29a Domenica ordinaria, 21 ottobre 2018

Altro fondamentale insegnamento di Gesù, Maestro e Parola Vivente ai Suoi e per ciascuno di noi: Chi tra voi vuole essere ‘primo’ deve imparare a mettersi all’ultimo posto per servire e non essere servito; deve sforzarsi a donare se stesso per il bene degli altri, sull’esempio del Servo sofferente (prima Lettura), Figura profetica del Figlio dell’Uomo Gesù, che si addossa tutte le iniquità del popolo e dona la Sua vita per la redenzione e la giustificazione di ‘molti’, divenendo Sommo Sacerdote che si accolla tutte le nostre debolezze e miserie per ‘toglierle’ e redimerci. Perciò, accostiamoci al Suo trono di grazia per trovare e ricevere in dono grazia e misericordia (seconda Lettura)
Oggi, come allora, Gesù chiede ai Suoi seguaci e discepoli, ad ogni cristiano, di convertirsi dalla logica del primo posto, del potere e dei privilegi e scegliere e seguire la logica dell’amore e del servizio, quella non solo insegnata ma anche testimoniata dal Servo Obbediente e sofferente Gesù, il Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, Servo Obbediente e Sofferente, venuto per servire e dare la vita in riscatto ‘dei molti’, cioè, di tutti quelli che si lasciano riscattare, redimere e salvare. Certo, la pretesa presuntuosa dei due e l’indignazione, gelosa e invidiosa, degli altri dieci, aimè, continua a rivelare la durezza del cuore di chi sta e dice di voler seguire Gesù, ma lo segue per i propri fini di grandezza e di potere, che impediscono la comprensione, l’accoglienza e l’attualizzazione degli insegnamenti di Gesù Maestro, Servo umile e obbediente al Disegno Salvifico del Padre. In questa chiusura totale, è inevitabile la reazione scomposta e ribellione di Pietro (8,31-32), la discussione animata e piena di livore di tutti i discepoli che bisticciano per chi deve essere ‘il primo’ e ‘il più grande’, mentre Gesù insegna che chi si fa ultimo è il primo e chi serve è il più grande (9,30-37).
Ogni cristiano, per divenire ed essere tale, e, soprattutto, ogni discepolo, che è chiamato ed è mandato alla responsabilità di servire e non di dominare e impadronirsi della comunità, deve scegliere di sradicare e abbandonare ogni forma di ‘potere’ e di spogliarsi dei privilegi a questo collegati, per seguire Gesù che è venuto per servire e non per essere servito e seguirlo nel cammino verso la croce e insieme con Lui salirvi su e dare la vita con Lui per gli altri.
Chi è chiamato ad essere ‘il primo’ responsabile, perciò, a prendersi cura della Comunità, è colui che deve mettersi all’ultimo posto per servirla, farla crescere, dona tutto se stesso per il suo bene, si abbassa p

Nulla deve fare per spirito di rivalità, rivalsa, gelosia e vanagloria né deve sentirsi ‘superiore’ agli altri che deve, invece, sempre considerare superiori a se, e non deve cercare il proprio interesse ma sempre quello degli altri, imitando e vivendo ‘gli stessi sentimenti di Gesù’, il Quale ‘exinanivit Semetipsum’, si spogliò di Se stesso, si fece Servo di tutti e obbediente al Disegno del Padre in nostro favore, fino alla morte di croce (Fil 2, 38), per donarsi tutto per la nostra redenzione e salvezza.
Impara la lezione del grembiule
Ultimo aggiornamento
19/10/2018 - 15:23