Presentazione del Signore, 2 Febbraio 2020
Festa della luce e del primo incontro di Gesù, gloria del padre, con il suo popolo a Gerusalemme
Cristo Redentore, Salvatore, Sommo Sacerdote, Luce e Gloria del Suo popolo.
Maria e Giuseppe, devoti e fedeli osservanti della
Legge (vv 22.24.27), si recano a Gerusalemme e
portano il Bambino per ‘presentarLo al Signore’ (v
22c) e per offrire un sacrificio (v 24).
Il
vecchio Simeone, ‘uomo giusto e pio’
che aspettava la consolazione’ loda e ringrazia Dio
per il Bambino (vv 25‐32) e annuncia, nella profezia
a Maria, la Sua missione (vv 33-35).
Anche
Anna, la profetessa, che serviva nel Tempio
giorno e notte, ‘vede’ e riconosce nel Bambino,
l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, e,
nella lode e nella contemplazione, Lo comunica e
annuncia a quanti aspettavano la sua Redenzione (vv
36-38).
Simeone e Anna, nella fede
aspettano, vigilando e servendo nel Tempio il
Signore, ‘la Consolazione di Israele’ (v.
25b) e ‘la Redenzione di Gerusalemme’ (38b),
‘incontrano’, vedono, accolgono quel Bambino e
riconoscono la Sua missione di Redentore e
Salvatore, che compirà nella Sua Pasqua di Morte e
Risurrezione. La Presentazione di Gesù al Tempio di
Gerusalemme, da parte di Maria e Giuseppe venuti ad
offrire il loro primogenito al Signore, preannuncia
e prefigura il Sacrificio che il Figlio di Dio farà
della Sua vita, nel Mistero della Pasqua della Sua
Morte e Risurrezione.
La Festa della
Presentazione di Gesù al Tempio, Festa della
Luce e dell’Incontro (Ipapante),
nei segni dell’accensione e Benedizione delle
candele (Candelora) e della Processione (andare
incontro alla Luce), compie il Ciclo
Liturgico Natalizio e ci apre il cammino verso
la Santa Pasqua (cfr. Messale Romano, p. 472).
Ultimo aggiornamento
01/02/2020 - 08:55
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