XIX Domenica Ordinaria, 13 Agosto 2017
Coraggio, Sono Io, non abbiate paura
La
paura si supera e si vince con la forza e la
luce della fede genuina che sgorga dalla
relazione intima con la persona di Gesù Cristo,
e si fonda nell’adesione piena e totale al Suo
Vangelo. Paura e fede sono incompatibili: quando
e dove c’è l’una, non c’è l’altra! La fede è
pistis, che dice, soprattutto, fiducia piena
e totale nella Sua persona, nelle Sue promesse,
nella Sua Parola. È il coraggio, che solo Gesù
può donarci, quello di andare da Lui, per
rimanere con Lui e poter camminare
sulle acque agitate da venti contrari verso
di Lui, con la certezza incrollabile che, anche
quando e se dovessi rischiare di
affondare, per la mia ‘poca fede’, Egli,
sempre, mi verrà in soccorso, mi tenderà la mano
e mi afferrerà per non lasciarmi perire tra i
flutti di morte, purificando la mia fede,
rifondandola sulla Sua perenne presenza nella
mia vita e accrescendola, aderendo sempre più
intimamente al Suo Vangelo di vita e verità.
Paolo (seconda Lettura) confessa di
portare nel cuore ‘un grande dolore e una
sofferenza continua’, perché i suoi fratelli
consanguinei, che per primi sono stati eletti e
scelti ad aderire al Cristo, ancora non si sono
decisi a riconoscerLo Messia promesso e atteso!
Gesù, nel Suo diurno e notturno dialogo con il
Padre, ci insegna che la vera preghiera è
la ricerca della comunione con il Padre che si
fa ascolto per conoscere ed eseguire con fiducia
e fedeltà la Sua volontà su ciascuno di noi. La
‘costrizione’ imposta ai discepoli, tanto
euforici ed entusiasti al massimo, per
l’appariscente e popolare moltiplicazione dei
pani, ha come finalità di provare, saggiare e
far verificare ai Suoi, quanta ‘poca’ sia ancora
la loro fede, perché ancora fondata su
ragionamenti umani e sui miracoli e, perciò,
deve essere purificata ed essere rifondata
sull’adesione totale alla Sua persona. Uniti a
Lui, quale tempesta o mare burrascoso potrà
impaurirci e inghiottirci? Egli stesso ce lo ha
assicurato: ‘Chi rimane in Me e Io in lui, fa
molto frutto, perché senza di Me non potete far
nulla’ (Gv 15,1-8). Dopo la ‘poca fede’,
causa della paura e del rischio di affogamento
di Pietro, appena Gesù sale nella barca del
nostro cuore e della nostra vita, ‘subito’,
anche il vento più violento si placa e il mare
più burrascoso sarà calmato, e in noi, uniti a
Lui, sgorgherà la vera professione di fede: ‘davvero,
Tu sei Figlio di Dio’. La fiducia e la
certezza, poi, che nelle prove e nei rischi
della fede, Gesù ci tende sempre la Sua mano e
ci afferra per non farci affogare, ci conferma
nella vera fede, facendoci aderire totalmente al
Suo Vangelo e rimettendoci in cammino verso di
Lui. Non basta, perciò, una ‘fede imperfetta’
(‘poca fede’) a farci riconoscere la presenza
del Signore sul mare della nostra storia e sulla
barca della nostra esistenza, sballottata e
minacciata dai venti forti e contrari. Se,
perciò, sostenuti da fede grande e fiducia
sincera, ‘camminiamo verso Gesù’,
riusciremo ad affrontare le difficoltà, con
coraggio e senza paure, perché crediamo e siamo
certi che Gesù è sempre con noi, al nostro
fianco, sempre pronto a tenderci la Sua mano per
afferrarci e salvarci dal sicuro naufragio. Se,
poi, lo lasciamo salire sulla nostra barca e gli
affidiamo il timone della barca della
nostra esistenza, giungeremo sicuramente e
approderemo serenamente, con Lui all’altra riva,
nonostante tutte le tempeste burrascose che,
insieme ai venti forti e contrari, saranno da
Lui dominati e vinti (Vangelo). Il
cammino è lungo, incerto, faticoso e irto di
ostacoli e di pericoli, anche mortali, come
quello
che il profeta Elia dovette percorrere per
giungere al monte santo e incontrare e
riconoscere il Signore. Elia ha sentito la Sua
voce, che lo ha invitato ad uscire dalla caverna
per mettersi alla Sua presenza, ed ‘ecco che il
Signore passò’. Lo ha cercato nel vento
fragoroso, gagliardo e impetuoso, ma il Signore
non era lì, come non era neanche nel terremoto
sconquassante e nemmeno nel fuoco bruciante e
devastante! Finalmente, Lo percepisce, Lo
riconosce ‘nel sussurro di una brezza leggera’.
Egli si coprì il volto con il mantello e Lo
accolse nella sua vita, per viverla, d’ora in
poi e per sempre, alla Sua presenza (prima
Lettura).
13 Agosto 2017
Memoria Liturgica S. Francesca da Paola
AL DI SOPRA
DI TUTTO CI SIA LA CARITA'
S. Francesco,
Luce che
illumina i Penitenti nella Chiesa
(Papa Giulio II)
e traccia
le rotte sicure alla Gente di mare
(Pio XII)
Ultimo aggiornamento: 11/08/2017 - 09:04