XXIX Domenica Ordinaria, 22 ottobre 2017

Rendete a Dio ciò che è di Dio: tutto
Tutto porta l’Immagine di Dio e tutto da Lui proviene, a Lui appartiene e a Lui va ridonato! Tutto deve essere reso a Dio, anche quello che ha affidato a Cesare! Dio è il Signore della storia dell’universo: tutto Gli appartiene, anche Ciro e Cesare. Come Lui non c’è alcun altro. La Storia è nelle Sue mani e viene condotta secondo e seguendo i Suoi disegni.
Qual è la missione nel mondo dei Cristiani, che appartengono a Cristo e non al mondo? I Cristiani non evadono dalla loro identità e missione, ottemperano ai doveri civili e sociali e non fuggono dalle loro responsabilità terrene, necessarie per la pacifica convivenza e giustizia sociale e solidale. Anche se appartiene a Cristo, il cristiano non fugge dal mondo, ma vuole e deve essere, assumendo le proprie responsabilità vocazionali e sociali, come Gesù gli chiede di essere: luce di giustizia per il mondo e sale di sapienza per la terra (Mt 5,13-14 e LG 1).
Tutto è grazia e dono gratuito presso Dio, che sceglie i Suoi strumenti, in modi impensabili e imprevedibili, con sovrana libertà e misericordia, perché tutti, ‘dall’oriente e dall’occidente’, sappiano che Egli solo è il Signore e ‘non ce n’è altri’. Egli sceglie, sorprendentemente, il conquistatore nemico, Ciro, presentato dal profeta quale ‘eletto del Signore’ ‘sebbene egli non lo sa e non lo conosce’, e di lui si serve per liberare il Suo popolo deportato ed esule in Babilonia per farlo ritornare in patria (prima Lettura). Anche il Salmo proclama l’unicità di Dio di fronte agli idoli che l’uomo si crea. Essi sono nulla, perché solo Dio può e vuol colmare la sete di felicità del cuore dell’uomo (vv 4-6).
Il cristiano e le tasse. Legalità fiscale e dovere morale di pagare le tasse, proprio e perché è in gioco il bene comune e la giustizia sociale. La lealtà/fedeltà religiosa esige lealtà/fedeltà civica. La disonestà altrui (evasione e cattivo uso dei soldi…) non giustifica la propria disonestà dell’evadere, a scapito di tutti e prima di tutto, dei più poveri. In una parola, non posso nascondermi dietro Dio, per sfuggire alle leggi di Cesare e, neppure invocare Cesare per dimenticarmi di Dio. ‘È lecito o no?’ Posta a Gesù la domanda è ipocrita e maliziosa in quanto chiede di conoscere un’opinione, per ottenere la Sua condanna e la Sua morte! Chiedi una cosa per ottenere altro! Perciò, anch’io deve esaminare e verificare le mie domande: cosa chiedo a Dio? Perché? Domando illuminato e ispirato dalla Sua Parola e dal Suo Santo Spirito o secondo i miei interessi, bisogni, convinzioni, i fini da raggiungere a tutti i costi, fino a pretendere che Dio intervenga e si pieghi ai miei voleri? Anche le nostre domande non sempre sono rivolte a Dio per conoscere la Sua volontà su di noi, ma rasentano la pretesa di voler piegare Dio alle nostre ragioni, bisogni, vedute, aspettative: salute, guarigione, superare un esame, far piovere o non far tirare il vento, fammi, fammi, fammi! Fammi, ti prego, fammi quello che ti dico io e come ti dico io!
Anche noi, dunque, dobbiamo guardarci e liberarci dalle tentazioni, raggiranti i Suoi disegni, per riportarli e assoggettarli ai nostri stratagemmi maliziosi e ipocriti. In una parola, non più noi dobbiamo ascoltare Dio, ma Dio deve ascoltare noi! Quante volte ci chiediamo, quasi dentro di noi perché Egli non possa sentire: ‘perché tutto questo male, tragedie, guerre, ingiustizie, sconvolgimenti climatici…’!
Perché
Dio non interviene e perché li permette? Perché sono così perseguitato da continui eventi inattesi e dolorosissimi? Queste, naturalmente, più che domande per conoscere la Volontà di Dio, sono pretese che tentano Dio! Perché, allora, non trasformiamo le nostre lamentazioni-ribellioni, e non ci lasciamo rivelare da Dio cosa vuole comunicarci attraverso questi eventi dolorosi e drammatici? Perché non convincersi che la Storia è in mano di Dio ed è Egli a dirigerla, con sapienza, e a condurla, con amore fedele, anche attraverso ciò che umanamente ci è avverso e nemico? Ciro, il nemico conquistatore, trasformato dal Signore in amico liberatore! Più che porre tante domande a Dio, disponiamoci ad ascoltare quello che ci vuole comunicare ed eseguiamolo con fiducia e guardiamo la storia con gli occhi della fede e gli eventi della nostra vicenda umana, sin d’ora, affrontiamoli e viviamoli con il cuore dei figli con- risorti per Cristo.
Io e il tributo. Nessuna giustificazione, infine, può sottrarci dal dovere di contribuire al bene comune, alle necessità di una Famiglia, della Chiesa e dell’intero Paese. La corruzione e la disonestà degli altri non possono mai giustificare la mia! Chi non è un onesto cittadino, non pagando ciò che richiesto dalla giustizia sociale, non può dirsi cristiano e non può essere seguace e discepolo di Gesù!
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Ultimo aggiornamento: 19/10/2017 - 22:32