12a Domenica Ordinaria, 24 giugno 2018

Il suo nome è Giovanni, 'Dio fa Grazia'
Nella Domenica del Signore, la testimonianza e l’esempio di Giovanni, il Precursore, che predica un Battesimo di penitenza e di conversione, per preparare la via all’Agnello, che è mandato e viene a togliere i peccati del mondo, è voce della Sua Parola di verità e di vita, e lampada della Sua luce vera, che viene ad illuminare il mondo. La figura del Battista non occupa, dunque, con la sua la cosiddetta ‘precedenza liturgica’, né può sostituire la Domenica, il Giorno del Signore, nel quale la Comunità, la Sua Chiesa, celebra la Sua Pasqua, annunciando la Sua Morte, proclamando la Sua Risurrezione, attendendo, di Domenica in Domenica, la Sua Venuta.  
Pertanto, anche se alla Natività del Battista, viene accordata, quest’anno, la ‘precedenza liturgica’, questa non sovrasta e non sostituisce teologicamente e sacramentalmente la Domenica, il Giorno per eccellenza dell’Eucaristia, della Comunità, la vera Festa Pasquale per l’uomo e per il mondo, senza la Quale non si può vivere e non possiamo dirci Cristiani. Tutto, infatti, ha, in e da questa Fonte, principio e compimento, ragione e fine dell’esistere e dell’essere di Cristo.
Oggi, la Chiesa, loda e ringrazia Dio per aver scelto e chiamato ‘quel’ Bambino, fatto generare da una donna sterile e avanzata in età, ad una missione unica e straordinaria, e prende coscienza che ognuno di noi è stato chiamato dall’eternità (come Isaia, come il Servo Israele, come Giovanni e come l’orante del Salmo) a compiere e realizzare una missione particolare e indispensabile per il Suo disegno di salvezza universale su tutte le Sue creature, che Egli scruta con sapienza, conosce fino in fondo e guida con amore. La Solennità, dunque, non occupa la Domenica e non sostituisce l’Agnello che toglie i peccati e battezza in Spirito Santo, e rimane, anche oggi, colui che predica a tutti noi un battesimo di penitenza e conversione, rimanendo ‘voce’ della Parola di vita eterna e ‘lampada’ della Luce vera e testimone di Gesù Cristo, Redentore e Salvatore unico ed universale.
La Domenica, Pasqua settimanale
, infatti, annuncia e celebra Colui che è venuto a battezzare in Spirito Santo, Luce da Luce vera, che il precursore, anche oggi, annuncia presente e addita l’Agnello di Dio, venuto a togliere i peccati del mondo e invita ciascuno di noi a fare la sua esperienza: deve diminuire, perché Egli cresca nel cuore di ciascuno di noi e nel cuore del mondo. Perciò, oggi, Domenica del Signore, facendo memoria di quanto di meraviglioso e stupendo Dio ha compiuto in Giovanni, ‘il più grande’ e l’ultimo dei profeti, celebriamo la Pasqua del Signore e annunciamo la Sua morte e proclamiamo la Sua risurrezione nell’attesa della Sua venuta!
Il Battista
, il precursore, prepara la via dell’incontro salvifico, lo annuncia come il Messia Salvatore, e dispone i cuori, attraverso la predicazione di un Battesimo di penitenza, ad accogliere l’Agnello di Dio, mandato e venuto a togliere i peccati del mondo e a liberarci dalla morte, attraverso il Suo Battesimo che sgorga dalla fonte e culmine della salvezza e di redenzione della Sua Morte e Risurrezione.
Giovanni ha la missione di preparare la via a Colui che viene dopo di lui e al Quale non è degno neanche di sciogliere i legacci dei sandali; rimane solo voce della Parola incarnata e vivente e lampada della vera Luce venuta per illuminare il mondo; la sua missione è precorrere, preparare, annunciare che l’Agnello di Dio è presente, additandoLo e mostrandoLo alla folla accorsa sulle rive per farsi battezzare in acqua: egli dovrà ‘sminuire’ per far crescere Colui che viene a battezzare in Spirito Santo. In una parola, è Giovanni al servizio del Verbo e al servizio esclusivo della Domenica, nella quale si celebra l’unico Redentore, Salvatore attraverso la Sua Incarnazione, Passione e Morte e beata Risurrezione. Tutto è, e rimane sempre, al servizio fedele e fecondo dell’Eucaristia, e mai potrà dire o fare il contrario!
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Ultimo aggiornamento 22/06/2018 - 20:25