Ia Domenica D'Avvento, 1 Dicembre 2019

Avvento: ad-tendere; tendere verso Qualcuno (o qualcosa). La vita stessa, per sua natura, tende ad estendersi e a svilupparsi: è tutta improntata all’attesa di appuntamenti, tappe, traguardi e mete. L’uomo che non aspetta e non attende niente, è un uomo finito e morto. Possiamo affermare con verità che solo ‘dove c’è vita c’è attesa e dove c’è attesa c’è vita’. Vivere e attendere si rincorrono e si richiamano a vicenda. Il Tempo dell’Avvento è Grazia, che vuole scuotere dal torpore, svegliare dal sonno, liberarci dalle tenebre della notte e della morte; è Parola che strappa dal grigiore dell’indifferenza e libera dalla monotonia e atonia di una vita senza entusiasmi e sogni di speranza.
L’Avvento è Kairòs, tempo opportuno, da non sciupare e da non perdere , per rileggere, ripensare e riconvertire la nostra storia e intravedere ‘nuovi germogli’ di vita nuova e di fondate speranze; è un tempo ‘forte’ che deve impegnarci tutti a non rifiutare la Grazia che ci viene offerta, quella di fare sbocciare qualcosa di straordinario, che possa toglierci da dosso la pesantezza e la ripetitività e dia nuovo slancio e vigore alla nostra identità di credenti e un volto più sereno ed amabile alle nostre Comunità. Non dobbiamo più accontentarci di vivere nell’opaca normalità di ogni giorno, senza essere più capaci di cogliere e far ‘germogliare’ il nuovo della Sua venuta che cambia le nostre esistenze per sempre.
Un nuovo Avvento, una nuova occasione di grazia per svegliarci e rimuoverci dalla situazione di ‘opaca normalità’, saper cogliere i segni e ‘il senso nuovo della storia’, essere pronti per andare incontro e lasciarsi salvare dal Signore, che è venuto, viene e verrà.
Andiamo con gioia incontro al Signore! In questo inizio di Avvento, dobbiamo prendere atto e coscienza che, in realtà, è Dio che viene incontro a noi, anzi, è già venuto, viene e verrà. Non siamo noi ad andarGli incontro, ma è Lui che ha deciso di venire incontro a noi, di accogliere noi e la nostra umanità, facendosi uno di noi; l’iniziativa è di Dio che non si lascia condizionare dai nostri peccati e dai nostri rifiuti: Egli continua a venire, ad amarci, a cercarci e salvarci. A ciascuno di noi, chiede solo di aprirGli, finalmente, il cuore per permetterGli di venirci incontro, di amarci, perdonarci e salvarci. Nel volerci incontrare, non si lascia condizionare dai nostri ripetuti rifiuti e dai nostri peccati! Viene ancora a noi a chiederci di aprirGli il cuore! Per questo, ogni anno l’Avvento è grazia, Kairos, che vuole destarci dal sonno per risvegliarci al nuovo giorno di luce e di speranza. L’Avvento celebra l’attesa ardente del Messia, alimenta la speranza e la fiducia nel Padre, che manda il Suo Figlio nel mistero della nostra carne da redimere e salvare e della nostra contorta storia da raddrizzare, fecondare e illuminare. È tempo di grazia, di gioia e di luce, non di tristezza e di assopimento! Vegliate, dunque, fatevi trovare pronti, cercate di capire e comprendere i segni della Sua venuta quotidiana: andategli incontro con gioia, lo sposo verrà e non tarderà!
L’Avvento porta con sé il nuovo, l’inatteso, l’inaspettato! Non è ripetizione, ricorrenza ciclica e semplicemente ripetitiva nella sua sterilità e infecondità. L’Avvento carico di nuovi slanci ed entusiasmo che fa ardere in noi il desiderio di conscere le vie del Signore per incamminarci per i Suoi sentieri, camminare alla Sua luce, vigili e attenti, e andare con gioia incontro al Signore. L’Avvento per il cristiano è tutto ciò che la primavera è per la natura: fa germogliare, rifiorire e fruttificare di nuovo la vita. È un tempo opportuno, dona

Il Tempo di Avvento, è occasione favorevole ed unica per rileggere e rifondare la nostra storia personale e comunitaria, familiare e sociale e intravedere ‘nuovi germogli’ di giustizia, di amore e di pace.
Ultimo aggiornamento 29/11/2019 - 11:45
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