2a Domenica di Quaresima, 12.03.2017

É il Figlio Mio, l'Amato: Ascoltatelo!
AscoltateLo! Questo materno imperativo dovrà essere, d’ora in poi, la mia priorità assoluta prima di prendere decisioni e fare scelte: prima ascolto Gesù e mi confronto con Lui, Parola di Verità e di Vita, e, poi, potrò scegliere l’amore più grande, che è il dono di sé! La vita è dono e si esprime, perciò, nella scelta di donarsi e non sulla rinuncia, sulle proibizioni. Abramo sceglie di lasciare la sua terra e non di rinunciarci, perché si fida di Chi glielo propone per conseguire il bene più grande. Si fida e va, crede e lascia tutto ciò che ha per partire verso ciò che gli è promesso e non conosce. Si fida e vive la nuova avventura della fede che non lo deluderà. Senza fiducia non si può vivere! Se fidarsi degli uomini, non sempre porta a buon fine, fidarsi di Dio è la mia pace e il mio futuro. Abramo si fida del Signore, che gli parla e, perciò, si lascia convincere ad abbandonare la terra di sua proprietà, la casa e gli affetti più cari, insieme a tutto ciò che gli appartiene e, in qualche modo, lo imprigiona e lo ha costretto, finora, a rimanere lì. Ora, si fida e si decide di andare dove non sa, nella certezza, però, che il Signore, che glielo chiede, lo condurrà, lo guiderà, lo sosterrà e realizzerà quanto promette. Si lascia, perciò, parlare, si lascia convincere e guidare ad un futuro, che solo il Signore rende possibile e sicuro (prima Lettura). Come Abramo, ciascuno di noi, ‘è stato salvato’ e chiamato ad essere fedele alla ‘vocazione santa’ alla quale il Padre ci ha predestinati nel Figlio Gesù Cristo (seconda Lettura), il Quale, dopo aver annunciato la necessità della Sua passione e morte, manifesta lo splendore della Sua gloria futura, lasciandosi trasfigurare dal Padre Suo e nostro, il Quale ci chiama ad essere Suoi fedeli testimoni e gioiosi e coerenti annunciatori, attraverso il paterno imperativo: ‘Ascoltatelo’ (Vangelo). Quanti imperativi in questa Liturgia della Parola! Vogliamo fare un esercizio per tentare di stabilire un ordine gerarchico e prioritario? Meditiamo, contempliamo, preghiamo e rispondiamo! Il Signore che dice ad Abramo ‘vattene dalla tua terra verso la terra che Io ti indicherò’ (prima Lettura), è Dio Padre che ci presenta il Figlio Amato, comandandoci: Ascoltatelo (Vangelo). Il primo imperativo è, allora, Ascoltare (ob-audio) Chi ci chiede di uscire (‘vattene’) dalla terra inaridita e sterile del nostro io, incallito e indurito nel suo silenzioso e quotidiano avvitamento su se stesso, per disporsi ad ascoltare il Figlio Salvatore e Redentore, ubbidire ed eseguire i Suoi comandi, altrettanto, autorevoli e necessari: ‘Alzatevi e non Temete’ e ‘non Parlate’ di questa visione, fino alla Mia Risurrezione, ciò al compiersi della Mia missione qui in terra. Nel tempo intermedio, ci impegniamo a voler eseguire con amore e coraggio, gratitudine e gioia, l’imperativo che Paolo, apostolo e prigioniero solo di Cristo, rivolge ai suoi, e a tutti noi, e nel Suo nome ai cristiani, supplicando Timoteo, considerato figlio suo: ‘Con la forza di Dio soffri con me per il Vangelo’. Dio che ha dato ad Abramo una discendenza più numerosa delle stelle, perché ha eseguito con la Sua forza, il Suo imperativo ‘vattene’ e al Figlio amato ha dato la gloria e il dominio assoluto su tutte le cose, perché si è fatto obbediente al Suo Progetto salvifico, fino a morire per noi sulla croce. Il Padre darà, anche, a noi la Sua forza e la grazia del Figlio Suo, per poter eseguire, con amore filiale e fedeltà confidente, gli imperativi della fede: Ascoltare e Seguire sempre quel Figlio Suo Amato, che ci tocca e ci scuote con l’amore, ci rialza dalle nostre cadute e ci libera dalla paura di dover Soffrire per il Suo Vangelo!

SACRE QUARANTORE 2017
(Venerdì 10, Sabato 11 e Domenica 12)
Nella Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e Pane vivo che, mediante la Sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante, dà vita agli uomini”….È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul Suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13, 25), essere toccati dall'amore infinito del Suo cuore… Sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento!” (Ecclesia de Eucharistia, n. 1 e n. 25).Adorazione intima, Contemplazione silente e ascoltante, dunque, per trovarsi faccia a faccia con il Signore e lasciarsi guardare il cuore misero dal Cuore misericordioso e lasciarsi amare. Questa è Adorazione, nulla di più!

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Ultimo aggiornamento: 09/03/2017 - 18:50