15a Domenica Ordinaria, 16 luglio 2017
Chi ha orecchi per intendere, intenda!
La
Parola di Dio non minaccia, ma chiede
disponibilità e collaboraziopne a che questa
produca efficacemente ciò per cui è stata
mandata e pronunciata: la Salvezza Universale.
Quali sono le condizioni per essere preparati e
pronti, disponibili e idonei ad accogliere il
seme della Parola e permetterLe di realizzare la
Sua eterna e intrinseca efficacia?
La Parola di Dio
è efficace, produce e realizza sempre e
pienamente ciò che dice e ciò per cui è stata
mandata nella misura in cui la si accoglie e la
si esegue. Tutto Dio ci dona e lo fa dipendere
dal dono tremendo della nostra libertà. Il seme
‘gettato’ in noi, la pioggia e la neve, mandate
dal cielo, se non sono accolti dal terreno del
nostro cuore, che deve essere preparato con cura
e liberato da rovi e rocce, sono impediti da noi
a realizzare il fine per cui sono stati donati.
Solo un cuore libero
e felice, terreno buono, potrà accogliere
il seme seminato e la pioggia e la neve mandata
dal cielo, per renderlo fecondo e far
germogliare il seme. Può un cuore pietroso o
meglio roccioso potrà mai accogliere e far
nascere il seme? Una terra ridotta a strada dura
e arida, potrà mai accogliere un seme e potrà
lasciarsi penetrare dall’acqua feconda? Quel
seme solo gli uccelli del cielo potrà rendere
felici!
Il Disegno e la
Volontà di Dio è che la Parola
vivente renda fecondo il nostro cuore, che deve
essere pronto e preparato ad accogliere il seme
e non ostacolare con il rifiuto e le passioni
carnali, la sua intrinseca efficacia. La Parola
di Dio è sempre efficace, ma dipende dalla
disponibilità di ciascuno di noi a permetterle
di essere pienamente feconda e portare i suoi
frutti desiderti e sperati da Dio, che l’ha
mandata (prima Lettura). Molte e varie,
infatti, sono le opposizioni e i modi di
roifiuti. Ecco, allora, che il seme viene
portato via dal maligno, perché la terra,
indurita come una ‘strada’, non l’ha potuto
ricevere, o, come quella terra sassosa e
rocciosa, disseminata da rovi e da spine, potrà
mai permettere al seme, accolto con
superficialità e appena germogliato, di crescere
e portare frutti in queste situazioni contrarie
e avverse? Solo il
cuore, divenuto ‘terra buona’, perché
si è lasciato convertire e preparare ad essere
idoneo e degno da questo Seminatore e Signore
che visita la terra, la prepara ad
accogliere il seme e a benedire i suoi
germogli (Vangelo e Salmo),
porterà frutto abbondante, anche se, secondo le
proprie possibilità, fra le tribolazioni del
tempo presente, nell’ardente attesa che, insieme
a tutta la creazione, venga liberato dalla
corruzione del peccato e della morte e sia resa
degno di far parte ‘della gloria dei figli di
Dio’ (seconda Lettura).
Noi sappiamo,
forse, dire anche sì alla Parola di Dio, ma poi
non eseguiamo ciò che ci chiede e comanda e ci
lasciamo rubare dal maligno ‘ciò che è stato
seminato nel nostro cuore’ (Mt 13,19) o, una
volta accolto il seme della parola, gli
impediamo di mettere radici nel nostro cuore
‘incostante’ e inconsistente (v 21), abitato dai
rovi della ‘preoccupazione del mondo e dela
seduzione della ricchezza’ (v22).
Gesù,
oggi,
perciò, ci chiede di lasciarci liberare dagli
ostacoli che impediscono al Suo seme di essere
accolto e che gli impedisco di germogliare,
crescere e portare abbondanti
frutti di salvezza per noi(v23). A questa
Volontà divina e salvifica ci consegniamo, nella
piena disponbilità invocata e pregata: ‘Accresci
in noi, o padre, con la potenza del tuo spirito
la disponibilità ad accogliere il germe della
tua parola, che continui a seminare nei solchi
dell’umanità, perché fruttifichi in opere di
giustizia e di pace’ (Colletta alternativa).
Ultimo aggiornamento: 13/07/2017 - 18:16