16a Domenica Ordinaria, 21 Luglio 2019

Porro Unum Est Necessarium!
Accogliere, Ascoltare e Servire, sono i verbi dominanti la Liturgia della Parola di questa Domenica e sono necessari e indispensabili per costruire la pacifica convivenza fraterna e realizzare la civiltà dell’amore, anche in un mondo, come il nostro, infestato da egoismo, edonismo, idolatria dell’avere, violenza e corruzione.
La
Parola, nelle tre Letture, oggi, insegna come accogliere ed ospitare il Signore nella nostra vita, attraverso la priorità assoluta dell’Ascolto.
Nel Vangelo
, Marta e Maria, fare e ascoltare, essere presi dal molto fare (attivismo) e concentrarsi e spendersi per il porro unum necessario e indispensabile, l’ascolto della Parola Vivente, che dona serenità allo spirito, lucidità alla mente, pace al cuore:. Il fare senza Ascolto è senza anima, sterile e senza amore, produce solo impazienza, ansia, nervosismo. La Parola del Vangelo di oggi ci indica la priorità per ristabilire l’equilibrio tra servizio e ascolto che è possibile, anzi, è necessario ed indispensabile e lo si raggiunge nella priorità assoluta dell’Ascolto: il servizio nasce e si radica nell’ascolto! Nella Prima Lettura, Abramo, attraverso l’accoglienza generosa e ospitale data ai tre uomini ‘che stavano in piedi presso di lui’, è fatto entrare nel mistero di Dio stesso. Infatti, è il Signore Dio che lo visita (‘apparve’) e si lascia accogliere e ospitare, per far rifiorire il grembo sterile di Sara con il Figlio della Promessa! Dall’accoglienza sincera e dall’ospitalità premurosa e, perciò, dalla visita di Dio è reso fecondo il grembo sterile di Sara! Paolo, nella Seconda Lettura, ‘accoglie e ospita’, nella sua carne, le sofferenze, le tribolazioni e i patimenti (thlipsis) che gli derivano dal suo Servizio e Ministero Apostolico: li accetta e li vive per amore e in unione con il suo Cristo e Cristo Crocifisso, per la crescita e in favore della Sua Chiesa, che è il Suo Corpo e c’invita ad accogliere il ‘Mistero nascosto nei secoli’ ed, ora, manifestato in Gesù.
Il Salmo detta le condizioni necessarie per poter abitare nella Tenda del Signore e per sempre in comunione con Lui! Porro unum! La patologia del nostro tempo è la fretta e le tante cose da fare, e si finisce col fare male tutto agendo da arruffoni e pressappochisti! Perché non pensare a fare poche cose e a farle bene, seguendo le necessarie priorità? Maria, non ha detto che non vuole preparare da mangiare a Gesù. Ha scelto, solo, la cosa da fare per prima. Il pranzo verrà dopo e sarà veramente conviviale e comunionale! Anche Noi siamo diventati e agiamo come molti dei nostri bambini d’oggi che, proprio perché hanno tanti giocattoli in casa, non riescono più a giocare e si annoiano.
Anche noi
, come Marta, invece, di concentrarci sulla persona di Gesù, ci concentriamo sul gesto del pranzo da preparagli come segno di ospitalità ma senza comunione e adesione al Suo disegno che solo possiamo conoscere e seguire se ci poniamo ai Suoi piedi e ascoltiamo e mettiamo in pratica la Sua Parola. Anche noi dobbiamo deciderci finalmente a lasciare da parte, come Maria, anche le ‘cose buone’, come il servizio, che senza la Parola è senza anima, per dedicarci con più costanza e frequenza all’Ascolto che è l’unica priorità e la prima cosa necessaria e indispensabile per la nostra vita di comunione con Dio e i fratelli! Dobbiamo aver il coraggio di saper ‘sacrificare’ (da sacrum facere), anche le ‘cose buone’, per metterci ai piedi di Gesù ad ascoltarLo ed entrare in familiarità e in intimità con Lui! Meglio poche cose fatte bene, che molte fatte male! Anche nelle nostre attività pastorali ci affanniamo e ci disperdiamo nel fare tante ‘cose’, tante devozioni, tante processioni, tanti riti, tante ‘funzioni’, tante novene… Ma, poi, cosa resta? A che giovano? Servono a creare ‘intimità e familiarità con il Signore’ e tra di noi? Dov’è l’Ascolto della Parola di verità, l’unica necessaria a spingerci alla conversione del cuore per una vita nuova e migliore e una fondata relazione con Dio? Come Marta, diamo molto peso a tante cose vane nella nostra vita ecclesiale e parrocchiale e comunitaria, dimentichiamo e tralasciamo la ‘cosa’ essenziale, la vera e necessaria, l’ascolto attento della Parola del Signore che rivela, istruisce, educa, converte, rende possibile l’intimità con Lui! Nessuna cosa, dunque, d’ora in poi, deve essere anteposta all’ascolto della Sua Parola. Saremo aperti e pronti ad ospitare, se siamo desiderosi e disponibili ad ascoltare. Ospitalità come Ascolto del Signore! Ascolto come sequela del Signore. Marta Lo accoglie soltanto, Maria Lo accoglie e Lo ascolta ed entra in comunione con la Sua persona. Maria (v 39 e 42b) pone in risalto il ruolo di discepola: ‘stare seduto ai piedi’ di qualcuno indica, anche in senso figurato, il rapporto tra discepolo e Maestro. Maria testimonia una relazione profonda con Gesù, attraverso quel suo sedersi accanto a Lui, accoccolata ai Suoi piedi, tutta presa ed affascinata, conquistata e afferrata dall’ascolto di Lui, Eterna Parola Vivente.
Dunque, la Parola di Dio, oggi, non vuole generare contrapposizione tra ‘Diaconia’ e Ascolto, ma vuole essere forte richiamo, urgente e non più rimandabile, per ciascuno di noi nel dover ristabilire la priorità assoluta dell’Ascolto della Sua Parola per eseguirla e relazionarci intimamente alla Sua Persona.

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Ultimo aggiornamento 19/07/2019 - 14:55

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