6a Domenica Ordinaria, 12.02.2017

Fu detto agli antichi... Ma io vi dico!
Non l’osservanza esteriore e formale della Legge salva, ma, Gesù Cristo che compie la Legge, la pone nel cuore, la interiorizza e la fa diventare amore. ‘Se accoglierai e osserverai i Suoi comandamenti, questi ti custodiranno’! I comandamenti del Signore, perciò, non sono pesi e limitazione della nostra libertà: la edificano, invece, e la fondano, la guidano e la fortificano, la difendono e la custodiscono! Sono Doni di Dio che ci indicano le Sue vie di giustizia, i Suoi sentieri di vero bene, da scegliere e seguire, la verità su Dio e su di noi, perché ci rivelano il Suo mistero di amore per noi e ci indicano la nostra vocazione e missione. Se, dunque, ‘in Lui abbiamo fiducia’ e ‘osserviamo con tutto il cuore il Suo volere, anche noi vivremo’. Non dobbiamo osservarli solo esteriormente, formalmente e ipocritamente, ma con l’adesione totale e fedele di tutto il nostro cuore, che custodisce i Suoi decreti, e nell’intelligenza della nostra mente che si illumina nel contemplare le Sue meraviglie (Salmo). La Legge di Dio e i Suoi Comandamenti orientano la nostra vita a scegliere il bene (vita) e a rinunciare al male (morte), a decidersi a perseguire la giustizia e l’amore e a rinunciare a tutto ciò che vi si oppone ed è contrario. Libertà: dono stupendo e responsabilità tremenda! Libertà vera è scegliere il bene, ma si può anche decidere per il male. È scelta libera o del bene (Dio, Sommo Bene, Vita Piena, Amore Oblativo) o del male (maligno, peccato, morte). Noi siamo chiamati a dover saper scegliere tra bene-vita e male-morte, tra noi e Dio, tra la fedeltà e adesione ai Suoi comandamenti di amore e l’amore disordinato della nostra autosufficienza e autodeterminazione, tra l’adesione alla Sua Parola di vita, verità e via alla salvezza e le nostre vie di paure, d’indifferenza, di ipocrisia verso Dio e verso il prossimo, di programmi che portano al male, anziché, al bene (prima Lettura).
Logica del mondo e Sapienza di Dio
 Non sempre le Leggi degli uomini-creature, corrispondono e si fondono sui Comandamenti di Dio, il Creatore, che sono vita, amore, libertà, sapienza, giustizia e misericordia; le nostre leggi, invece, molte volte tendono ad allontanarci dalla nostra originale dignità, bellezza e purezza. Tutto questo perché il cuore si è distanziato dal cuore di Dio e, progressivamente, si è fatto ‘cuore di pietra’, incapace, cioè, di amore e verità, che rendono liberi e pieni di beatitudine e vera umanità. La ‘sapienza’ di questo mondo si fonda sul dominio, segue le logiche del potere, sgorga dalla superbia, si avvita attorno all’autoreferenza e si manifesta nell’autocelebrazione. La Sapienza di Dio, invece, è nel mistero della Croce, che rimane nascosto ai superbi, ai potenti e dominatori di questo mondo, ed è svelato agli umili e retti di cuore, che Lo cercano e ‘Lo amano’. La Sapienza, dunque, non appartiene agli uomini, ma è dono esclusivo di Dio, che la rivela e la partecipa a ‘coloro che Lo amano’, per mezzo dello Spirito (seconda Lettura). Pieno compimento della Legge è ‘la giustizia più grande’, verificabile nell’amore più grande per i fratelli e ‘nel più grande amore’, che è il perdono reciproco che riconcilia l’offeso e l’offensore, prima di ‘salire l’altare’. La Legge, si compie, infine, nella più grande sincerità e lealtà nel dire, nel mettersi d’accordo, nello scegliere soluzioni pacifiche, nel fare, nel pensare e nel desiderare e nel giudicare sempre con misericordia, senza dover spergiurare e con il linguaggio schietto e leale del “sì, sì”, “no, no” (Vangelo). Chi, perciò, decide di seguire Gesù e vuole essere Suo discepolo, non solo deve andare ‘oltre’ la Legge, non solo deve ‘fare’ e ‘donare’ di più, ma deve ‘donarsi tutto’ e ‘per sempre’, come Gesù si è donato e si dona. Pieno compimento della Legge, dunque, è ristabilire il primato della carità, che è il suo fine, obiettivo e compimento
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Ultimo aggiornamento: 09/02/2017 - 21:12