13a Domenica Ordinaria, 30 Giugno 2019

Come seguire Gesù nella libertà e fedeltà e nel condividere il Suo destino
Siamo stati chiamati a libertà
nella carità. La scelta di seguire Gesù, che è risposta libera e incondizionata alla Sua chiamata, deve essere radicale, totale, gioiosa, fedele e perseverante. Seguire il Maestro è voler condividere il Suo destino, per compiere il Disegno salvifico del Padre. È un cammino faticoso ed impegnativo: bisogna essere pronti anche ad essere rifiutati, esclusi, ricacciati e privati, finanche, di un luogo sicuro, dove poter riposare e passare la notte! Il brano del Vangelo descrive l’inizio del lungo cammino verso Gerusalemme che coinvolge i Suoi, chiamati a condividere il Suo destino. Nella Prima Lettura, Elia, il profeta perseguitato a morte, è mandato da Dio a consacrare Eliseo, con il gesto del suo mantello gettatogli addosso, ad essere profeta: ed egli ‘si alzò e lo seguì’. Nel Salmo 15, siamo invitati a tenere fisso lo sguardo sul Signore che cammina davanti a noi: Egli ci guiderà oltre la morte, sulla strada della vita e del bene senza fine! Paolo, nella Seconda Lettura, specifica che la chiamata alla libertà non s’identifica con l’arbitrio individuale, ma è risposta di Dio che chiama ad essere liberi nell’amore. L’Apostolo, rivelandoci la verità sul dono di Cristo che ci ha liberati perché restassimo liberi, ci richiama alla nostra responsabilità a non lasciarci, perciò, più imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Ci ammonisce e ci mette in guardia, come ha fatto con i suoi della Galazia, affinché questa libertà, non divenga un pretesto per vivere secondo i desideri della carne, ma deve fondarsi nella carità ed essere a servizio gli uni degli altri. Libertà, dunque, come risposta al comandamento della carità: solo un cuore libero può amare e solo chi ama è libero! Chiamati alla libertà radicata nel dono della figliolanza e fondata nell’amore fraterno e scambievole che è la pienezza di tutta la Legge.
I veri discepoli si lasciano guidare dallo Spirito
e non dai desideri della carne e aderiscono alla logica dell’amore fraterno, pienezza di tutta la Legge. La scelta di Cristo, la sequela del Maestro, la testimonianza della fede richiedono dedizione totale nel senso che nessuna persona, nessuna cosa, nulla viene e deve essere prima di Lui. Deve essere decisione radicale: persino i più sacri doveri e i più sacri affetti passano in secondo ordine. Chi non è capace di un distacco totale non può seguire Gesù!
Chiamati a vera libertà e a camminare secondo lo Spirito nella carità
. La Parola, oggi, ci presenta e ci ‘racconta’ tre tipologie di chiamata, in vista di un servizio per una nuova missione: Eliseo, chiamato dal Signore per mezzo di Elia, ad essere profeta, Paolo chiamato da Cristo a libertà e a camminare secondo lo spirito. Gesù chiama i suoi discepoli a camminare con Lui verso Gerusalemme, istruendoli sui modi e condizioni per seguirLo con dedizione totale, senza reticenze ed intermittenze e senza ‘voltarsi indietro’. Questi sono chiamati ad iniziare un nuovo cammino, a conoscere chi li chiama e perché li chiama, ad aderire, ‘decisamente’, alla Sua persona e ad accogliere il Suo progetto, accettandone le urgenze del nuovo cammino, ad affrontare i rischi e i pericoli che ne derivano e ad operare un distacco netto e radicale con il passato per aprirsi, con coraggio e fiducia al nuovo futuro.
Gesù con determinazione si avvia e cammina verso Gerusalemme
, il luogo teologico del compimento della Sua opera di salvezza e, ‘strada facendo’ educa al vero ed autentico discepolato i Suoi che, ancora, sono incerti e indecisi. Nei tre momenti segnalati dal Vangelo, ‘mentre camminavano per la strada’, sono indicate le condizioni necessarie e i requisiti indispensabili per la sequela: immediatezza della decisione e totalità nella dedizione (vv 57-58); priorità assoluta del Regno (vv 59-60); radicalità del distacco totale con il passato, senza riserve e ripensamenti, per non voltarsi indietro e non essere degno e ‘adatto per il Regno di Dio’ (vv 61-62).
In una parola: chi vuole seguire Gesù nel cammino della Croce deve maturare, deve distaccarsi radicalmente dal proprio io, egoismo, cupidigia, odio, e scegliere e seguire la priorità assoluta del Regno e ad Esso e al suo servizio donarsi totalmente, senza mai ‘voltarsi indietro’! Gesù sa dove sta andando e sa quello che Lo attende, eppure, è deciso ad andare fino in fondo con fedeltà e fermezza per rivelare quanto Dio ci ama fino a donarci la vita del Figlio!  
La ferma decisione presa da Gesù
di mettersi in cammino verso Gerusalemme (cfr Lc 9, 51b) deve farci comprendere il senso profondo del verbo decidere (lat de-caedere) che, etimologicamente, richiede un vero e proprio taglio con il passato e per seguire con assoluta determinazione Gesù e vincere ogni paura degli imprevisti fondandosi sulla fiducia e sull’amore di Chi si vuole seguire, affrontando l’insicurezza e la precarietà della sequela con il coraggio del futuro e l’assunzione di responsabilità e delle sofferenze che questo cammino comporta.
La mancanza di risolutezza nella scelta
di seguire Gesù Cristo genera tristezza e resa (Mt 19,22; Mc 10,22; Lc 18,23) mentre il cristiano è risoluto, convinto e tenace, ma mai deve essere arrogante e presuntuoso, è umile e determinante (etimologicamente: porre i confini), perciò è capace di riconoscere e assumere i propri limiti. Decidersi finalmente di seguire Gesù è rinnovare ogni giorno la scelta, fatta una volta per tutte, nel Battesimo: la fatica di tutti i giorni, di ogni giorno, del giorno dopo giorno, è la maggior prova per la fede e per la sequela.

Fai clic qui per la meditazione integrale dell'Omelia
Ultimo aggiornamento 28/06/2019 - 19:24

indirizzo email parrocchiale
posta@parrocchiadelrosariofuscaldo.it