13a Domenica Ordinaria, 30 Giugno 2019

I veri discepoli si lasciano guidare dallo Spirito e non dai desideri della carne e aderiscono alla logica dell’amore fraterno, pienezza di tutta la Legge. La scelta di Cristo, la sequela del Maestro, la testimonianza della fede richiedono dedizione totale nel senso che nessuna persona, nessuna cosa, nulla viene e deve essere prima di Lui. Deve essere decisione radicale: persino i più sacri doveri e i più sacri affetti passano in secondo ordine. Chi non è capace di un distacco totale non può seguire Gesù!
Chiamati a vera libertà e a camminare secondo lo Spirito nella carità. La Parola, oggi, ci presenta e ci ‘racconta’ tre tipologie di chiamata, in vista di un servizio per una nuova missione: Eliseo, chiamato dal Signore per mezzo di Elia, ad essere profeta, Paolo chiamato da Cristo a libertà e a camminare secondo lo spirito. Gesù chiama i suoi discepoli a camminare con Lui verso Gerusalemme, istruendoli sui modi e condizioni per seguirLo con dedizione totale, senza reticenze ed intermittenze e senza ‘voltarsi indietro’. Questi sono chiamati ad iniziare un nuovo cammino, a conoscere chi li chiama e perché li chiama, ad aderire, ‘decisamente’, alla Sua persona e ad accogliere il Suo progetto, accettandone le urgenze del nuovo cammino, ad affrontare i rischi e i pericoli che ne derivano e ad operare un distacco netto e radicale con il passato per aprirsi, con coraggio e fiducia al nuovo futuro.
Gesù con determinazione si avvia e cammina verso Gerusalemme, il luogo teologico del compimento della Sua opera di salvezza e, ‘strada facendo’ educa al vero ed autentico discepolato i Suoi che, ancora, sono incerti e indecisi. Nei tre momenti segnalati dal Vangelo, ‘mentre camminavano per la strada’, sono indicate le condizioni necessarie e i requisiti indispensabili per la sequela: immediatezza della decisione e totalità nella dedizione (vv 57-58); priorità assoluta del Regno (vv 59-60); radicalità del distacco totale con il passato, senza riserve e ripensamenti, per non voltarsi indietro e non essere degno e ‘adatto per il Regno di Dio’ (vv 61-62).
In una parola: chi vuole seguire Gesù nel cammino della Croce deve maturare, deve distaccarsi radicalmente dal proprio io, egoismo, cupidigia, odio, e scegliere e seguire la priorità assoluta del Regno e ad Esso e al suo servizio donarsi totalmente, senza mai ‘voltarsi indietro’! Gesù sa dove sta andando e sa quello che Lo attende, eppure, è deciso ad andare fino in fondo con fedeltà e fermezza per rivelare quanto Dio ci ama fino a donarci la vita del Figlio!
La ferma decisione presa da Gesù di mettersi in cammino verso Gerusalemme (cfr Lc 9, 51b) deve farci comprendere il senso profondo del verbo decidere (lat de-caedere) che, etimologicamente, richiede un vero e proprio taglio con il passato e per seguire con assoluta determinazione Gesù e vincere ogni paura degli imprevisti fondandosi sulla fiducia e sull’amore di Chi si vuole seguire, affrontando l’insicurezza e la precarietà della sequela con il coraggio del futuro e l’assunzione di responsabilità e delle sofferenze che questo cammino comporta.
La mancanza di risolutezza nella scelta di seguire Gesù Cristo genera tristezza e resa (Mt 19,22; Mc 10,22; Lc 18,2

Ultimo aggiornamento
28/06/2019 - 19:24
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