8a Domenica Ordinaria, 26.02.2017
Non potete servire Dio e la ricchezza
La Parola di Dio è
viva ed efficace, discerne i sentimenti e i
pensieri del cuore
Due
amori e due padroni nel cuore dell’uomo non
possono convivere! Bisogna scegliere senza più
aspettare: l’uno o l’altro! Servire Dio è
libertà, servire mammona è essere asservito! Noi
diamo la nostra adesione e fiducia a Dio o a
mammona? Ci fidiamo di Dio provvidente e ci
affidiamo alle Sue braccia paterne e
misericordiose o alle branchie astringenti e
ristringenti, soffocanti e assillanti di
mammona? Al primo posto nella mia vita
c’è mammona, dio denaro, o regna Dio,
Creatore e Padre?
Oggi, si insiste, sempre più e da più
parti, che per far crescere l’economia, la
via giusta sia quella dei consumi: più si
consuma, più migliora l’economia! Quanta
illusione e falsità! Non è il consumismo
che ci salva (vedete come ci ha ridotti!), ma la
giustizia, l’amore e la condivisione fraterna,
il rispetto e la cura del creato, la
destinazione dei beni a tutti e nessuno escluso.
Con i soldi si può comprare la politica, la
terra, le cose, mai la libertà, la dignità, la
verità, la giustizia, l’amore!
Nutrire fiducia in
Dio, che provvede, non si traduce
nell’attendersi tutto dal cielo, non ci abilita
a restare oziosi e inattivi, ma a decidere a
riprendersi cura dell’umano, del creato, di
convertirsi e ritornare a ciò che eravamo ‘al
principio’, quando ‘siamo stati creati a Sua
immagine e somiglianza’ (Gn 1,26) e ha
immesso in noi il ‘Suo Respiro’ (Gn 2,7).
Aver fiducia nella Provvidenza, allora,
significa volersi impegnare a riportare anche il
creato alle sue origini, quando tutto era ‘buono
e bello’, puro e meraviglioso, per vivere
di nuovo nella Sua giustizia e nell’amore verso
tutti. Tutto questo sarà impossibile, però, se
continuiamo a essere impregnati e soggiogati
dalla mentalità mondana e carnale dell’egoismo
autoreferenziale ed egocentrico, del consumismo,
sfrenato ed edonistico che emargina i poveri che
diventano sempre di più e più poveri, mentre i
ricchi diventano di meno e sempre più ricchi! La
fonte della nostra fiducia in Dio, che
provvederà sempre, e mai ci abbandonerà e nulla
ci farà mancare di ciò che è necessario, fino a
liberarci dal peccato e dalla morte, sgorga dal
Crocifisso, Figlio Suo, Gesù Cristo! Basta
elevare lo sguardo su di Lui per comprendere
e credere nell’infinita provvidenza di
Dio che è incommensurabile, come la Sua
misericordia!
Fidarsi e affidarsi alla
Provvidenza, però, non vuol dire delegare a Dio
il nostro compito, ma cooperare fedelmente agli
interventi risolutivi per far ritorno alle
origini, accogliendo la Parola viva ed efficace
del Vangelo di oggi, che ci invita a cercare e
costruire il Regno di Dio nella Sua giustizia,
perché ‘tutto il resto ci sarà dato in
aggiunta’ (Mt 6, 33) da Dio Padre, che, come
Madre veglia su di noi, perché mai si può
dimenticare e mai potrebbe abbandonare alcuno
dei Suoi figli (prima Lettura Is 49,15).
Dio ha creato il mondo per l’uomo e glielo ha
affidato perché se ne prenda cura e lo rispetti
come se stesso, eseguendo la Sua volontà e
vivendo il Suo Progetto di giustizia, di pace e
di fratellanza universale. Lamentarsi e
il nostro frequente gridare contro Dio,
si riducono, perciò, al classico meccanismo di
difesa della nostra grave irresponsabilità nei
confronti del Creato: tsunami, valanghe,
alluvioni, disastri ambientali,
malattie, sciagure ferroviarie, incidenti
stradali, guerre, surriscaldamento del
pianeta, miserie e distruzioni di ogni
genere, sono causati dall’incuria e
avidità dell’uomo che, invece, di
prendersene cura, se n’è impossessato e lo ha
devastato! E siamo ancora più colpevoli e
responsabili perché tutte queste tragedie
si possono prevedere e im
pedire
con interventi preventivi. In una parola,
tutto questo male avviene perché l’uomo-creatura
si ribella a Dio Creatore, non rispetta i fini
della creazione e si mette al Suo posto e tenta
di sostituirLo e contraddirLo, contravvenendo e
disobbedendo al Suo comando di custodire il
creato e amare gli altri, almeno, come se
stessi! È vero che ci ha creati liberi, ma per
il bene, per la pacifica e fraterna convivenza,
e ci ha consegnato tutto (Creato, Vita,
Intelligenza...) ‘in
affidamento’ e per prendercene cura, per
coniugare libertà e obbedienza, dedizione e
amore, e non per diventarne i ‘padroni’ assoluti
e devastatori imprudenti e irresponsabili!
Ultimo aggiornamento: 23/02/2017 - 17:18