XXI Domenica Ordinaria, 27 agosto 2017

Ma voi, chi dite che Io sia?
Il Maestro Gesù pone la domanda della vita a tutti noi! Non possiamo più rimandare e non possiamo più sfuggire! Dobbiamo dare la nostra risposta personale e anche comunitaria! ‘Io che cosa e Chi sono per te?’ ‘Quanto incido e conto nelle tue scelte?’ ‘A che posto Mi hai messo nella tua vita?’. Non possiamo più rispondere con le idee altrui e con le opinioni dei teologi o con le frasi fatte del catechismo e imparate a memoria! Gesù vuole la mia e la tua personale risposta! Qual è effettivamente la mia e la tua posizione e la mia e la tua adesione alla Sua Persona! Anche se Gesù pone la domanda ai Suoi ‘cosa dice la gente di Me?’, a Lui per niente piacciono i sondaggi sulla Sua persona! Non gli interessa per niente sapere opinioni e dicerie su di Lui! Nella Sua divina pedagogia, parte da lontano, dall’esterno per concentrarsi sulla domanda della vita per i Suoi di allora e di tutti i tempi! Chi sono veramente Io per te? Quanto e come Mi lasci vivere e agire in te? Che ruolo ho nella tua vita, quanto influisco nelle tue scelte, che posto ho nel tuo cuore e nella tua mente? Io devo esaminarmi con verità e onestà: che tipo di relazione personale ho con Lui? Perché continuo a seguirLo? Chi e cosa cerco? Che cosa mi attendo da Lui e cerco in Lui? Gesù, con il Suo duplice interrogativo, prima intrigante e, poi, stringente, vuole che, finalmente, dal sentito dire di Lui, cominci ad ascoltarLo, da opinionista e, al massimo, da ammiratore dei Suoi segni (prodigi e miracoli), passi ad essere Suo fedele discepolo!
Il ‘Potere’ delle Chiavi nella Chiesa è solo Diakonìa!
Il ‘potere’ che Gesù affida a Pietro e a ciascuno di noi, Sue pietre vive, è solo amorevole diakonia! ‘Potere’ delle chiavi non è spadroneggiare e comandare (e ‘qui comando io’!), ma dice cura, sollecitudine, amore e servizio verso quanti ti sono stati affidati come dono, che richiede ed esige somma responsabilità. Cristo Gesù, si è fatto servo di tutti (Fil 2,6-11), così, Pietro, ricevendo ‘le chiavi’ e ‘il ministero’ di legare e di sciogliere è stato chiamato ad essere ‘Servus servorum Dei’ (S. Gregorio Magno), come ciascuno di noi, pietre vive, in comunione con Cristo e uniti tra di noi, dobbiamo lasciarci edificare come Ekklesia nel mutuo amore e vicendevole servizio.
Nella Prima Lettura, sia a Sebna, prima, che a Eliakim, poi, era stata affidata da Dio la responsabilità del servizio alla Casa regale, ma questi, primo uno e poi l’altro, hanno trasformato la missione ricevuta dal Signore, ponendola al servizio esclusivo del culto della propria persona e a vantaggio dei propri parenti! Così tutto è crollato ‘in frantumi’! Nella Seconda Lettura, Paolo contempla, estasiato e ammirato, il mistero della ‘ricchezza e sapienza di Dio, i Suoi giudizi insondabili e le Sue vie inaccessibili’, concludendo nella lode adorante e riconoscente: a Dio Creatore e Salvatore, dal Quale, per mezzo del Quale e per il Quale ‘sono tutte le cose’, ‘A Lui la gloria nei secoli. Amen’. Questa potenza infinita di Dio, nella profondità della Sua sapienza e insondabilità dei Suoi giudizi, nell’inaccessibilità delle Sue vie, possiamo coglierla anche nel dono della promessa dell’incarico delle ‘chiavi’, che saranno ‘poste sulle spalle’ di Eliakim, maggiordomo clavigero (Prima Lettura) e saranno affidate a Pietro, la ‘pietra’ sulla quale il Risorto edificherà la Sua Ekklesìa (Vangelo). Anche ‘sulle spalle’ di ciascuno di noi ‘è stata posta la chiave della ‘casa’, come ad Eliakim (Is 22,22) e a tutti noi, chiamati a essere pietre vive, perché unite a Lui, Pietra Viva, sono state consegnate ‘le chiavi’ promesse a Pietro (Mt 16,19), per aprire il nostro cuore a Dio, ricco di amore e di misericordia verso tutti, e aprire la nostra vita ai fratelli. Queste chiavi della vita nuova, dunque, ci sono state consegnate e affidate per aprire e non per chiudere, e per aprirci agli altri e non per chiuderci in noi stessi!

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Ultimo aggiornamento: 24/08/2017 - 11:39