Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto
Nell’attesa
della Sua Venuta, vivere la grazia del Tempo
Intermedio, il Tempo della Chiesa,
nella operosità responsabile e doverosa, nella
perseveranza e carità, fondati sulla fede vigilante
e animati dalla speranza che non delude. ‘Con
la vostra perseveranza salverete la vostra vita’.
Il Giorno del Signore sta per venire ‘come un forno
rovente’ per gli empi, mentre, per i giusti ‘sorgerà
con raggi benefici il Sole di giustizia’.
Quel giorno, che
verrà, sarà rovente come un forno acceso che divora,
in un’impietosa combustione, ‘tutti i superbi e
tutti coloro che commettono ingiustizia’, i
presuntuosi, gli empi, i trasgressori della legge,
chi compie delitti, chi fa male al prossimo, ‘come
paglia, il fuoco, brucerà’, senza lasciare di loro
‘né radice né germoglio’, nessuna traccia e nessun
ricordo! Quel Giorno, invece, per i ‘cultori del
nome di Dio’, nonostante l’apparente e momentanea
vita tribolata, afflitta e piena di lacrime, sarà il
Giorno della Giustizia, della Salvezza
e della Gloria! (prima Lettura).
Paolo, nella
seconda Lettura, ci tiene a differenziarsi dai
tanti falsi predicatori, spavaldi e impostori, che
circolavano nella Comunità per confondere, per
mettere in agitazione e per indurre in errore tanta
buona gente, sfruttandone, con furbizia e mala fede,
la loro bontà e generosità, facendosi anche pagare
per il falso servizio! Egli, invece, rinuncia
volontariamente a quei legittimi diritti che
potevano provenirgli, come ‘sostentamento’, dal suo
servizio e dalla sua missione, ‘lavorando
duramente, giorno e notte, per non essere di peso a
nessuno’, come fabbricatore di tende e
intagliatore di pelli, sia a Tessalonica sia a
Corinto (At 18,3). Ora, sul suo esempio, chiede ad
ogni cristiano di vivere, con serietà la vita di
ogni giorno, li invita a non perdere tempo e a non
sciupare energie, in una vita disordinata e
irresponsabile, nell’ozio, nella banalità,
nell’indifferenza e nel disimpegno, e ‘ordina’ e
esorta, nel nome di Gesù Cristo, di impegnare tutta
la persona per il bene e l’utilità di tutti e di ‘guadagnarsi
il pane lavorando con tranquillità’ e serenità.
Bisogna vigilare continuamente, radicati
nella Parola per restare ‘saldi nel Signore’,
al di fuori del Quale non c’è alcuna salvezza.
Stare saldi nel
Signore, anche nelle inevitabili persecuzioni e
tribolazioni, perché si appartiene a Cristo,
e queste devono essere vissute dal cristiano e dalla
comunità ecclesiale, come kairòs, grazia,
dono, occasione propizia e tempo fecondo per
testimoniare la propria fede in Cristo, Colui che,
prima di noi, ha patito tutto questo e per questo è
la nostra forza. Vangelo.
Quanti ammiravano e si inebriavano e si auto
esaltavano per la bellezza delle pietre e dei
preziosi ornamenti del Tempio, terrorizzati
dalle parole di Gesù, ‘non resterà pietra su
pietra’ (vv 5-6), domandano preoccupati e
ansiosi sul ‘tempo’ (‘quando’) e
sul ‘segno’ (‘come’) della fine del
maestoso edificio (v 7). Il Maestro risponde, ma non
direttamente alla loro domanda, invitandoli a stare
attenti e a guardarsi dai falsi messia, che si
spacciano per Lui (v 8), a saper controllare l’ansia
apocalittica che rinasce ogni qual volta avvengono
fatti catastrofici, causati dall’uomo (guerre,
rivoluzioni, persecuzioni (v 9) o eventi naturali
(terremoti, carestie, pestilenze…), che sono sempre
causate dall’uomo iniquo ed empio. Gesù, poi, passa
a descrivere le conseguenze salvifiche della Sua
morte e avverte i Suoi sulle inevitabili
persecuzioni che si abbatteranno sulla loro vita,
per causa del Suo nome (vv 12-17). Ma, questi devono
essere certi che mai saranno abbandonati dal loro
Maestro (v 18) e quindi, sono sollecitati e
invitati a rimanere saldi e perseveranti nella
pazienza e perseveranza durante il tempo delle
prove, perché, così, non perderanno la loro vita, ma
saranno salvati (v 19).
Il Salmo, infine, ci invita a cantare inni di
esultanza nell’attendere il ‘Giorno del Signore’,
non come qualcosa di terrificante, ma come l’inizio
della festa, tanto attesa e desiderata, per
l’avvento definitivo di Dio che viene a giudicare il
mondo con giustizia.
III GIORNATA MONDIALE DEI POVERI:
LA SPERANZA DEI POVERI NON SARÀ MAI DELUSA‘
Le parole del Salmo (Sal 9,19) manifestano una
incredibile attualità. Esprimono una verità profonda
che la fede riesce a imprimere soprattutto nel cuore
dei più poveri: restituire la speranza perduta
dinanzi alle ingiustizie, sofferenze e precarietà
della vita’…
‘I POVERI hanno
bisogno delle nostre mani per essere risollevati,
dei nostri cuori per sentire di nuovo il cal
ore
dell’affetto, della nostra presenza per superare la
solitudine. Hanno bisogno di amore, semplicemente’…
‘I POVERI
ci salvano perché ci permettono di incontrare il
volto di Gesù Cristo’. (dal Messaggio Papa Francesco
13 giugno 2019).
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Ultimo aggiornamento 14/11/2019 - 19:16
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