18a Domenica Ordinaria, 2 Agosto 2020

Voi stessi date loro da mangiare
La Parola di questa Domenica
celebra Dio, quale Padre provvidente che ha compassione dei Suoi figli, li ama, si prende cura di loro, conosce i loro bisogni primari, li nutre, con generosità e gratuità, del Suo pane e sazia ogni vivente, appagando, appieno, il suo primario bisogno di mangiare e di bere.
Vino e latte, che dissetano e saziano, pane e pesci, che sfamano e nutrono, non venduti né comprati, ma moltiplicati, offerti e regalati a tutti e in abbondanza (Vangelo e prima Lettura).
Il Salmo ci invita a rispondere a tanto amore provvidente e ad essere attenti e sensibili alla necessità e sofferenze altrui.
Tutto questo è possibile nella certezza incrollabile che nessuna tribolazione, persecuzione e neanche la morte, né la vita ‘né alcun’altra creatura potrà mai separarci dell’amore di Dio, che è in Gesù Cristo, nostro Signore’ e che è riversato su quanti accolgono questo amore gratuito e fedele, perché è Dio ad amarci per primo (seconda Lettura).
Nel Vangelo, la moltiplicazione dei pani è il segno e la promessa di un Pane di vita per l’eternità che rende l’uomo ‘saziato’ capace di accorgersi dei fratelli affamati e lo spinge a provvedere egli stesso il pane, frutto del suo amore e della sua fraterna solidarietà.
Acqua, vino, latte e pane
: acqua - simbolo e fondamento della vita; vino - gioia e segno del banchetto messianico; latte - prosperità, abbondanza dei beni che il Dio della misericordia e della tenerezza elargisce a piene mani al Suo popolo; il pane - anche se è nominato per quello che non è (v 2), è il pane del viaggio verso la libertà e la terra dell’abbondanza, è il pane ‘moltiplicato’ dai profeti, da Gesù per sfamare tutti, è la Sua Parola di vita, è il cibo del fare la volontà del Padre, pane che dona Dio e che non perisce e ti fa vivere per sempre, il Corpo di Cristo spezzato sulla croce e donato su questo altare, il pane buono del banchetto del padre per il figlio che torna dopo essersi avvelenato di tante carrube…..

Niente e nessuno ci separerà dall’amore di Dio
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L’amore di Cristo ci sazia da e per sempre. È l’amore di Dio per noi, in Cristo Gesù, nostro Signore, ad essere più forte della morte! Solo se radicati in quest’amore ‘in Cristo Gesù’ (v 39), anche noi saremo ‘supervincitori’, ‘grazie a Colui che ci ha amati” (v 37). Il testo si completa con il forte richiamo a 1 Cor 3,22ss: “il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”.

Nelle dodici ceste piene dei pezzi fatti avanzare, è evidente riferimento alle dodici tribù di Israele; tutto il popolo di Dio, dunque, è chiamato a questo Banchetto, a mangiare del Pane di Gesù.
Questo Gesù, nel Suo compassionevole donarsi, rinunciando al Suo progetto di ‘ritirarsi in un luogo deserto in disparte’, scendendo dalla barca per soddisfare il desiderio di Lui che quelle folle dimostrano nel cercarLo e seguirLo, guarendo i loro malati, accogliendo il nostro poco, cinque pani e due pesci, nel Suo alzare gli occhi al cielo e nel Suo pregare, benedire, spezzare, offrire, sfamare e saziare, coinvolgendo anche i Suoi, tutti quei ‘cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini’, se non ci commuove e non ci muove a convertire le nostre logiche mondane, fondate sull’egoismo e sul denaro, allora, davvero, dobbiamo ammettere che il nostro cuore si è indurito, le nostre orecchie sono sorde e i nostri occhi non riescono più vedere!
Io sono infinitamente riconoscente
e felice, Gesù, di averTi messo nelle Tue mani questo ‘mio’ poco della ‘mia’ vita e Ti sono infinitamente riconoscente perché nella Tua compassione, l’hai accolto, l’hai benedetto, l’hai moltiplicato, chiedendomi solo di distribuirlo per Te e con Te! Grazie Gesù, perché non mi fai vergognare di questo ‘poco’ che continuo ad essere e Tu continui a moltiplicare nella Tua immensa compassione prima per me e, poi, per le folle affamate di Te!

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Ultimo aggiornamento 01/08/2020 - 09:36

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