1a Domenica di Quaresima, 18 Febbraio 2018
Il Regno di Dio è
vicino
Gesù,
dopo il Suo Battesimo, sospinto dallo Spirito
Santo, rimane nel deserto quaranta giorni ed
è tentato da Satana. Poi, andò in
Galilea e proclamava il Vangelo,
dicendo: ‘Il tempo è compiuto e il Regno
di Dio è vicino; Convertitevi e Credete nel
Vangelo’.
Metanoèite,
cambiate mentalità e le vostre inique
abitudini di vita e
Pistèuete,
aderite al Vangelo e vivete nella sua fedeltà
e coerenza, perché il Regno di Dio è vicino
ma va raggiunto per entrarvi a farne parte. I
due imperativi sono da compiersi, sono
permanenti e urgenti per tutta la vita e non
sono da rilegare, solo allo spazio liturgico
dei ‘quaranta giorni’! Essi si specificano e
si compiono reciprocamente: chi si converte,
accoglie la Persona di Gesù e il Suo
‘Messaggio’; e chi crede al Vangelo e
aderisce alla Persona di Gesù, non può se non
essere convertito necessariamente alla logica
del Regno di Dio! La Conversione è
così adesione di fede, in modo
permanente e perseverante, alla Persona di
Cristo e al Suo Vangelo e si estende per
tutta l’esistenza umana, fino al suo
compimento terreno!
Gesù è tentato da Satana nel deserto
La ‘prova’ dura per tutta la vita e
non solo quaranta giorni! La
tentazione, come la sofferenza fisica e
spirituale, fanno parte della nostra vita
quotidiana, perché legate alla nostra
fragilità, connesse alla nostra debolezza e
vulnerabilità fisica e psichica, del cuore e
dell’anima. Sono le compagne inseparabili del
nostro cammino esistenziale, umano e
spirituale. Allora, come ‘sopportarle’ senza
esserne devastati e addirittura schiacciati?
Come ha fatto e ci insegna Gesù: imitando la
pazienza del Padre nei riguardi dei nostri
tradimenti, non fidando solo sulle nostre
forze, ma nella fiducia filiale e totale
abbandono nel Padre Suo e nostro, nel Suo
amore e nella fedeltà alla Sua volontà
salvifica. Queste prove e queste sofferenze
le possiamo attraversare, sopportare e
superare se le affrontiamo come Gesù ci
insegna con il Suo esempio e la Sua
determinazione a rimanere sempre fedele alla
missione a Lui affidata dal Padre.
Abbiamo iniziato,
per grazia di Dio e per la Sua gloria, che è
la nostra salvezza, il cammino gioioso e
liberante di una nuova Quaresima, che
è Kairòs,
Tempo di Grazia, nuova offerta di amore,
da non perdere, assolutamente, e da
accogliere e vivere, nella gioia della nuova
amicizia, che rinasce e di una rinnovata e
più vitale relazione con Cristo, come
risposta coerente e fedele alla nostra
vocazione e missione battesimale,
quella di essere e vivere da figli di
Dio e fratelli tra di noi.
La nostra
Quaresima, dunque, è solo gioia,
desiderio e volontà di ricominciare una nuova
vita e godersi la sua ristabilita bellezza e
gustarne tutti i nuovi suoi sapori! È bella
la nuova vita che rinasce dalla Pasqua del
Signore, verso la quale ci siamo insieme e
nella comunione incamminati, forti e sicuri
che nella Sua Pasqua siamo stati già
riconciliati, redenti e salvati. Siamo anche
consapevoli che questo cammino richiede a
ciascuno di noi un cambiamento
radicale di mente e di cuore (‘metanoia’)
che deve essere responsabilità quotidiana e
permanente nella fedeltà gioiosa alle
Promesse e agli Impegni del nostro
Battesimo.
Quaresima
è grazia che genera gioia nel nostro
cammino verso la Pasqua, perché a guidarci è
Gesù in persona che, con la Sua Parola, ci fa
ardere il cuore di nuova speranza, nel Suo
quotidiano spezzare il Suo corpo per
noi
e versare il Suo sangue ‘in remissione dei
nostri peccati’. Cammina con noi e si lascia
amare nei poveri, che soccorriamo con amore,
privandoci di qualcosa per fare felici altri
(Elemosina e Digiuno),
rimettendoci in comunione con il Padre Suo e
Padre nostro (Preghiera).
Il mio impegno
quaresimale: Voglio e devo
liberarmi di ogni forma di ipocrisia! Ogni
cosa che farò, mi chiederò il perché la
faccio: la faccio per me, per essere visto,
lodato, ammirato, magnificato dagli uomini, o
la compio per amore dei fratelli, per il loro
bene e, perciò, per la gloria di Dio?
Ultimo aggiornamento
17/02/2018 - 10:36