Giovedì Santo in 'Coena Domini', 13.04.2017
Li
amò fino alla fine
Il Triduo della Passione e della
Risurrezione del Signore risplende al vertice
dell’anno liturgico, poiché l’opera della
redenzione umana e della perfetta glorificazione
di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente
per mezzo del Mistero Pasquale, col quale,
morendo, ha distrutto la nostra morte, e
risorgendo, ci ha ridonato la vita. La
preminenza di cui gode la domenica nella
settimana, la gode la Pasqua nell’anno
liturgico. Il Triduo Pasquale ha inizio dalla
Messa in Coena Domini, ha il suo fulcro nella
Veglia Pasquale, e termina con i Vespri della
Domenica di Risurrezione. (Norme generali per
l’ordinamento dell’anno liturgico e del
calendario, nn 18-19). Il Triduo Pasquale,
dunque, designa le diverse fasi di un’unica
Celebrazione che inizia la sera del giovedì
santo con la Cena del Signore e si compie la
Domenica di Pasqua: in effetti, sono quattro i
giorni santi! Dunque, il ‘triduo’ non si
riferisce tanto ai giorni, quanto alle
tre fasi del Mistero Pasquale: la Cena
d’addio, la Morte/deposizione nel sepolcro e
la Risurrezione! Il Triduo, così, ci fa
contemplare Gesù crocifisso, morto,
sepolto e risorto.
Gesti
e momenti
fondamentali
propri della Liturgia del Giovedì Santo:
l’Accoglienza
degli
Oli
Santi,
benedetti dal Vescovo nella Messa Crismale; la
Liturgia
della
Parola; la
Lavanda
dei
piedi; la
Liturgia
Eucaristica: Comunione -
Reposizione del Santissimo Sacramento in
luogo idoneo, per l’adorazione che si protrarrà
fino alle ore 24, rispettando l’assoluto sacro
silenzio. L’Ultima Cena! Ma quale
ultima! È la
Prima del
nuovo inizio d’eterna salvezza! La Cena
dell’addio! Ma quale addio! È proprio
perché vuole restare per sempre con noi, Gesù,
che ha ‘desiderato ardentemente’ fare cena con i
Suoi, per farla per noi e con noi, fino alla Sua
ultima venuta!
Venerdì Santo, 14.04.2017
PASSIONE
DI
NOSTRO
SIGNORE
GESÙ
CRISTO
Cristo nostra Pasqua è stato immolato. Adoriamo
la Tua croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo
la Tua santa Risurrezione. ‘Dal legno della
croce è venuta la gioia in tutto il mondo’ (Liturgia
Romana).
Liturgia della Parola
Egli è
stato trafitto per le nostre colpe e per le Sue
piaghe noi siamo stati guariti. Accostiamoci al
sommo Sacerdote grande per ricevere misericordia
e trovare grazia. L’Evangelista Giovanni
riporta i fatti con esattezza scrupolosa, come
persona ‘che ha visto e che sa di dire il
vero’ e per la chiara finalità: ‘perché
anche voi crediate’ (19,35).
Preghiera
Universale,
Dopo l’Omelia, tutta l’Assemblea
‘celebrante’ esercita la sua funzione
sacerdotale e supplica Dio per tutta l’umanità.
È un autentico Atto Liturgico, una ‘Preghiera
Concelebrata’: il Celebrante l’inizia e la
conclude, il Lettore enuncia le intenzioni e
tutta l’Assemblea partecipa vitalmente,
attraverso un tempo prezioso di preghiera
silenziosa, che permette di interiorizzarla e di
farla propria.
Adorazione della Santa Croce
‘Ecco il legno della Croce, al quale
fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
Venite, Adoriamo’! Adoriamo la Tua Croce,
Signore, lodiamo e glorifichiamo la Tua santa
Risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la
gioia in tutto il mondo. O Croce di nostra
salvezza, albero tanto glorioso, per noi dolce
legno, che porti appeso il Signore del mondo.
Adorando la Sua croce celebriamo il Suo amore
incondizionato e nelle Sue braccia aperte e
spalancate ci rivela l’amore misericordioso e
incondizionato del Padre. La Sua croce è
rivelazione e manifestazione della misericordia
del Padre per ciascuno di noi. La croce con il
Crocifisso, da strumento di umiliazione, tortura
e di morte, si trasforma in segno efficace di
vita e di salvezza. Il cattivo diventa
buono, il brutto è trasformato in
bello, il peccato in grazia,
la morte in vita! L’Adorazione
della
Croce deve essere una presa di
coscienza di quale amore siamo stati destinatari
e compimento delle parole profetiche (Zc 12,10,
riportato da Gv 19,37): ‘Volgeranno lo
sguardo a Colui che hanno trafitto’!
Santa Comunione
Anche se Gesù è sepolto e le
nostre comunità sono prive della Celebrazione
Eucaristica, Egli è vivo e ci nutre con il Suo
pane, provvidenzialmente consacrato ieri! Nessun
giorno senza Gesù, perché senza di Lui non
possiamo vivere e nulla possiamo fare. La nostra
è comunione al Pane spezzato nella Cena del ‘Mandatum
Novum’ del Maestro, e vuole realizzare ed
esprimere l’intima unione con Cristo Crocifisso,
perché ciascuno di noi vuole essere associato
alla Sua morte redentrice. L’Agnello pasquale,
Cristo Gesù, muore per donare la vita a noi.
Nella Comunione
con
Cristo, siamo resi
partecipi della Sua Morte e Risurrezione
'nell’attesa che Egli venga’!
Ultimo aggiornamento: 12/04/2017 - 01:40