Mercoledì delle Ceneri, 14 Febbraio 2018
Vi supplichiamo
in nome di Cristo:
Lasciatevi riconciliare con Dio
Laceratevi il
cuore, non le vesti!
‘Ecco
ora il momento favorevole, il giorno della
salvezza’!
Accogliamolo
come dono e responsabilità e viviamolo
sinceramente e senza ipocrisia, cominciando
proprio da questi due primi imperativi
e, subito e senza alcun tentennamento,
lasciamoci lacerare-aprire il cuore dal
pentimento e riconciliare con il Padre
dal Figlio Suo, Gesù Cristo Nostro Salvatore e
Redentore.
Altro imperativo urgente di questo percorso di
fede e di purificazione verso la Pasqua, è
uscire da un culto solo appariscente e
ipocrita, appagante i nostri gusti e
rispondenti alle nostre idee, assoggettate ai
nostri interessi, fini e privilegi, per far
ritorno all’essenzialità del rapporto
creaturale e della relazione filiale con Dio,
Creatore e Padre, che nel e per
il Figlio ci riconcilia di nuovo con Lui. È
questo il momento favorevole e di grazia per
lasciarci, finalmente, lacerare il cuore, per
entrare nelle sue profondità e scrutarlo e,
alla luce della Parola di vita e di verità,
scoprirci ‘nudi’ e ‘miseri’ davanti a Dio, che
conosce bene i suoi segreti, e permetterGli di
entrarvi, di purificarlo nella Sua misericordia
e di renderlo nuovo nel Suo grande amore,
invece, di continuare a strapparci le vesti, ad
usare un culto fatto di preghiera recitata, di
elemosina ostentata e di digiuno ipocrita,
forme di culto esteriore, che serve solo per
farci notare e ricevere onori e ammirazioni (prima
Lettura e Vangelo). Ecco, allora,
per noi tutti, il dono della
Quaresima,
Tempo-momento favorevole, Kairos da non
sfuggire e da non perdere assolutamente, per
lasciarci finalmente riconciliare con Dio, che
nel Figlio, che ‘lo fece peccato in nostro
favore’, vuole offrici e donarci questa
nuova possibilità di ‘diventare giustizia di
Dio’ (seconda Lettura). Lasciarsi
riconciliare, cioè, ricomporre e risanare,
ricreare in ciascuno di noi quella vitale
relazione tra Creatore-Padre e la
creatura-figlio, che il peccato ha spezzato,
insieme ai tanti disordini e sconvolgimenti
tragici che fa esplodere nella società, fa
nascere in seno alla famiglia, perché ha
scomposto e capovolto la stessa identità
dell’uomo e della sua storia, allontanandolo
dalle sue origini e, perciò, distogliendolo dal
suo fine.
Preghiera,
Digiuno ed Elemosina,
vie, mezzi e itinerari della conversione
totale e radicale a Dio e ai
fratelli, digiunando e rinunciando agli idoli
dell’io, dell’avere, del
possedere, dell’apparire.
Quaresima: Tempo di
Grazia, occasione propizia per
la Conversione del cuore e Dono di
Riconciliazione e di Pace. Tempo di grande
responsabilità personale e comunitaria.
Ciascuno deve voler rientrare nell’intimo del
proprio cuore (io-persona) e, alla luce della
Parola di verità, saper individuare, con umiltà
e tanto coraggio, il disordine e il
male che c’è e che vi cova dentro, per
convertirsi e lasciarsi riconciliare dal Padre
misericordioso, nel Figlio amato, nel Quale
siamo stati fatti figli anche noi.
Attenzione
a non scambiare questo impegno primario
e prioritario della vera
penitenza-conversione, quella che conduce alla
gioia e alla maturità della fede, con la
maschera dell’ipocrisia e le vesti
teatrali, indossati per recitare finte e
pompose preghiere, fare pubblici e finti
digiuni ed esibire eclatanti donazioni, solo
per farsi pubblicità ed essere ammirati e
affermare e osannare se stessi! L’agire
e le scelte
quaresimali richiedono uomini veri, non
personaggi, uomini umili e capaci di
mettersi in discussione e lasciarsi contestare
e cambiare radicalmente dalla bellezza e
fascino creativo del Vangelo. Uomini
pronti a riconoscere i propri limiti, i propri
errori e peccati e si dispongono a essere
riconciliati con Dio, con se stessi e con gli
altri.
La Quaresima,
allora, è il tempo di gettare tutte le maschere
che ci illudono di nascondere il nostro vero
stato spirituale e umano. È anche il momento di
finire di recitare, di fingere e di trasformare
anche il sacro in un palcoscenico pubblico dove
esibirsi.
È l’ora
da non rimandare ancora di ‘uscire’ dalla
nostra ‘terra’ privata, intrisa e coltivata a
ipocrisia e falsità, per riprendere il cammino,
con gioia e fiducia, verso la Pasqua del
Signore, da pentiti, convertiti e riconciliati
da Dio Padre misericordioso e pietoso nel
Figlio Suo benedetto che ci ha liberato dai
nostri peccati e ci ha reso liberi e
beati nel Suo amore.
Ultimo aggiornamento
13/02/2018 - 17:26