SS. Corpo e Sangue di Cristo, 18 giugno 2017
Colui che Mangia Me, Vivrà per Me
Io sono il Pane Vivo disceso dal Cielo, chi mangia questo Pane vivrà in eterno
Il
Pane Vivo, disceso dal cielo, dona vita e
comunione, nutre e conforma ogni membro della
Comunità al Cristo Risorto, che continua a
spezzare il Suo Corpo per noi e a versare il Suo
Sangue per la remissione
dei nostri peccati. Ogni membro, inserito nel
Suo Corpo, infatti, è alimentato dal Suo amore
misericordioso, viene assimilato alla Sua
Persona, risorta e gloriosa, vive nella e
della Sua presenza reale e sostanziale,
fino al giorno della Sua venuta, il giorno
dell’incontro definitivo e della comunione piena
con Lui nella gloria. Ora, nel nostro
pellegrinaggio attraverso il ‘deserto’, che è
luogo di ‘prova’, ma anche d’incontro, è la
comunione sacramentale con Cristo a
conformarci a Lui, che ci assimila alla Sua
Persona risorta. I fedeli cristiani,
partecipando all’unico Pane, formano l’unico
Corpo di Cristo e vivono della Sua stessa vita.
Per questo, Paolo, nella seconda Lettura,
avverte e mette in guardia i suoi dai riti
idolatrici pagani, riaffermando che ‘il
calice della benedizione che noi benediciamo è
comunione con il Sangue di Cristo, e il pane che
spezziamo è comunione con il Corpo di Cristo’.
E conclude: ‘noi che siamo molti e
partecipiamo all’unico Suo corpo formiamo e
siamo un solo corpo’. È l’Eucaristia,
dunque, a farci Chiesa, Suo Corpo mistico! È
l’Eucaristia, il Culmine e la Fonte della vita
della Chiesa, della vita cristiana (Lumen
Gentium, 10) e della sua missione. Nella
prima Lettura, infine, ci viene
preannunciato, nel dono della manna,
mandata dal cielo e dell’acqua, fatta
zampillare dalla roccia, il nutrimento
che lo supera e lo compie, nell’offerta totale
del Corpo e del Sangue di Cristo a noi offerto e
affidato, in Dono e Responsabilità. È il
Mistero della Fede da perpetuare e
attualizzare, ogni giorno, ‘in Sua memoria’
e come Egli ci ha comandato di fare, in ogni
luogo e fino alla consumazione del tempo.
Cosa ci vuole dire,
oggi, la Parola?
Nella prima Lettura, ci chiede
d’imparare la lezione del deserto, luogo della
prova, ma, anche dell’incontro, della fiducia e
dell’alleanza con Dio, che vuole farci capire
che quando Egli ci mette alla prova non vuole
‘umiliarci’ ma, vuole renderci più umili e più
disponibili ad accogliere il Suo amore e la Sua
salvezza; vuole farci scoprire ciò che abbiamo
nel cuore e vuole muoverci a ricercare solo ciò
che veramente nutre e pienamente disseta: non di
solo pane si vive, ma, soprattutto ‘di quanto
esce dalla bocca del Signore’ (v 3b). Nel
Salmo, ci invita a lodare e benedire il
Signore e rendergli gloria, quale Suo Corpo e
nuova Gerusalemme, per i Doni che ci manda dal
cielo tutti i giorni nel deserto della vita.
Nella seconda Lettura, Paolo ci ricorda
che il Corpo e il Sangue, che condividiamo da
fratelli, uniti e rappacificati, sono la
sorgente, la radice, il fondamento, l’anima
dell’unità e comunione della Chiesa e della sua
vita e missione. Il Vangelo ci chiede di
accogliere e mangiare il Suo Pane vivo e bere il
Suo sangue per vivere come Cristo e
per Cristo, e credere in Lui, per essere
salvati e ricevere in dono la vita eterna.
Ricordati e non Dimenticare
che se il Signore ti ha fatto
passare la fame e la sete, non l’ha fatto
per farti morire di fame e di sete
nel deserto, ma, per farti scoprire il vero
cibo che conduce alla vita, per farti
sapere che non di solo pane e di sola acqua
si vive, ma, di ‘quanto esce dalla bocca di
Dio’. Ti ha condotto nel deserto, ‘grande e
spaventoso, pieno di serpenti velenosi’, non
per abbandonarti e lasciarti perire, ma, per
incontrarti e parlarti al cuore e farti scoprire
da che parte stava ed andava. Nel deserto
hai sperimentato, attraverso la fame, la sete,
la fatica, il limite, le prove, ma, insieme
hai anche conosciuto la potenza dell’amore
di Dio che mai ti ha abbandonato, che
sempre ti ha rialzato, ovunque ti ha
istruito, nei pericoli ti ha tenuto per
mano, ti ha liberato da ostacoli e
nemici, ti ha sfamato
e dissetato con premura paterna e
provvidente! Ti ha fatto uscire dalla
schiavitù egizia e ti ha condotto, ‘con mano
potente’ verso la terra promessa, attraverso il
deserto insidioso e senza acqua, per fare
sgorgare per te un’acqua viva dalla roccia
durissima (v 15) e per nutrirti di manna
sconosciuta ai tuoi Padri (v 6).
Ultimo aggiornamento: 15/06/2017 - 18:42