Domenica delle Palme e della Passione del Signore, 09.04.2017
Da
Osanna!
a
Crucifige!
Dalla
Morte
alla
Vita Eterna
Egli, che era senza
peccato, accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi ad un’ingiusta condanna, portò
il peso dei nostri peccati. Con la Sua morte
lavò le nostre colpe e con la Sua risurrezione
ci acquistò la salvezza (Prefazio
Proprio).
Oggi,
‘Benedetto Colui che viene nel Nome del
Signore’, e fra qualche giorno: ‘si
fecero avanti, Gli misero le mani addosso e Lo
arrestarono’. Domenica della Passione del
Signore ci introduce nella Settimana Santa che
ci riunirà per celebrare insieme il Mistero
Pasquale della Passione, Morte, Sepoltura e
Risurrezione di Gesù Cristo, morto e risorto per
noi. Dall’Osanna - Osanna festoso e accogliente
di Colui che viene nel nome del Signore, al
‘Crucifige, Crucifige’! Che ‘il Suo sangue
ricada su di noi e sui nostri figli’! Noi,
non più spettatori distaccati e passivi, ma
compartecipi della Passione e Morte del Messia,
Servo del Signore, per essere resi partecipi
della Sua beata Risurrezione, iniziamo il
cammino e la
Celebrazione della
Settimana
Santa con
fondato convincimento che senza Passione, non ci
può essere Pasqua e che la ragione ultima della
Passione, Morte e Sepoltura di Gesù è la Sua
Risurrezione, della quale saremo resi partecipi
per grazia. Non dimentichiamo che Colui che,
oggi, accogliamo quale Re umile e osanniamo
e benediciamo come ‘Colui che viene
nel nome del Signore’ è lo stesso Gesù che
sarà tradito, rinnegato, condannato, spogliato,
crocifisso e ucciso, sepolto e risorto ‘per noi’
all’alba del Primo Giorno della settimana.
Celebrando la Domenica della Passione, vogliamo
deciderci finalmente a seguire e camminare
dietro Gesù, prima osannato e, poi, tradito e
condannato a morte, per accompagnarLo verso la
croce, morire insieme con Lui e per Lui
risorgere. Egli stesso, se glielo permetteremo,
ci guiderà in questa Settimana Santa, ci farà
intensificare la nostra relazione con Lui e ci
insegnerà a camminare sulle Sue orme di
obbedienza fedele e filiale amore verso il
Padre. Egli entra, oggi, in Gerusalemme ed è
accolto da ‘trionfatore’ per esservi, tra pochi
giorni, tradito, arrestato, processato,
condannato e crocifisso. Gesù che, per amore, si
abbassa, si umilia fino alla morte e alla morte
di croce, è il Figlio di Dio che Egli
risusciterà e Lo farà trionfare sulla morte,
aprendo un nuovo futuro di speranza per tutti.
Nel
Vangelo,
cuore del racconto della Passione di Matteo
(26,14-27,66), è la Morte di Gesù sulla croce:
Lapidario l’annuncio della morte di Gesù
(27,50), che viene evidenziato dall’improvviso
buio, in pieno giorno (27, 45), rotto dal
grido di Gesù morente e dalla conseguente
reazione provocata sui presenti (27, 46-49),
anche dal velo del tempio che si squarcia, dal
tremendo terremoto che spacca le rocce e dalla
visione dei sepolcri che si aprono e dei molti
corpi che risuscitano (vv 51-52). Se questo
condannato muore così, Egli ‘manifesta’
segni ‘divini’, che nelle parole del Centurione
e dei presenti, si traducono in professione di
fede: ‘Davvero costui era Figlio di Dio!
La Domenica della
Passione
del Signore ci fa andare incontro
a Gesù, umile e mite, per accoglierLo con gioia
festosa e riconoscente, per, poi, metterci
dietro di Lui e seguirLo fino alla croce per
accogliere il dono della Sua vita che redime,
riscatta e salva. Non deve esaurirsi e ridursi
ad una ripetitiva recita o sacra
rappresentazione, ma è ricordo e
memoriale che attualizza tutto quanto Dio,
Padre, ha compiuto nel Figlio Gesù Cristo per la
nostra salvezza!
Ultimo aggiornamento: 06/04/2017 - 18:41