25a Domenica ordinaria, 22 Settembre 2019

Dio Misericordioso o mammona di ingiustizia e di disonestà?
Dobbiamo farcela tutti questa domanda: Nella mia vita domina mammona o regna Dio? Tutti e ciascuno di noi deve rispondere, con onestà e lealtà, soprattutto, chi, tra noi, ha responsabilità nella Chiesa, affinché proprio noi, che proclamiamo questo Vangelo, non siamo i primi a trasgredire la Sua giustizia, approfittando del nostro ministero, trasformato in potere e mezzo per accumulare ricchezza iniqua e disonesta, calpestando i poveri e gli umili! Scegliere da che parte stare, su quale campo giocare, cosa fare della nostra la vita, è urgente, necessario ed indispensabile!
Chi ci può ‘salvare’
dalla cupidigia dei beni, la vera schiavitù che ci annienta e che ci allontana e separa dal Regno? Può essere ‘convertita’ in ‘ricchezza vera/buona’, la ricchezza disonesta\ingiusta? Ecco gli interrogativi seri e ineludibili, che questa Parola ci pone, oggi!
La ‘vera furbizia’
per il cristiano è la saggezza di sapersi lasciare liberare dalla Parola dalle schiavitù, palesi e occulte, delle cose che ci soffocano e, in modo particolare, dalla disumana schiavitù del vile e vacuo denaro: o Dio o mammona! Bisogna decidersi, con urgenza, e la scelta non è più rimandabile: due padroni, contemporaneamente, non si può! Due amori insieme, non si può! Bene e male insieme, non si può! Mammona e Dio non possono coabitare (Vangelo).
La vile e insidiosa cupidigia
fa solo vittime tra i poveri, annulla la loro dignità e copre la loro voce! L’economia materiale, posta come valore primario, in nome del profitto, mercifica le persone, calpesta e distrugge il povero: con questo severo giudizio il profeta del Signore fa appello urgente alla conversione (prima Lettura).
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati
e conoscano la verità: Gesù Cristo è l’unico Mediatore tra tutta l’umanità e Dio. Solo in Lui e per Lui possiamo convertire la nostra vita per indirizzarla al Regno (seconda Lettura). Nel contesto degli annunci e insegnamenti della Parola di questa Domenica, dobbiamo lasciarci prendere, scuotere e convertire dalle vivificanti Parole del Canto al Vangelo: ‘Gesù Cristo da ricco che era si è fatto povero per voi, perché voi diventiate ricchi per mezzo della sua povertà’ (2 Cor 8,9). Chi rimane indifferente davanti a questo mistero di amore, è ancora asservito a mammona e tutto ciò che le ruota attorno.
Per obbedienza al Padre
, Egli si fa povero, assume la condizione di Servo e si è abbassato fino a noi, perché noi potessimo attingere, gratuitamente e abbondantemente, alla Sua ricchezza, come accade, ogni volta, quando celebriamo l’Eucaristia che ci rende partecipe dell’immensa ricchezza della Sua Parola e del Suo sacramento di amore incondizionato e oblativo. La Sua ricchezza, che è la Sua povertà, cioè, il Suo amore più grande, che Lo ha spinto a spogliarsi di tutto, fino a dare la Sua vita per noi sulla croce, è a portata di mano, a nostra completa disposizione ed è gratuita! Saremo abbastanza ‘scaltri’, attenti, pronti a scattare, desiderosi, sapienti, quali ‘figli della luce’, cioè, Suoi discepoli’, a lasciarci arricchire del dono della Sua Parola di verità e di vita e nutrire del Suo corpo spezzato e del Suo sangue versato per noi? Se così, avviene siamo dalla parte di Dio, altrimenti siamo ancora asserviti e schiavi di mammona dell’ingiustizia della disonestà e della prepotenza, nel ‘calpestare il povero e sterminare gli umili’.
Pregare
perché tutti possano ‘avere’ una vita calma e tranquilla (seconda Lettura) è prendere coscienza che quello che chiediamo, Dio già ce lo ha donato, solo che noi, ancora, non lo abbiamo accolto! Pregare è quanto stanno facendo i Ragazzi e Giovani di tutto il mondo, gridandoci che stiamo rubando loro il futuro, con le nostre politiche, fondate e dirette solo da ‘mammona di ingiustizia’. Tutte le scelte politiche sono asservite al dio denaro: tutto parte da esso e tutto è schiavo di esso! Non ci interessa il Creato che stiamo devastando, senza pensare che noi, i carnefici, saremo anche le vittime prestabilite! I nostri Figli gridano aiuto e nessuno di noi li ascolta! Preghiera sono queste grida che noi non ascoltiamo e Dio non può farci nulla, perché continuiamo ad impedirglielo, a rifiutarlo per scegliere ‘mammona di ingiustizia’ e di corruzione.
Se bastasse alzare
al cielo le nostre mani, Paolo, perché tutti possano vivere senza odio, ingiustizia, onestà, e senza egoismo, senza dipendenza da mammona, senza contese né ira! Ci vuole molto di più perché tutto ciò che ci ricordiamo di chiedere solo a nostro piacimento quando e come vogliamo, già Dio ce lo ha donato impegnando la nostra responsabilità. Tutto quello di bello, di vero, di buono che chiediamo nella preghiera, Dio già ce lo ha elargito con gratuità e misericordia! Se lo chiediamo ancora, vuol dire che l’abbiamo respinto. Allora la preghiera è lode e ringraziamento e prendere coscienza che Dio ci ha donato già quello che ancora continuiamo a chiedere perché lo abbiamo accolto.

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Ultimo aggiornamento 21/09/2019 - 11:36

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