3a Domenica Ordinaria, 26 Gennaio 2020
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: convertitevi,
perché il Regno dei Cieli è vicino
Gesù di Nazareth,
in terra pagana, Luce che chiama a conversione e
converte i cuori, disponibili ad accogliere
il Vangelo del Regno.
Nella prima Lettura,
la storia delle dodici Tribù del nord, Zabulon e
Neftali, nel passato ‘umiliate’, oppresse rese
schiave per essersi allontanati dal Signore, il
Quale, al contrario, non le abbandona, ma aprirà un
futuro di Luce, di Gloria e di Pace per questo
Popolo che rialzerà
e
lo farà uscire dalle tenebre e gli farà
percorrere il cammino della Sua Luce.
È quanto l’Apostolo
chiede, nella seconda Lettura, ai Cristiani
di Corinto, divisi e discordi tra di loro nel
parlare, nell’agire, nel sentire e frazionati in
gruppi, contrapposti tra loro, invitandoli
paternamente e accoratamente a ritornare ad essere
unanimi nel parlare e nell’agire, ed essere uniti a
Cristo, al Quale appartengono, perché Egli solo è
morto per noi, non Paolo, né Cefa, né
Apollo.
I Cristiani,
infatti, non possono vivere nelle divisioni,
discordie e contrapposizioni per il Cristo che è
stato crocifisso per loro e nel cui Nome (Persona)
sono stati battezzati, non è diviso e non può essere
diviso fra i Suoi discepoli!
L’annuncio e la promessa della Luce
(prima Lettura), il nostro Signore che è la
nostra salvezza (Salmo), trovano piena
realizzazione e compimento in Gesù Cristo, Capo del
Corpo, ‘che non può essere diviso’
(seconda Lettura) e che comincia a predicare
il Vangelo del Regno e a dire: ‘Convertitevi’
il Regno di Dio è vicino, lasciate tutto e ‘Seguitemi’!
(Vangelo),
Convertitevi
e Seguitemi!
Il Cristiano è chiamato a continua e permanente
conversione, metanoia, a nutrirsi
quotidianamente del Pane di Vita Eterna e di ogni
Parola che esce dalla Sua bocca, senza farne cadere
alcuna nel vuoto, è chiamato a costruire e ad essere
comunità, inserito in Cristo,
Parola
di Verità e di
Salvezza universale.
Metanoeite,
Convertitevi!
È l’imperativo rivolto ad
ogni Cristiano che, non solo deve lasciarsi
convertire dalla presenza di Cristo nella sua
vita, ma deve annunciare la conversione e
deve aiutare i fratelli a lasciarsi
convertire dalla potenza della Sua Parola
efficace e rinnovante.
Gesù
sceglie e
chiama, ora, tocca alla
libertà dei quattro pescatori, i quali
prontamente rispondono (‘subito’, due volte!)
il loro ‘Sì’, senza rimandare!
Lasciano tutto (lavoro,
mestiere, barche e attrezzi per la pesca, garzoni,
padre) e seguirono colui che, ora, per loro,
vale più di tutto e viene prima di tutto!
Generosi e immediati, anche se ancora
dovranno molto faticare per capire, accettare e
partecipare alla sua missione che comprenderanno,
pienamente, solo dopo la Sua Morte e Resurrezione,
quando il Risorto, donando loro il Suo Spirito,
li invia in tutto il mondo a predicare il
Suo Vangelo e rimettere, nel Suo Nome,
i peccati (Cfr. Mc 16,15-16; Mt 28,18-20; Gv
20,21-23; At 1,1-8).
GIORNATA DELLA PAROLA DI DIO
“APERUIT ILLIS”
«Aprì loro la mente per comprendere le
Scritture» (Lc 24,45). ‘
Senza
il Signore che ci introduce
è impossibile comprendere in profondità la Sacra
Scrittura, ma è altrettanto vero il contrario: senza
la Sacra Scrittura restano indecifrabili gli eventi
della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo.
Giustamente San Girolamo poteva scrivere:
«L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo»
(In Is., Prologo: PL 24,17). (1).
‘La Domenica dedicata alla
Parola possa far crescere
nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità
con le Sacre Scritture, così come l’autore sacro
insegnava già nei tempi antichi: “Questa
Parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel
tuo cuore, perché tu la metta in pratica”
(Dt 30,14). (15).
(Dal «Motu
Proprio» “APERUIT ILLIS” di Papa FRANCESCO
30
Settembre 2019)
Ultimo aggiornamento
24/01//2020 - 10:31
indirizzo email parrocchiale
posta@parrocchiadelrosariofuscaldo.it