3a Domenica di Pasqua, 30.04.2017
Davvero il Signore è Risorto
Fa
ardere il loro cuore, questo sconosciuto
Viandante, che si accompagna ai due
sconsolati e delusi e che, sconfortati e tristi,
stanno facendo ritorno a Emmaus. Osserva il loro
discutere e confrontarsi con una certa
animazione, e si affianca loro e cammina con
loro. Li interroga, li ascolta e risponde, li
prepara alla piena conoscenza di Lui che si
rivela e si fa riconoscere nel gesto
eucaristico dello spezzare il Suo pane per
loro! Lasciarsi accendere e farsi ardere il
cuore dal fuoco della Sua Parola, dunque, per
poterLo riconoscere nello spezzare il Suo pane,
che è il Suo Corpo, donato sulla croce per noi,
e lasciarsi assimilare a Lui sempre di più.
‘Tutto’
questo,
fatto in Sua memoria, è celebrare e vivere di
Eucaristia ed annunciare la Sua morte e
proclamare la Sua risurrezione, tutti i giorni,
nell’attesa della Sua venuta.
Gesù
Risorto
si accompagna ai due sconsolati discepoli che,
delusi e amareggiati, tristi e muti, se ne
tornano a casa e al loro passato, senza più
presente né futuro. Domanda, provoca risposte,
spiega la Scrittura, che riaccende la speranza e
fa ardere il cuore, ma gli occhi della mente,
però, ancora restano chiusi alla conoscenza
della Sua Persona. Deve, Gesù, compiere il
Gesto, che resterà per sempre come la
Fonte
e il Culmine
del Suo amore per noi: spezzò il pane e i loro
occhi si aprirono e Lo riconobbero (Vangelo). È
Gesù di Nazareth, ucciso dagli uomini e
risuscitato da Dio, che Pietro, insieme e a nome
di tutti gli altri Apostoli, annuncia e
proclama, nel Giorno di Pentecoste (prima
Lettura).
Noi, Battezzati
‘nel prezioso sangue di Cristo, Agnello senza
difetti e senza macchia’, dobbiamo, ora, ‘comportarci
con timore di Dio’ e come figli obbedienti,
riconoscenti e fiduciosi (seconda Lettura
e Salmo). Alla luce della Parola, tutto
viene inteso e conosciuto in modo nuovo.
Una speranza svanita, la delusione cocente, la
fuga verso il passato, un incontro inaspettato,
il compagno di viaggio, una storia raccontata,
lungo la via, la stoltezza e lentezza
dei loro cuori nel credere, l’altra
storia, letta nella luce della Parola, che
riaccende la speranza perduta, il tramonto, la
sera, la casa, la cena, il Pane spezzato, e poi,
finalmente Lo
riconobbero! ‘Egli sparì dalla loro
vista’, ma non dalla loro vita nuova!
Resterà con loro, sempre e ovunque andranno ad
annunciare a tutti che il Figlio di Dio ha dato
la vita per noi e il Padre Lo ha risuscitato e
noi tutti di questo siamo i testimoni.
Anche Noi, sulla
strada per Emmaus e sulla via del
ritorno a Gerusalemme per riunirci con i
Fratelli, dai quali ci eravamo distaccati e
allontanati, a raccontare ciò che ci è
accaduto lungo la via e come
L’abbiamo potuto riconoscere: nello
spezzare il pane. Nell’andare via,
tristi, delusi e senza speranza. Nel
ritorno, la gioia di averLo incontrato,
ascoltato e riconosciuto, e
l’incontenibile fretta di andare a
testimoniare il Risorto, la nostra Speranza,
da condividere tra noi discepoli e da
annunciarLa al mondo! L’incontro con il Risorto,
infatti, non può essere taciuto, deve essere
comunicato, trasmesso, partecipato e senza
indugi! C’è una strada nuova, ancora, da
percorrere, insieme con Gesù e uniti fra di noi:
quella della speranza e dell’annuncio
della salvezza!
Ma, Noi ci
lasciamo accendere e
ardiamo per la Parola che accogliamo e
annunciamo? Riconosciamo, oggi, il
Risorto in mezzo a noi, quando ci riuniamo per
formare un cuor solo e un’anima sola, quando
ascoltiamo la Sua Parola e quando Egli continua
a spezzare il Suo corpo e versare
il Suo sangue per noi? Siamo disposti a
raccontarGli la ‘nostra’ visione della vita,
per, poi, voler ascoltare la Sua e a questa
conformarci e da questa lasciarci assimilare?
Ultimo aggiornamento: 01/05/2017 - 18:27