4a Domenica di Avvento, 23 dicembre 2018

Se ha fatto sussultare di gioia incontenibile il Suo precursore e la madre Sua, che lo porta in grembo, prima ancora di nascere, perché noi, più di duemila anni dopo la Sua Incarnazione, Passione e Morte per noi, continuiamo a celebrare l’Evento salvifico, nelle nostre mille illusioni, senza il Protagonista che solo può farci esultare di gioia e di speranza? Che cosa vuole chiederci Dio, attraverso la Parola di questa Domenica?
Vuole rassicurare il nostro cuore che la Sua promessa si è compiuta nella nascita del Messia - Re Pastore che è e sarà la nostra pace (prima Lettura) e proteggerà tutti noi, Sua vigna, che Egli ha piantato con la forza del Suo amore (Salmo).
Il Figlio di Dio, nostro Salvatore, viene ancora in questo Natale per compiere la Volontà del Padre e donare la Sua vita in espiazione e per la remissione dei nostri peccati (seconda Lettura) e farci sussultare di vita nuova, come Giovanni, di gioia ritrovata e di speranza fondata sul e dal Redentore e Salvatore nostro, per cantare la nostra fede, con Elisabetta ricolma di Spirito Santo e con Maria, che è benedetta per il Frutto benedetto, che Ella, perché ha creduto la Parola, ha accolto nel suo grembo verginale per noi (Vangelo).
Scrive Luca che Maria si alzò e andò in fretta per visitare Elisabetta, ma, è Gesù, in realtà, che la spinge e si muove, nel grembo di sua madre, verso Elisabetta e Giovanni! È tutto qui il valore cristologico dell'episodio della Visitazione di Maria alla cugina!
L'attenzione, dunque, è, prima di tutto, su Gesù, poi, sulle due Donne Madri, nel loro prodigioso divino concepimento, che rivela e testimonia che davvero ‘Nulla è impossibile a Dio’!
Prima dell’incontro di due donne madri, allora, sono due Figli, che Dio vuole farci incontrare: il Precursore, la voce della Parola e il lume della vera Luce: Giovanni e Gesù, il Salvatore.
Maria si alzò e andò in fretta verso la Regione montuosa e, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta che sente il bambino sussultare nel suo grembo, riconosce in Lei la Presenza di Dio che in Lei si è fatto Carne, ed esclama, con incanto e dolcezza: Tu sei la Benedetta fra tutte le donne, per questo Figlio, fonte di benedizione per tutta l’umanità!
Poi, s’interroga umilmente e con meraviglia: cosa vuole Dio da me, se mi ha mandato la Madre, che mi porta il Figlio, che fa sussultare il mio bambino, dentro il mio vecchio e sterile grembo? È lo Spirito Santo che è sceso in Maria, a farle porre quella domanda ed è lo Spirito che le dona le parole della sua risposta: ‘Benedetta Tu fra tutte le donne e il Frutto Benedetto del tuo grembo, che ha fatto esultare il bambino nel mio grembo’! Ora, lo Spirito mi dice il perché sei venuta: per farmi credere nell’adempimento della Sua Parola in te e in me.
Beata perché hai

Nel grembo di questa nostra Comunità, permettiamo al Signore di venire ogni giorno a donarsi nella Celebrazione dell’Eucaristia per farci sussultare di gioia pura e danzare di viva speranza? Cosa sto facendo e per chi o a cosa si sta preparando il mio cuore, la mia famiglia e la mia comunità?
Fra tante cose da fare, tra tanti regali da scegliere, alberi da addobbare, presepi da completare, messaggi e messaggini da inviare, cenoni e pranzetti da preparare, viaggi e gite da programmare, non sia mai che, preso da tanto stress e da tanta ansia per tanti falsi ‘bisogni’, lasci fuori proprio il Festeggiato, Gesù, il Salvatore, e dimentichi i Suoi amati beniamini che sono i Poveri e i Bisognosi! Che Natale è, senza Lui e senza Loro?
Ultimo aggiornamento
20/12/2018 - 10:00