16a Domenica Ordinaria, 23 luglio 2017
La parabola della zizzania nel campo
Se Dio semina grano, da dove
viene la zizzania? Se Dio è buono e ci ha
creati per la bontà, perché tanta cattiveria e
tanto odio? Dov’è Dio in tutto questo?
Perché Dio non interviene e non frena il male e
non fa morire i cattivi? Perché, se Dio è
giustizia, non punisce e non castiga, e non fa
piazza pulita dei malvagi? Se poniamo le
domande, poi, dobbiamo sapere
attendere la risposta e dobbiamo accoglierla ed
eseguirla? Ecco la prima risposta fondamentale:
Il ‘Padrone della forza, Dio, giudica con
mitezza e ci governa con molta indulgenza’
(prima Lettura), ‘è lento all’ira e ricco di
amore e fedeltà’ e sempre perdona (Salmo).
Gesù, Figlio dell’Uomo, mandato da Dio a
seminare, quale esperto Seminatore, che conosce
bene il Suo campo, il Suo seme buono, tollera
che la zizzania, (‘figli del Maligno’),
seminata nel Suo campo dal un nemico, cresca
accanto al Suo grano (‘i figli del Regno’),
fino alla mietitura, per evitare che,
estirpandola, si rischi di sradicare, anche, la
pianta buona (Vangelo), dandole, così, il
tempo per lasciarsi trasformare in seme
buono. Se Dio, pietoso e misericordioso, agisce
così, chi sono io a voler pretendere, con
arroganza, di suggerirGli: ‘vuoi che la
sradichiamo subito?’ Ma, quando cominciamo
ad imparare ad essere misericordiosi con gli
altri, come il Padre lo è sempre con noi? E
quando, finalmente, ci decideremo a cominciare
ad imitare ‘l’agire di Dio’, che dona a
tutti i Suoi figli, buoni e cattivi,
‘la buona speranza che, dopo i peccati’,
Egli ‘concede sempre il pentimento’ e il
perdono? È la misericordia che estirpa e sradica
ogni male, non la violenza, che, invece, la
moltiplica all’infinito e partorisce altro male!
Solo il perdono spegne ogni sete di vendetta e
l’amore incondizionato annienta ogni male.
Infine, se il Signore ha tanta pazienza nei miei
confronti e mi dona tanto tempo per pentirmi e
convertirmi al Suo amore, perché tanta mia
esasperata impazienza e ansiosa fretta di fare
giustizia spietata e ‘a modo mio’ nei confronti
dei miei fratelli? Allora, è giunto il momento
di riconoscere e ammettere la verità: la
zizzania cresce anche in me, perciò, non
posso tenere fisso lo sguardo malizioso e
vendicativo sempre ed unicamente su quella che
cresce negli altri!
Io devo lasciarmi
bruciare dal mio Dio, paziente e
misericordioso, ora, nel tempo dell’attesa,
tutta la mia abbondante zizzania e, poi,
potrò, con lo stesso amore ricevuto, aiutare e
accompagnare il fratello e incoraggiarlo a
lasciarsi bruciare, dalla misericordia del
Padre, la sua poca zizzania!
La
Parola, oggi, ci chiede e ci invita a
guardare la Storia e il Mondo
disseminati di ‘grano’ e di ‘zizzania’,
con gli occhi e il cuore di Dio
che, nella Sua infinita pazienza e speranza, li
‘giudica’ con misericordia e compassione. Certi,
poi, che la zizzania, mai, potrà soffocare il
seme buono e, mai, potrà impedirgli di portare i
suoi frutti, per cui è stato seminato. Dobbiamo,
però, restare sempre svegli e non lasciarci
prendere dal sonno, per impedire al maligno di
seminare la sua zizzania, di notte e, proprio,
perché noi dormiamo! Più che stupirci e
domandarci, allora, da dove viene tutto questo
male, impegniamoci a restare svegli e vigilanti
per custodire tutto il bene che Dio ha seminato
in noi, nella Chiesa, nel mondo intero ed
impedire che il nemico maligno vi semini altra
zizzania. Sì, è vero, la Creazione l’abbiamo
sfigurata, seminandovi tanto male, ma la Parola
ci chiede di continuare a gioire e a sperare,
con il cuore di Dio, che non si pente di aver
fatto l’uomo a Sua immagine e
somiglianza e, più che invocare il fuoco
divoratore su quanti operano il male, cerchiamo
di acquisire e seguire lo stile
dell’agire misericordioso e paziente
di Dio e, con il nostro esempio, aiutiamoli a
lasciare che Dio pietoso converta il male in
bene, il peccato in grazia, la zizzania in grano
buono, da riporre nel Suo granaio. Nel Suo
‘agire divino’,
infatti, il Signore si rivela e si manifesta.
‘Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e
ricco di amore e di fedeltà’ (Es 34,8). Egli ‘è
buono verso tutti e la Sua tenerezza si espande
su tutte le creature’ (Sal 145).
È il vero ed unico
Dio,
tenero e buono, paziente e compassionevole, che
si china sulle miserie delle Sue creature e le
abbraccia nel Suo amore materno e paterno.
Questo ‘stile divino’ deve essere lo
stile dell’agire di quanti vogliono appartenere
a Cristo e diventare, cosi, veri Cristiani
ed essere Suoi discepoli fedeli e
misericordiosi, come il Padre!
Ultimo aggiornamento: 21/07/2017 - 09:14