della vita, ma ‘nella gioia dello
Spirito Santo’, sono divenuti ‘modello’ da imitare
per tutti i credenti delle Regioni vicine.
Anche noi, sull’esempio di Paolo e dei
Credenti di Tessalonica, accogliendo e vivendo di
Parola di Dio, non soltanto supereremo tutte le
tribolazioni del momento drammatico presente, ma ci
libereremo e ci allontaneremo dai nostri idoli, ‘per
servire il Dio vivo e vero’ e pregustare, già, nel
nostro ‘sopportare’ tutte le prove del momento,
senza, però, esserne schiacciati, la gioia piena,
frutto dello Spirito Santo, dell’attesa del ritorno
del Figlio di Dio, risuscitato dai morti, ‘il Quale
ci libera dall’ira che viene’ (v 10).
Il Maestro veritiero e unico, nel Vangelo di
oggi, riprende il Comandamento del Levitico (19,18)
e lo compie, correggendo l’interpretazione rabbinica
che definiva ‘prossimo’
solo il fratello compatriota israelita e che
osservava i comandamenti della Legge. Ecco, la
travolgente e unificante novità apportata da Gesù:
il prossimo è ‘l’altro’, ‘il simile’ a me, ogni
uomo, perciò, e soprattutto, chi è nella
vulnerabilità umana e fragilità sociale ed
economica, e non solo il ‘fratello’ che appartiene
alla mia Nazione o alla mia Religione.
Ogni uomo è mio fratello, mio prossimo, che
devo amare ‘come me stesso’, cioè, senza condizioni
e senza limitazioni, e lo stesso amore che riservo
per la mia persona devo nutrirlo per il mio
prossimo, cioè, per tutti, senza distinzioni né
esclusioni e preferenze. E non è sufficiente amare
il prossimo come se stesso, bisogna amarlo ‘come’
e ‘quanto’ Dio
ama noi! L’amore per Dio e per il prossimo, è
compimento di tutta la Legge.
Questo amore, non è un amore imprecisato,
cioè, un amore ‘qualsiasi’, ma l’amore che ci fa
amare Dio con ‘tutto’ noi stessi (cuore, anima e
mente) e il prossimo (‘l’altro’, ‘il simile’ a me)
‘come noi stessi’! Tutto questo è al di là delle
nostre forze! Ma, se, davvero, ci sentiamo
fortemente e teneramente amati da Dio, nostro tenero
Padre, pietoso e misericordioso, con la Sua grazia,
conformati in tutto e per tutto a Cristo e ‘con la
gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello
per tutti i credenti’, potremo essere capaci di
amare, con il Suo stesso amore, l’altro’, che è
simile a me e che ha la stessa dignità e gli stessi
diritti come me.
Questo comandamento nuovo, portato a
compimento da Gesù, non ci fa servi e schiavi, ma
figli liberi, amici sinceri e fratelli felici! Il
Comandamento Nuovo
dell’amore è la Legge dello Spirito, che fa scrivere
e concludere a Paolo “pieno compimento della legge è
l’amore” (Rm 13,10).
Questa
Pandemia non ci ha reso, forse, tutti un
po’ ‘forestieri, vedove e
orfani’?
Come ne usciremo? Dove troveremo la chiave e la luce
della speranza per aprirci ad una vita nuova e
migliore? Se rimettiamo Dio Amore al
primo posto nella
nostra vita e se rispondiamo al Suo infinito amore,
nell’amare i nostri fratelli, nella ‘gioia
dello Suo Santo Spirito’. e come Egli ci ama,
nel Figlio Suo Benedetto.
Come rimettere, allora, ordine nella mia
vita? Rimettendo al
centro della mia vita, Dio, che mi ha amato e
mi ama ‘per primo’
e rispondendo a questo Suo amore, che è da sempre e
per sempre, amando il mio prossimo, ‘come’
Egli mi ama e ‘quanto’
io amo me stesso.
Senza amore tutto diventa impossibile!
Ultimo aggiornamento 24/10/2020 - 15:58
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