Maria Madre di Dio, 1 Gennaio 2019

Gli fu messo nome Gesù: Dio che Salva
La Liturgia di questo primo dell’Anno, celebrando Maria, Madre di Dio, in realtà, ci vuole porre in intimità e comunione con Gesù, ‘Dio che salva’, che vuole ed è venuto a salvarci! Nella prima Lettura, il Nome del ‘Signore’ è al centro dell’agire divino e la seconda Lettura afferma solennemente che la salvezza è operata da Cristo, ‘nato da donna’. Anche il Vangelo, si concentra sul ‘Nome’ dato al Figlio nella circoncisione: Gesù, Dio che salva. Comunque, il ruolo centrale di Gesù, non sminuisce il ruolo di Maria, la Madre. Infatti, nella retta Cristologia che fonda la Mariologia, mai viene sminuita la relazione della madre con il Figlio, perciò, onorando Lei, Cristo è glorificato! Maria custodiva tutti questi eventi, meditandoli nel suo cuore: li interiorizza, da questi si lascia prendere tutta, con questi si confronta continuamente nell’intimo discernimento quotidiano, ne cerca di comprenderne il senso, perché lo vuole vivere nella sua efficacia trasformante e vivificante.Maria conserva nel suo cuore gli avvenimenti passati e presenti e, meditandoli (symballein della fede), diviene, insieme con i pastori, modello di ascolto, accoglienza meditazione, fino a lasciarsi prendere e conquistare dall’Evento e annunciarlo divenendo portatore di buone, nuove e liete speranze (Vangelo). Ogni credente, con e come Maria deve ascoltare, osservare, custodire e interiorizzare il Mistero di Dio, fino ad esserne conquistato, preso e assimilato.Contemplando Maria, chiamata a collaborare alla realizzazione del Progetto di salvezza, per mezzo del Figlio Suo, mandato a noi e ‘nato da donna’, per riscattarci dalla schiavitù della Legge e donarci l’adozione a figli, attraverso lo Spirito, che continua a gridare in noi: Abbà, Padre, perciò, non siamo più schiavi, ma figli Suoi, per grazia, chiamati a vivere e comportarci da figli (seconda Lettura)!La Parola, oggi e sempre, ci aiuta a leggere il passato e a programmare il futuro, secondo Dio e non secondo la mentalità del mondo carnale. Dobbiamo, innanzi tutto, saper accogliere tutto dell’anno trascorso: il bene compiuto, per rendere lode e gratitudine, e gli aspetti ‘negativi’ per chiedere perdono e rinnovare il proposito e sapere trarne insegnamenti positivi ed efficaci per il futuro.Compiendo questo altro Anno, che il buon Dio ci ha concesso e cominciando il Nuovo, che Egli ci dona e ci chiede di viverlo da figli Suoi e fratelli tra di noi, dobbiamo, anche, ricordarci: il tempo è breve e scorre veloce e passa in fretta e che questa, perciò, deve essere l’ora di deciderci a cambiare, in quanto Dio, ancora, continua a darci il tempo-kairòs, per migliorarci! La Parola, oggi, come sempre, vuole aiutarci a saper leggere i segni del tempo, che è passato, e ad aprirci, con fiducia, fedeltà e coerenza, al futuro di Dio. Lodiamo e glorifichiamo Dio per quanto ci ha fatto udire e vedere della Sua salvezza e iniziamo a vivere il tempo del Nuovo Anno, come Kairòs, Tempo di grazia e di salvezza, insieme con Maria, Madre di Dio e Madre nostra: è certamente un nuovo Inizio rassicurante e promittente perché ad ogni inizio di vita, c’è sempre una Madre!

52a Giornata Mondiale della pace
La buona politica è al servizio della pace
Inviando in missione i Suoi Discepoli, Gesù dice loro: «In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi» (Lc 10,5-6).…
La ‘casa’ di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra ‘casa comune’’: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine. Sia questo dunque anche il mio augurio all’inizio del nuovo anno: ‘Pace a questa casa!’.
…Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune. La vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali.
….Oggi più che mai, le nostre società necessitano di “artigiani della pace” che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana. (Dal Messaggio del Papa, 8 dicembre 2018).

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Ultimo aggiornamento 31/12/2018 - 11:26