2a Domenica di Pasqua - Domenica della Divina Misericordia, 19 Aprile 2020
Beati quelli che non hanno
visto e hanno creduto.
Nel
travaglio di questa pandemia, il
travaglio della nostra fede: ‘Se non vedo… se non
metto il mio dito e la mia mano… Io non credo’
(Gv 20, 25b).
‘Perciò, siete ricolmi
di gioia, anche se ora dovete essere, per
un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché
la vostra fede, messa alla prova,…torni a vostra
lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si
manifesterà’ (1Pt 1,6-7).
Il Tempo Pasquale
deve far dilatare la gioia della vera Festa
che è Cristo, Speranza sempre viva, anche nelle
prove, che purificano e verificano la nostra fede e
la qualificano e la irrobustiscono. Partendo dalla
tomba vuota, dal sepolcro spalancato, dubbiosi e
impauriti, rintanati in un luogo sconosciuto, dove,
per il Suo amore misericordioso e infinito, ‘venne’
Gesù, a porte chiuse, a rigenerarli e farli
rinascere e risorgere a vita nuova, a donar loro la
Sua pace, ad aprirli alla fede e all’accoglienza del
Suo mandato: ‘Come il Padre ha mandato Me, anche
Io mando voi’ (Gv 20, 21).
Prima di affidare loro il
ministero della Riconciliazione,
‘soffiò’ su loro lo Spirito Santo, affinché
esercitino il mandato che ricevono, nel nome
del Padre e del Figlio e ‘come’ il Padre e il
Figlio, che li hanno mandati, cioè, con la medesima
misericordia e lo stesso infinito amore (vv 22-23).
Dio misericordioso,
nel Figlio Suo, vuole affidare i tesori della Sua
Salvezza alla nostra fragilità e miseria, perché mai
possiamo e dobbiamo dimenticare l’assoluta gratuità
del Suo amore infinito, rivelato e testimoniato dal
Figlio Suo, Gesù Cristo, Nostro Signore, morto e
risorto per salvare tutti gli uomini!
Tommaso, esempio
di incredulità (voglio vedere, toccare, verificare)
e modello di vera Fede: ‘Mio Signore e Mio Dio!’
(v 28). I Titoli ‘Signore’ e ‘Dio’,
nel Primo Testamento, sono riservati esclusivamente
a Yhwh, perciò, quella di Tommaso, che ‘ha visto’, è
perfetta confessione di fede su Gesù, il Quale, poi,
proclama beati tutti quelli che, pur non
avendo visto, crederanno che Egli ‘è il Cristo,
il Figlio di Dio, e perché credendo, abbiano la vita
nel Suo Nome’.
Pace a voi!
La Pace è presenza del Risorto, incomparabile con
quella dell’assenza di problemi, di prove, di
conflitti, di preoccupazioni di ogni genere e
tipologia. È la ‘Sua’ pace, quella della Sua
presenza: non abbiate paura! Sono Io!
Guardatemi, toccatemi, non siate più increduli ma
credenti!
È la pace della Sua
presenza nell’anima turbata, nella
nostra vita, nei miei pensieri, nei miei progetti,
nel mio soffrire, nelle mie tempeste, nella mia
fragilità, miseria e, addirittura, nel mio cuore di
peccatore, perché vuole liberarlo dalla causa delle
mie tristezze, angosce e paure e ricolmarlo della
Sua pace e della Sua gioia, che nulla può turbare e
nessuno può toglierci.
Anche oggi, il Crocifisso,
che è stato risuscitato ‘dalla potenza di Dio’ (1Pt
1,5), viene ad aprirci le porte chiuse del nostro
cuore, per liberarci dalla tristezza soffocante del
nostro vuoto esistenziale, per ‘rigenerarci ad una
speranza viva’ e per assicurarci la Sua presenza di
pace e della Sua beatitudine di farci di nuovo
gioire nel crederGli e amarLo, ‘pur senza averLo
visto e, ora, senza vederLo’ (Gv20,29b).
Anche noi, come i
Discepoli, oggi, siamo afferrati
dalla paura e siamo tentati di chiudere la porta
alla speranza, vorremmo come Tommaso vederLo,
toccarLo, verificare la Sua presenza, dirGli i
nostri dubbi, esprimerGli i nostri turbamenti, ma in
realtà, celebrando ogni giorno l’Eucaristia, non Lo
vediamo, ma Egli ci parla e ci fa ardere il cuore di
nuova vita, ci nutre con il Suo Corpo e
disseta con il Sangue, noi Lo amiamo senza
averLo visto e in Lui crediamo senza vederLo e
accogliamo la Sua beatitudine, che dona gioia pace
al nostro cuore inquieto e riaccende in noi la
speranza viva di poterLo contemplare un giorno,
faccia a faccia e in eterno.
Gesù viene ancora a porte
chiuse! È tornato e torna per me, il
‘Tommaso’ di ieri e di sempre, perso nella mia
inquietudine e confinato nel rifugio della mia
vulnerabilità e fragilità mortale, perché
vuole
liberarmi dal mio sepolcro di dubbi,
incredulità e morte, e rigenerarmi e farmi rinascere
a nuova esistenza per ‘vedere’, e lasciarmi
‘toccare’ dal Suo amore per crederGli e amarLo, pur
senza vederLo e toccarLo, e vivere nella Sua pace e
gioia piena che nulla e nessuno potranno mai turbare
o togliermi.
Ultimo aggiornamento 18/04/2020 - 10:16
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