7a Domenica Ordinaria, 19.02.2017

Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre Vostro Celeste
Oggi, Gesù ci parla delle due ultime antitesi: rispondere al male con il bene, alla violenza con mitezza e amare tutti, anche i propri nemici! Il male si vince con il bene, l’odio con l’amore, l’errore con la verità, l’offesa con il perdono, perché perdonando si viene perdonati. L’amore per gli altri, non deve avere limitazioni, confini e barriere, ma deve raggiungere tutti e compiersi nel suo massimo culmine: amare chi ci odia e perdonare chi ci fa del male! Quest’apice non lo potremo, certamente, raggiungere da soli e con le nostre forze, ma c’è la Sua grazia che va invocata, desiderata e attuata con fede e nella carità senza limiti! Lo sguardo su Gesù Crocifisso, l’attenzione alle Sue parole di perdono per i Suoi persecutori, flagellatori e carnefici, insieme a tanti esempi incoraggianti di quanti Lo hanno imitato nel passato e di quanti, anche oggi, Lo imitano, possono convertire il nostro modo di pensare e aprirci a questo nuovo e liberante stile di vita, accogliendo la grazia di viverlo, anche verso coloro che ci perseguitano e ci fanno del male. La legge del taglione si supera con mitezza e misericordia, perdono e amore, anche per coloro che ci hanno fatto e ci fanno del male (Vangelo). Tutta questa rivoluzione evangelica si fonda sul fatto ontologico e teologico che tutti siamo immagine e somiglianza di Dio e figli dello stesso Padre, sempre pietoso e misericordioso verso tutti i Suoi figli, che sono, perciò, i miei fratelli da perdonare, amare e aiutare (prima Lettura). È Padre di tutti noi, che siamo fratelli, e ci tratta non secondo le nostre infedeltà e non ci ripaga secondo le nostre colpe, ma secondo la Sua tenerezza materna (Salmo). Il Nome di Dio, che è Misericordia infinita verso ciascuno di noi, ci chiede di essere misericordiosi con i fratelli, come Egli lo è con noi, di perdonare sempre come Egli ci perdona (cfr ‘Padre nostro’), di non avere nemici, perché tutti siamo figli Suoi e fratelli tra di noi, di aiutarci reciprocamente alla conversione, con amorevolezza e fiducia. La conversione del cuore, infatti, è la vera arma per vincere il male. Non c’è peccato che non possa essere perdonato da Dio! Dobbiamo solo lasciarci convertire e abbracciare. La nostra vera identità di cristiani, dunque, si compie nell’amore verso tutti, anche verso chi c’è ostile e ci arreca del male. È insieme identità e vocazione, missione e fine. Siamo chiamati a essere santi, più precisamente ad accogliere e lasciarci riplasmare dalla grazia santificante del Signore, nostro Dio, che è Santo, attraverso l’amore incondizionato, riconoscendo il fratello come dono di Dio e del quale mi sarà chiesto conto se non lo avrò aiutato a correggersi e ad allontanarsi dal male, per lasciarsi convertire a nuova vita. Qui, entra in gioco il tema della correzione fraterna, che deve essere non solo un servizio di amore fraterno, ma anche un dovere/ministero di cui dovremo dar conto. Risentiamo rivolto a noi, quel grido di Dio, nelle prime pagine della Bibbia (Gn 4, 9a): ‘Dov’è tuo Fratello?’ insieme al Suo severo monito ‘nessuno tocchi e uccida Caino’ (v 15a)! Questa Parola ‘antica’, oggi, risuona nella prima Lettura, si fa risposta nel Salmo, trova un primo compimento nella seconda Lettura, ed è compiuta pienamente da Gesù, che ha dato Se Stesso per Abele e Caino, buoni e cattivi, giusti e ingiusti, e pretende da coloro, che vogliono essere Suoi discepoli e cristiani autentici, che amino tutti, buoni e cattivi, amici e nemici, come Egli ci ha amato e ha dato la Sua vita per la salvezza di tutti. Il cristiano è così, è di Cristo che è di Dio, e ama tutti, anche chi gli fa del male. Perché e come posso arrivare a perdonare coloro che mi avversano, calunniano e mi perseguitano? Perché così Dio ti ama e tu devi amare i fratelli come ama Dio! Perché questo ha fatto Gesù e questo ti chiede, se decidi di volerLo, davvero, seguire e divenire Suo vero discepolo. Come? Insieme e uniti a Cristo, che ‘è di Dio’, Amore e Misericordia, non solo possiamo provarci, ma ci riusciremo, per grazia e bontà di Dio Padre, che ci chiama, nel Figlio Suo, a riscoprire la Sua immagine e somiglianza per essere santi e perfetti, come Egli è santo e perfetto e divenire tempio dello Spirito Santo, che ci guiderà e sosterrà nel compimento della nostra vocazione e attuazione della nostra missione: quella di amare e pregare anche per i nostri persecutori e per quanti ci arrecano tanto male, ingiustizia, rancore, odio e violenze.
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Ultimo aggiornamento: 16/02/2017 - 17:12