Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
29a Domenica Ordinaria, 18 Ottobre 2020
Restituiamo a Dio, Creatore e Padre, il suo primato assoluto nella nostra vita
L’insegnamento di Gesù, nel brano del Vangelo di
oggi, ci rivela il primato assoluto di Dio,
Creatore e Padre, su tutti e su tutto, perché tutto
ha creato dal nulla, compreso l’Uomo, voluto e
plasmato, a Sua immagine e somiglianza.
Dio,
unico
e potente, è il Signore
dell’Universo e della Storia: tutto, infatti, Gli
appartiene, anche Ciro e Cesare. Come Dio non c’è
alcun altro e fuori di Lui non c’è nulla (Is
45,4-6). La nostra Storia è nelle Sue mani e viene
indirizzata dai Suoi voleri, con sapienza ed è
guidata secondo i Suoi disegni, con amore e
misericordia.
Tutto deve essere
restituito a Dio, perché tutto è di
Dio e proviene da Dio, anche quello che ha affidato
a Ciro e a Cesare.
La prima Lettura ci indica
e descrive la modalità dell’agire misterioso
e imprevedibile di Dio a favore del Popolo, che si è
scelto ed eletto. Ciro, grande conquistatore, è lo
strumento nelle mani del Signore, quale Suo servo,
anche se inconsapevole, per liberare gli Esuli e
ricondurre i Superstiti da Babilonia alla loro
Patria.
Nel Salmo, anche Noi siamo invitati a
celebrare la potenza della gloria e la regalità
assoluta e universale dell’unico Signore del Creato
e a Lui rendere lode e onore in eterno, narrando e
cantando tutte le Sue meraviglie compiute per Noi.
Nella seconda Lettura, Paolo, ringraziando
Dio perché la Comunità ha accolto l’annuncio del
Vangelo da lui predicato e lo ha custodito,
nonostante le difficoltà e le opposizioni interne ed
esterne, la esorta a voler crescere, ancora, nella
operosità della Fede, nell’impegno e ‘fatica’
della Carità e nella costante ‘fermezza’
della Speranza ‘nel Signore nostro Gesù Cristo,
davanti a Dio e Padre nostro’.
Noi,
amati,
scelti e chiamati a vivere nel nostro tempo,
professando Fede operosa e testimoniando la Carità
feconda e di Speranza viva (seconda Lettura), a
servizio della giustizia e del bene comune,
dobbiamo, ogni momento e con gratitudine,
restituirci a Dio e ristabilire, nella
nostra vita, il Suo primato assoluto in Cristo Suo
Figlio e nostro Redentore e nel Suo Santo Spirito,
che guida e feconda la nostra Storia secondo i Suoi
disegni di amore e di misericordia infinita.
Rendete, dunque, a Cesare quello che è di Cesare
ma a Dio quello che è di Dio!
Il verbo
usato è “restituite”, “ridate indietro” e non,
semplicemente, ‘date’! Gesù, con questa Sua
risposta, perentoria ed inequivocabile, vuole
rivendicare e affermare
i diritti prioritari
di Dio, anche, se insieme, riconosce il dovere di
pagare il tributo a Cesare, perché anche se
sottomessi, godono dei vantaggi loro procurati
dall’amministrazione di Roma.
In sintesi, Gesù ci
insegna e ci chiede di essere Cristiani
autentici e fedeli e Cittadini onesti e
giusti!
Che cosa l’uomo deve rendere a Dio?
Tutto se stesso! Come? Nel riconoscere
l’unica Sua Signoria sovrana e nell’impegno ad
essere sempre Sua immagine e a vivere nella Sua
somiglianza! Rendete e
riconsegnate a Dio quello che è di Dio,
cioè,
tutto: la vita, la storia, il mondo,
l’universo, perché tutto a Lui solo appartiene!
Dare a Dio? Ma Dio non ha bisogno di
nulla! Rendere a Dio tutto della nostra vita
è un bene e un dono per noi!
La
risposta di Gesù, chiara e lapidaria, dunque, mira a
ristabilire il retto e giusto rapporto tra Politica
e Religione, tra potere umano e Potere Divino,
ribadendo e riaffermando la
priorità assoluta
di Dio, Creatore e Padre, dal Quale tutto ha origine
e al Quale tutto deve essere ‘reso’ e restituito,
perché solo a Lui tutto appartiene e, perciò,
dobbiamo restituirGli e riconsegnarGli il
primato e la
priorità assoluta
nella nostra vita.
Ultimo aggiornamento 17/10/2020 - 11:44
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