Sabato Santo e Domenica di Pasqua, 15.04.2017
Veglia Pasquale nella Notte Santa
La
Celebrazione del Sabato di
Veglia e
Domenica della
Risurrezione, ci fa dono della vittoria
definitiva sulla morte e sulle forze oscure del
male, e infonde speranza e gioia a tutti coloro
che credono nel Signore Crocifisso e Risorto.
Questa Veglia Pasquale è il ‘momento’ più ricco
e solenne di tutta la Liturgia cristiana e
culmine del triduo pasquale e ‘Madre
di tutte le Veglie’ (S. Agostino).
La
Veglia nella ‘Notte
di Grazia’ inizia con la
Liturgia della Luce: Benedizione del Fuoco Nuovo,
con il quale si accende il Cereo Pasquale, dal
Quale, poi, saranno accese le candele dei
Fedeli, invocando: ‘la Luce del Cristo che
risorge glorioso e disperde le tenebre del cuore
e dello spirito’. Segue la Liturgia della
Parola e a Liturgia Battesimale. Il
culmine e il compimento della solenne Veglia si
attualizza nella Liturgia Eucaristica!
Domenica di Pasqua, Risurrezione del SIgnore, 16.04.2017
Messa
del giorno: Sono
risorto e sarò sempre con voi! ‘Questo
è il giorno che ha fatto il Signore’. Il
Signore è davvero risorto: Alleluia. A Lui
Gloria e potenza nei secoli eterni! Noi
I Testimoni
del Risorto (prima Lettura), impegnati e
decisi a togliere via il lievito
vecchio, per essere pasta nuova. Gesù Cristo
Risorto è la festa dell’uomo nuovo! Non più,
dunque, uomo vecchio, fermentato dal vecchio
lievito di malizia e di perversità,
ma uomo nuovo, trasfigurato dalla Risurrezione
del Signore e fermentato dagli ‘azzimi di
sincerità e di verità’ (seconda
Lettura Col 3,1-4). Oggi, come
Maria di
Magdala, la Chiesa
corre verso il sepolcro e corre via
da un sepolcro vuoto per far ripartire la
corsa dei discepoli perché ‘vedano
e credano’,
credendo alle Scritture, cioè, ’che
Egli doveva risuscitare dai morti’. Noi,
Chiesa del Risorto, oggi, annunciamo la più
Bella e
Buona
Notizia
che si possa desiderare e donare: il Figlio
ha vinto la morte e ci ha aperto il passaggio
alla vita eterna (Colletta). Infine,’Se
siete
risorti
con
Cristo
cercate
le
cose
di
lassù,
dov’è Cristo
e
rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a
quelle della terra, perché voi appartenete a
Cristo, vostra Vita; voi, infatti, siete morti e
la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in
Dio’ (seconda Lettura alternativa: Col 3,1-4).
Il
Cristiano,
che vuole risorgere, deve far morire la parte
che appartiene alla terra, svestirsi dell’uomo
vecchio dominato da vizi che deturpano e
feriscono la sua dignità, e deve rivestirsi
dell’uomo nuovo, cioè di Cristo. Celebriamo,
dunque, la Pasqua, non con lievito vecchio e di
malizia e di perversità, ma con azzimi di
sincerità e di verità!
Ultimo aggiornamento: 12/04/2017 - 01:40