4a Domenica di Avvento e Vigilia di Natale, 24 Dicembre 2017
Ed ecco concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù
Il Signore è fedele
per sempre. Nel Figlio Suo,
Verbo Incarnato, l’Altissimo Dio, sceglie di
porre la Sua dimora in mezzo agli uomini.
Attraverso il grembo di Maria, Vergine, che al
Suo progetto totalmente si consegna e nella
fedeltà vi partecipa, insieme con Giuseppe, che
crede il Mistero, ‘taciuto’ e ‘nascosto’ per
secoli e che, ora, anche grazie alla loro
adesione totale e collaborazione coinvolgente,
sta per essere rivelato e annunciato a tutta
l’Umanità.
Maria, Donna del ‘Sì’
incondizionato e consapevole, è prescelta ad
essere la Casa accogliente e Tempio
vivo della presenza di Dio ‘presso gli uomini’.
Non cerca il Signore Dio le nostre case di
pietre, costruzioni maestose e appariscenti per
rinchiuderLo e piegarLo ai nostri interessi
particolari e quale pretesto per monopolizzarLo
e usarLo a nostro piacimento e a nostro uso e
consumo! La dimora di Dio, Creatore e
Signore, è la nostra umanità affrancata e
redenta da Cristo Gesù e abitata dallo Spirito
Santo, che ne fa il Suo
tempio-casa-abitazione. Pietre vive nella
costruzione del Suo tempio santo, siamo noi che
conosciamo e accogliamo questo Suo progetto di
‘abitare’ e ‘dimorare’ in mezzo a noi e, perciò,
dentro di noi. Ciascuno di noi è reso, perciò,
tempio di Dio, dimora della Sua presenza
misericordiosa, dallo Spirito Santo che discese
su Maria e permise all’Altissimo Dio di
‘coprirla con la Sua ombra’.
Maria e Giuseppe, infatti,
consegnando le proprie esistenze a Dio, con il
loro assenso incondizionato, al Suo progetto
salvifico, diventano le prime pietre vive di
questo Tempio santo della Sua dimora
presso gli uomini e ne divengono i primi
collaboratori accogliendo Gesù nella casa del
loro cuore e, poi, in quella di Nazareth.
Dio viene ancora!
Dove
Lo devo cercare, dove Lo posso trovare e
adorare? La Parola è chiara: non nei templi
sontuosi, eretti a nostra misura e piacimento,
costruiti più per dare gloria ai costruttori e
manifestare la potenza di chi lo ha fatto
innalzare per sé e non per Dio. Egli continua a
venire! Io Lo devo cercare nella mia vita e
trovarLo e amarLo nei fratelli! A Davide ha
ordinato di non costruirGli ‘una casa’,
perché la Sua potenza e la Sua gloria non
possono essere imprigionate e manipolate né
essere monopolizzate e indirizzate ai propri
fini e interessi. Neanche il cielo e la terra
insieme, possono contenere la ‘Sua gloria’. Dio
ha voluto scegliere Maria e, in Lei, ha
stabilito la Nuova ed Eterna Alleanza nel
Figlio, Suo Verbo in Lei incarnato e nel Suo
sangue prezioso sulla croce per noi versato.
La Gloria di Dio
è l’Uomo Vivente, che vive, cioè,
per la Sua presenza. ‘
La Gloria del Signore’
è celebrata, oggi, nei nostri cuori, nelle
nostre Famiglie, nelle nostre Comunità? I nostri
Santuari e le nostre Chiese sono costruite ed
edificate per la Sua gloria e per il bene e al
servizio della Comunità o per noi stessi, per i
nostri fini e i nostri interessi particolari e
personali? Li edifichiamo per la gloria di Dio o
per la nostra esaltazione? In fondo, oggi, noi
non facciamo a gara, a costruire
chiese-santuari appariscenti, ai quali
lasciare legati i nostri nomi, la nostra
immagine, la nostra storia, la nostra presunta
grandezza, come a Davide sarebbe piaciuto
costruire un grandioso tempio al Signore, capace
di tramandare ai posteri la sua grandezza e
quella del suo popolo, anziché, celebrare la
gloria di Dio? Le nostre chiese sono luoghi
d’incontro, di comunione, di confronto, di
preghiera e di ascolto o solo monumenti da
preservare per autocelebrarci e di cui vantarci
nei confronti degli altri?.
