Ascensione del Signore, 24 Maggio 2020
Nel Figlio asceso al Cielo,
il Padre ha innalzato l’Uomo accanto a se nella Gloria
L’Ascensione,
porta a compimento il mistero della Risurrezione ed
è il coronamento e il completamento del Progetto di
amore salvifico del Padre nel Figlio, attraverso la
Sua vita terrena e storica e l’inizio del Suo agire
salvifico nel Tempo della Chiesa, per mezzo
dell’altro Paraclito, lo Spirito di verità (prima
Lettura). Il Padre ci offre un futuro beato,
oltre la morte, nel Suo Figlio, Gesù di Nazareth,
morto e risorto e, ora, asceso al cielo. Nel Figlio,
il Padre, ha manifestato ‘l’efficacia della Sua
forza’ (v 19) quando Lo ha risuscitato e Lo ha fatto
sedere alla Sua destra nella gloria (v 20).
Gesù, il Figlio
è vero Dio! La Sua risurrezione lo certifica e la
Sua ascensione lo conferma (seconda Lettura).
A ciascuno, e a tutti noi, il Risorto, che ascende
al Padre, chiede di fare e compiere la nostra parte:
‘Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli….
Ed ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino
alla fine del mondo’.
Così, in pochi versetti,
Matteo registra le ultime Consegne di Gesù ai
discepoli più intimi, ora, inviati ‘speciali’ ad
annunciare il Vangelo e a ‘fare discepoli tutti i
popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a
osservare tutto ciò che Egli ha comandato’.
(Vangelo).
La Celebrazione del
Mistero dell’Ascensione non è una
‘festa di addio’ a Gesù Cristo, risorto da morte, il
Quale ‘sale’ al Padre, non perché si è stancato di
stare con noi, ma per prepararci un posto e per
arricchirci di un ‘altro Paraclito’, che ci assicura
l’inizio di una nuova Sua presenza ‘dentro’
la nostra vita e la nostra storia, da Risorto e da
Signore. Come promesso, Gesù non si tira fuori dalla
storia, ma assicura la Sua presenza universale,
misteriosa ed operante per mezzo dello Spirito, che
forma, anima e guida la Comunità dei credenti, la
Chiesa, Sua Sposa e Suo Corpo e attraverso la
missione affidata ai discepoli.
L’Ascensione
non celebra, perciò, l’allontanamento e la perdita
di una persona amata che, ormai indispensabile,
scompare nel cielo, abbandonando al proprio destino
quanti ha amato fino a donare Se stesso! Non è
motivo di tristezza e di smarrimento, ma la ragione
di tanta intima festa di rendimento di grazie e di
speranza viva e fondata in Cristo Risorto che ha
compiuto fedelmente e pienamente il disegno di Dio
Padre e, ora, è fatto entrare nella Sua Gloria.
È il compimento
che inizia e inaugura il Tempo della Chiesa, più
esattamente, il tempo dello Spirito, un tempo
intermedio, durante il quale, nell’attesa della Sua
definitiva e gloriosa ultima venuta, il Signore
Risorto e glorificato (Kyrios), continuerà ad
essere presente tra i Suoi e ad agire in loro
attraverso il Suo Spirito. Perciò, ‘Esulti di
santa gioia la Tua Chiesa, o Padre, per il mistero
che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel
Tuo Figlio, asceso al cielo, la nostra umanità è
innalzata accanto a Te, e noi, membra del Suo Corpo,
viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro
Capo, nella gloria’ (Colletta).
Con la Sua Ascensione
al cielo, Cristo Risorto ‘compie’ la
Sua Missione e la Sua vita terrena e con il suo
Corpo glorioso, alla presenza dei Suoi, sale e si
siede alla destra del Padre, nell’attesa della Sua
seconda venuta (Parusìa) per il ‘Giudizio finale’.
L’Evento salvifico
dell’Ascensione, infine, non conclude il Tempo
Pasquale: il Cereo Pasquale, perciò, non lo
si toglie, come avveniva nel passato, dando l’errato
messaggio dell’assenza del Signore, tornato al
cielo, ma continua a brillare al suo posto centrale,
fino a Pentecoste.
Gesù Cristo,
‘salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre
onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i
morti’ (Credo degli Apostoli).
Mai, come in questo
momento travagliato
e
tormentato da tante paure e angoscianti incertezze,
abbiamo bisogno di alzare lo sguardo al cielo e
pensare e cercare le cose di lassù, dove è Cristo
Salvatore nostro, fonte e principio dalla vita nuova
(Col 3,1-3), per proseguire nella speranza e
conseguire nell’amore fraterno e giustizia sociale,
e rinascere a nuova umanità che tutti invochiamo e
desideriamo!
Ultimo aggiornamento
24/05/2020 - 10:48
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