Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

19a Domenica Ordinaria, 9 Agosto 2020

Signore, Salvami
È la preghiera gridata di Pietro che ha dubitato, perché ha cercato il ‘segno’ e non ha avuto fede in Colui che gli permette di andarGli incontro, camminando sulle acque e gli tende la mano, lo afferra e lo salva dal sicuro naufragio causato dalla sua ‘poca’ fede.
Signore, salvami’!
Deve essere la preghiera quotidiana di tutti noi, presi e attraversati da dubbi e paure, perché la nostra fede in Lui è ancora ‘poca’!
Cercare, trovare e sapere che Gesù è presente su questa nostra barca vacillante, anche quando sembra che ci abbia abbandonato alle mille paure e angosciose bufere improvvise e devastanti della vita: il dolore e lo smarrimento di una malattia, le mille paure, incertezze, angosce per l’incolmabile vuoto che scava e lascia in ciascuno di noi, la morte di una persona cara! ‘Salvami, Signore!’ Glielo devo dire con tutto il cuore, con amore e fiducia, senza scambiarlo per fantasma, che accresce il terrore e moltiplica lo smarrimento. Devo saper vedere la Sua mano, aperta e tesa verso di me, per ‘afferrarmi’ e salvarmi; devo solo lasciarmi prendere, guarire da questa mia fragile ‘poca fede’ nella Sua Persona e lasciarmi formare alla fede vera, fino a poter confermare e assicurare il mio cuore che ‘davvero Tu sei Figlio di Dio’ (v 33).
Elia, inseguito e fuggitivo, cerca rifugio e riparo sul monte, presso quel Dio che egli vuole potente, forte, implacabile e vendicativo verso i suoi nemici e persecutori. Pietro che, solo perché perde di vista Gesù che lo ha chiamato e lo ha invitato a camminare verso di Lui, affonda nel mare. Paolo, nella seconda Lettura, ci svela il suo grande dolore, provocato dai suoi fratelli consanguinei e consanguinei di Gesù, per non averLo e non volerLo accogliere quale Messia, Liberatore e Salvatore, e nello stesso tempo, professa che Dio non ritira le Sue promesse e la Sua Alleanza e dona tempo per la conversione al Suo amore che è da sempre e per sempre. Con il Salmo invochiamo e supplichiamo Dio perché ci mostri il Suo Volto di misericordia sempre e dovunque e ci renda capaci di riconoscere i segni della Sua presenza di amore e di pace, soprattutto nei momenti di sfiducia e di sconforto.
Fede vera
, infatti, è saper riconoscere la presenza compassionevole e misericordiosa di Gesù, soprattutto, nei momenti in cui il nostro cuore è un mare agitato in tempesta, la barca della nostra vita vacilla, la nostra mente è oppressa da dubbi e angosciata da paure, dilanianti sofferenze! Quel ‘Coraggio, sono Io, non abbiate paura!’ deve risuonare nei nostri pensieri, nei nostri cuori agitati e sconvolti dai venti furiosi e improvvisi, inaspettati, impetuosi, che minacciano di farci affondare e affogare. Coraggio, vuole dirci Gesù, vedendoci smarriti e perduti: ‘ciò che è impossibile a voi, è possibile a Dio’ (Lc 18,27). Coraggio, allora, lasciati afferrare da quella mano sempre tesa e aperta per te! Vincere le nostre paura e i nostri dubbi con la fede fidente della presenza rassicurante di Dio.
 La ‘solitudine del Maestro è abitata dalla presenza del Padre, attraverso la preghiera e la comunione con Lui; i discepoli, invece, sono scossi dalla paura generata dalla loro ‘poca’ fede!’ Gesù ama rimanere da solo, non per disinteressarsi dei Suoi, ma per insegnare loro la vera preghiera che genera l’intimo rapporto e la comunione costante con il Padre.
I Discepoli
, invece, sono chiusi nella loro sterile solitudine svuotata di fede e fiducia nella Sua Parola e nella Sua Persona, che li vede sballottati dalle onde agitate dal vento contrario, e si incammina sulle onde e va incontro a loro e in loro soccorso, gridando loro: Abbiate il ‘coraggio’ di credere la Mia Parola, non abbiate paura, sono Io che vengo a salvarvi, nonostante la vostra poca fede in Me!

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Ultimo aggiornamento 08/08/2020 - 11:52

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