2a Domenica Ordinaria, 15.01.2017
Ecco il Figlio di Dio, l'Agnello che Toglie il Paccato del Mondo
Cristo
Gesù è il
Salvatore e
Redentore
di tutti gli uomini, il Servo del Signore,
venuto a compiere la Sua volontà: l’Agnello
di Dio che è stato mandato a
togliere il peccato del mondo, addossandoselo,
per inchiodarlo alla Sua croce e distruggerlo
definitivamente e completamente.
Crediamo di essere i padroni
assoluti di noi stessi, del nostro tempo, delle
nostre azioni, del nostro presente e del nostro
futuro e, perciò, non solo, non sentiamo il
bisogno di essere salvati, ma, più grave,
ancora, è la pericolosa presunzione di poterci
salvare con le nostre forze, con i nostri
meriti, il nostro progresso scientifico, i
nostri riti ripetitivi e senza vitalità, novità
e conversione, soprattutto, illudendoci, così,
di poter inventare e costruire una ‘qualche’
salvezza con le nostre stesse mani, a nostro
piacimento e misura. Ed ecco, i risultati:
femminicidi, uno ogni tre giorni,
infanticidi senza misura, pedofilia a
iosa, terrorismo diffuso, guerre ‘a
pezzi’ e guerre fredde e di sangue, inquinamento
globale, stravolgimenti ecologici, avvelenamenti
di acque, mari, terre, foreste e cuori, sempre
più dannati e angosciati! Questa è la ‘salvezza’
che possiamo darci da noi: egoismo, ingiustizia,
disperazione e morte da dannati! Allora, chi
potrà salvarci davvero e fermare, in tempo, il
cammino verso questo nostro sicuro naufragio e
auto suicidio universale? Il Vangelo ha
la risposta e la propone: l’Agnello
di Dio, venuto a ‘togliere’ il
peccato del mondo, ‘il
Servo del
Signore’ che viene per fare
la volontà del Signore (Salmo), che Lo ha
scelto e plasmato per ricondurre i superstiti
dell’esilio, liberarli dalla schiavitù, riunirli
in unità, per manifestare e far risplendere su
di loro la Sua Gloria e per ‘portare la salvezza
fino all’estremità della terra’ (prima
Lettura). E come possiamo essere salvati?
Accogliendo Gesù, Colui che salva, il Cristo,
Signore nostro che ci ha santificati e ci chiama
ad essere santi, cioè, semplicemente lasciandoci
salvare, senza opporre resistenza, nel Suo nome
e ricevere grazia e pace da Dio Padre (seconda
Lettura). ‘Giovanni, vedendo Gesù venire
verso di lui, disse: ‘Ecco l’Agnello di Dio’
(1,29). Gesù viene sempre verso di noi e
incontro a noi, è presente tra noi! Bisogna
volerLo e saperLo ‘vedere’, come bisogna sapere
‘sentire’ e ascoltare la Sua ‘voce’ per seguire
la Sua persona che è la Verità assoluta e unica.
Solo chi ‘ha visto’ il Signore e L’ha
sentito ed ascoltato, può riferire e
testimoniare che Egli è il Figlio di Dio e
l’Agnello che toglie il peccato del mondo (Vangelo).
Vedere,
Conoscere
e Contemplare,
sono i tre passaggi necessari per
poter
Testimoniare ed essere ‘pronti
sempre a rendere ragione della speranza che è in
noi’ (1Pt 3,15). Nella prima Lettura,
il brano del Secondo Canto del Servo del
Signore annuncia e propone a tutti i Popoli la
Vocazione e la Missione del Servo.
L’Elezione,
‘Ti renderò Luce delle Nazioni’, è in
funzione della
Missione di salvezza
universale: ‘perché porti la salvezza fino
all’estremità della terra’ (v 6). La
Vocazione, perciò, sfocia e dona la
Missione ben precisa e affida un servizio da
compiere fedelmente. Anche nel Salmo, il Servo
proclama la ragione della sua vocazione:
‘Io vengo
per fare la Tua volontà, Signore’!
Gesù è il Servo obbediente e fedele, della prima
Lettura, che, all’inizio della Sua missione, si
addossa e si carica il nostro peccato e quello
del mondo, per toglierlo e distruggerlo
definitivamente! E lo ‘toglie’ con il dono della
Sua vita, quale Agnello immolato ‘cui non
viene spezzato alcun osso’ (Gv 19,36). Egli
è Offerta
e Vittima
insieme: i due aspetti sono manifestati
dall’immagine dell’Agnello trafitto e
immolato. Gesù è, dunque, a un tempo, il
Servo
obbediente
e sofferente, che ‘porta
il peccato del mondo’ e ‘l’Agnello
condotto al macello’ (Is
53), attraverso il Quale il peccato viene
annientato e ‘tolto’ per sempre.
Ultimo aggiornamento: 12/01/2017 - 18:00