Natale del Signore, 25 Dicembre 2017
Oggi ci è stato dato un Figlio,
oggi è nato il Salvtore, oggi Dio ha parlato per mezzo del Figlio, Verbo Incarnato, Luce Vera e Vita Piena
Gesù, Figlio di Dio, Verbo
incarnato in Maria, Vergine promessa sposa a
Giuseppe, nato a Betlemme di Giudea è la Luce
che le tenebre del mondo e del peccato non
possono vincere, è il Redentore dell’Umanità
ferita a morte dalla sua stessa infedeltà al
Creatore, la Sua venuta e la Sua nascita è vera
vita e manifestazione della grazia di Dio per
tutta l’Umanità, è Rivelazione del volto della
Sua misericordia infinita e irradiazione della
Sua Gloria, della quale, nel Figlio Suo, ci ha
resi figli ed eredi.
Oggi,
ci è stato dato un Figlio e oggi, per noi, è
nato il Salvatore, che è Cristo Signore (in
nocte).
Oggi,
il Figlio di Dio, Gesù Cristo, si è fatto uomo e
ha manifestato il Volto della misericordia del
Padre (in aurora).
Oggi,
Dio Padre ha parlato a noi per mezzo del Figlio,
il Verbo, Luce e Vita che viene ad abitare con
noi (in die).
Ciò che Natale non è:
una ricorrenza annuale, una favola magica
sfavillante di luci e colori, un’occasione in
più e particolare per incrementare il consumismo
allargando e aumentando le disuguaglianze, le
ingiustizie sociali… non è una ricorrenza da
‘trascorrere’ insieme.
Natale è Gesù,
il Figlio di Dio, incarnato in Maria, una della
nostra famiglia, per opera dello Spirito Santo,
mandato e venuto per riscattarci dai nostri
peccati donando la Sua vita e morendo per noi
sulla croce per risorgere glorioso e farci
partecipi della Sua vittoria sul peccato e sulla
morte. È la Festa, vera festa pasquale, non
l’insieme di feste natalizie!
Natale è tutti giorni,
perché i tutti nostri giorni sono illuminati
della Sua presenza di amore e di misericordia.
Il Verbo si è fatto carne, la Parola-Dabar,
che ha creato l’universo, viene a salvarlo nella
carne ferita dal peccato e dalla disobbedienza.
La poesia, la commozione, la magia, i sentimenti
passeggeri non bastano a farci vivere il mistero
del Natale, mistero pasquale: Dio che si fa
carne, per guarire tutte le ferite della nostra
carne, per liberarci dal potere carnale, dona Sé
stesso sulla croce per salvare tutti noi votati
alla morte a causa del nostro peccato.
Certo che un Bambino che nasce suscita
meraviglia, commozione e poesia, ‘ma questo
basta?’ Ci si deve domandare
perché e per
chi è nato questo Bambino? Cosa vuole
da me?
Come devo accoglierLo? Chi e
perché Lo manda?
Perché Maria e Giuseppe lo hanno accolto,
custodito, fatto crescere e, poi, si sono messi
a seguirLo?
Come vivere
(e non trascorrere!)
il Natale di Gesù?
Nella gioia dell’intimità con Lui, che è venuto
per noi, ‘con
sobrietà, con giustizia e con pietà’ (Tt
2,12b). La nostra festa, perciò, è
Festa del Suo
Natale e della Sua Pasqua,
non l’insieme delle cosiddette ‘feste
natalizie’.
Ultimo aggiornamento:
22/12/2017 - 16:45