16a Domenica Ordinaria, 23 luglio 2017
Il Regno di Dio, tesoro nascosto, perla preziosa, rete che accoglie
Il Vangelo di oggi, deve scuoterci e metterci
in movimento con i suoi verbi di
conversione: nascondere il tesoro,
trovato ‘per caso’ nel campo da comprare
subito, vendendo tutti gli averi e i
possedimenti; cercare per trovare
la perla più preziosa, vendere tutte le
altre per comprarla e gettare la rete
per raccogliere tutti i pesci che incontra,
tirarla a riva e scartare tutto il
pescato, raccogliendo i pesci ‘buoni’ in
canestri e buttando via i ‘cattivi’!
Ascoltare e comprendere, scegliere
e seguire, divenire discepolo del Regno ed ‘estrarre
dal tesoro della Parola cose nuove e cose
antiche’ (v 52), nella bellezza ed
efficacia della Sua potenza ‘così antica e
sempre nuova’ (S. Agostino). Questa
Parola mi impegna a non barattare il Tesoro
del Regno, con prodotti di scarsa qualità e di
breve durata, che promettono solo illusorie e
fatue felicità. La Parola di Gesù richiede
coraggio e determinazione! Nessun conformismo,
compromesso e opportunismo, perché è l’ora
del Regno, il Tesoro che Dio ti fa trovare, da
accogliere ‘pieno di gioia’, rinunciando (vendendo)
al proprio io, insieme a tutti i suoi idoli, per
rispondere con slancio e libertà, al grido di
Gesù: ‘I tempi sono compiuti e il Regno di
Dio è vicino: Convertitevi e Credete nel Vangelo’
(Mc 1,15). Per accogliere il Regno di Dio,
dobbiamo invocare il dono di un cuore ‘docile’
nell’ascolto, saggio e intelligente
nell’operare, idoneo a saper ‘discernere’ i
desideri e i disegni di Dio per saper giudicare
nella verità e poter ‘governare’ nella giustizia
(prima Lettura). Chi, con un cuore
attento alla Parola di Dio, fonte di
consolazione e di gioia, ama la Sua legge,
mettendola in pratica (Salmo), questi è
reso consapevole che, per chi ama Dio e compie
la Sua volontà, ‘tutto concorre al bene’
e prende coscienza della sua vocazione di
chiamato, predestinato, giustificato e
glorificato (seconda Lettura). Questi è quel
fortunato contadino ‘a giornata’, che, con
grande sopresa, trova il suo tesoro e non se lo
fa scappare: lo prende e lo nasconde in quel
campo, che subito e ‘pieno di gioia’ acquista,
vendendo tutti suoi averi e beni. Come anche
quel competente mercante di perle, sempre in
cerca di quella più preziosa e, trovatala, non
ci pensa due volte a vendere tutte le altre, pur
di averla! E, ancora, dobbiamo imparare la
lezione della rete ‘a strascico' che,
gettata a mare, raccoglie ogni tipo di pesci,
che dovranno, poi, subire la necessaria
‘cernita’, quando la si tira a riva: i pesci
buoni nei canestri e gli altri si
buttano via. In conclusione, Gesù, ci chiede di
comprendere bene questa Sua Parola, affinchè
possiamo anche noi diventare, come quel
fortunato e beato scriba, che divenendo
discepolo del Regno, è stato reso capace di
estrarre ‘dal suo tesoro cose antiche sempre
nuove’ (Vangelo).
Il Regno di Dio,
come il tesoro nel campo, si può trovare
quando e dove meno te lo aspetti, ma,
appena trovato, è necessario decidersi subito a
spendere tutto, per non perderlo.
Il Regno è
dono di Dio! Si compra Il campo, non
il tesoro, che è ‘Suo’ e resta ‘Suo’!
Il vendere tutto è scelta libera e cosciente per
acquistare ‘quel’ campo, in cui Dio mi ha
fatto trovare il Suo tesoro! Io l’ho trovato per
grazia e, perciò, ‘pieno di gioia’, scelgo di
vendere tutto per comprare quel campo dove ho
nascosto il Suo tesoro, che riaccende in me il
desiderio di cercarLo, quale perla rara e unica,
la più preziosa di tutte le altre, e mi dispone
a venderle tutte per avere questa che, a lungo,
ho cercato e, finalmente, Dio mi ha ha fatto
trovare! Il tesoro del Regno io devo trovarlo,
dissodando il mio cuore! È lì che Dio l’ha posto
per me! È inutile cercarlo altrove! Per
trovarlo, devo liberarmi da tutti gli altri
beni-idoli, che mi impediscono di cercare e
trovare Gesù, il Tesoro che il Padre ha
‘nascosto’ in noi, quale Perla più preziosa e
Bene più prezioso. Se non vendo, cioè, se non
scelgo e non mi decido di liberarmi dalla
schiavitù del mio ‘io’ e delle miei fatui beni
opprimenti, mai potrò incontrarLo, seguirLo e,
come il giovane ricco, triste e infelice, mi
allontanerò e andrò via da Lui (Mt 19,16-22).
Gioia piena
o
tristezza amara!
Se
l’accoglienza del Regno di Dio dona grande gioia
duratura, la tristezza è il segno inequivocabile
che Questo è stato rifiutato. La prova che il
Regno è in mezzo a noi e che è stato scoperto e
accolto, dunque, è la ‘gioia piena’ e
imperturbabile, nonostante le fragilità, le
intemperie, le afflizioni, le calunnie, gli odi
e le persecuzioni! Se non c’è gioia, il Regno di
Dio non è vicino a noi e di Questo ancora non ne
facciamo parte, perché, non solo non lo abbiamo
trovato e cercato, ma lo abbiamo preferito agli
altri ‘tesori, alle altre false perle e ai pesci
‘non buoni’. Infine, la rete è gettata a
mare, raccoglie tutti i tipi di pesci, ma non fa
la ‘cernita’ e non sceglie! A selezionare
e ‘scartare’ il pescato, saranno gli
esperti pescatori, una volta che la tirano a
riva. La sorte, come per il grano e la
zizzania, sarà diversa: i pesci buoni
raccolti nei canestri, i cattivi buttati
via!
Ultimo aggiornamento: 28/07/2017 - 08:22