Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

21a Domenica Ordinaria, 23 Agosto 2020

Chi è Gesù?
La gente, gli altri che cosa dicono e pensano di Me? Io Chi sono per te? Domande alle quali, forse, non ho ancora saputo rispondere compiutamente ed efficacemente.
È ora
che interroghi me stesso, mi confronti con la Sua Parola e mi lasci suggerire la risposta dal Padre, che Lo conosce bene, e dallo Spirito Santo, che Lo rende presente e operante nella Sua Chiesa, che è il Suo Corpo e del Quale noi siamo chiamati ad essere Sue pietre vive e membra operanti.
Non si tratta
, perciò, di dare un’opinione su di Lui, cioè, Chi è secondo me e cosa penso io di Lui, ma sono chiamato a conoscerLo, quale Egli è stato rivelato e proclamato dal Padre, ‘il Cristo, il Figlio del Dio vivente’. Ciascuno di noi e tutti noi siamo chiamati a dare la nostra risposta, personale e comunitaria, dalla quale dipende il modo di intendere la fede, la vita, la comunità, il nostro retto rapporto con il mondo.
Perciò, anche oggi come allora, nel Suo stringente dialogo, Gesù ci spinge a deciderci e a prendere una posizione personale nei Suoi confronti!
Se la prima Sua domanda
sembra avviare un sondaggio, la seconda è diretta a ciascuno di noi e vuole provocare in noi una radicale  scelta di fede nell’adesione totale e definitiva alla Sua Persona, rivelata a noi, come ‘il Cristo e il Figlio del Dio vivente’, ‘non dalla carne né dal sangue’, ma dal Padre Suo, che ci fa entrare nel mistero del Figlio e ‘dona’ a noi il Suo Spirito, perché ci guidi a instaurare un nuovo e vitale rapporto con Lui e ci spinge ad aderire al Suo disegno di amore e salvezza universale
La fede, a differenza dell’opinione, è sempre in rapporto ad un “Tu”, ad ‘Altro’ di me che posso invocare e al quale posso sempre ricorrere! La fede, perciò, non può essere ridotta ad un’opinione personale, flessibile, adattabile ai propri bisogni e richieste!
Fede
ed opinione non sono sinonimi, ma contrari: la Fede interpella, l’opinione può anche lasciare indifferenti! Per la fede, molti hanno dato e danno la vita, per un’opinione, non vale la pena rischiare!
Nella prima Lettura, la Parola e l’agire di Dio rivela che il vero potere deve essere esercitato come servizio per il bene comune, che è il fine del compito che viene assegnato.
Sebna,
che ha ricevuto la ‘carica’ di sovraintendente del Palazzo reale, avrebbe dovuto consigliare saggiamente il Re e aiutarlo nel prenderle decisioni giuste, ma egli usa il suo incarico per esaltare se stesso ed esibire il suo potere. Perciò è inevitabile che deve essere sostituito con il servo Eliakìm (‘Dio rialza’), chiamato e consacrato ad essere‘ un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda’, al quale, attraverso i segni esteriori della ‘tunica’, della quale sarà rivestito, della ‘cintura’ che lo cingerà, riceverà il ‘potere’ di un pastore, sulle cui spalle il Signore Dio porrà la responsabilità della ‘chiave della casa di Davide’, che dovrà custodire e preservare da ogni sopruso, ingiustizia o saccheggio.
Paolo
, nella seconda Lettura, invita ogni creatura che vorrebbe vedere, sapere e comprendere tutto, a voler riconoscere, invece, nella fede, che la Sapienza, con cui Dio agisce nella Storia e salva l’Umanità, supera immensamente la sua comprensione e che il Mistero di Dio, rimane trascendente, insondabile e inaccessibile e ci conduce, attraverso una serie d’interrogativi retorici di carattere sapienziale, a gioire insieme con lui nella dossologia adorante e  a rendere Gloria a Dio, nell’Amen della fede, ‘poiché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose’!

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Ultimo aggiornamento 21/08/2020 - 17:58

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