1a Domenica di Quaresima, 05.03.2017
Sta Scritto!
Anche
Satana usa la Scrittura, ma per tentare
Gesù, per il suo interesse e a suo vantaggio,
per conseguire, cioè, i suoi obiettivi e i suoi
scopi: farsi adorare e prendersi il dominio
assoluto sull’uomo, attraverso l’idolatria dell’avere,
del potere e dell’apparire. Gesù
lo vince e lo sconfigge su tutti i fronti, con
l’arma efficace e invincibile che è la Sua
Parola: ‘Sta
Scritto’. A Gesù non interessa
l’avere, il potere, l’apparire, ma la Sua
figliolanza divina, la fedeltà alla Sua
missione, la Sua obbedienza al Padre per la
nostra salvezza (Vangelo). Gesù non cade
nel tranello insinuante del serpentello astuto e
abbagliante, che ha illuso e posto contro il
Creatore Adamo ed Eva, svestendoli della
loro dignità di creature, facendoli vergognare
della loro ‘nudità’ e sprofondandoli nel terrore
e nella paura (prima Lettura). Questi
hanno trascinato l’umanità nel baratro
della loro disobbedienza sospettosa
e ribellione orgogliosa e
superba, mentre Egli, invece, Nuovo Uomo
e Figlio obbediente al Padre, fino alla morte di
croce, ci ridona, con sacrificio della Sua vita,
la dignità e l’identità di figli di Dio (seconda
Lettura). Riconosciamo e confessiamo,
allora, la nostra fragilità e tanti nostri
peccati d’infedeltà e di ipocrisia, e lasciamoci
riconciliare e ricondurre al Padre Creatore, che
purifica le nostre colpe nel Figlio, lava le
nostre infedeltà, ci rende puri, crea in noi un
cuore nuovo e ci rende la gioia della Sua
salvezza (Salmo). Crea in noi, Signore,
un cuore nuovo e rendilo puro e libero,
attraverso le varie prove e ‘tentazioni’ della
nostra esistenza umana! Accogliamo e viviamo,
perciò, il dono della
Quaresima,
come grazia di
verifica e di
revisione! Se questo si richiede per le
macchine, per i bomboloni, per il PC, per
proteggere e difendere la loro efficienza e
funzionalità, come mai, non lo riteniamo urgente
e vitale anche per la nostra vita? Chi rifiuta
la verifica non si rispetta e non ama se
stesso, rischia di perdersi e suicidarsi nei
suoi multiformi egoismi, fino a essere soffocato
dagli stessi suoi soggettivismi autoreferenziali
e autodistruttivi! Il cambiamento e la
conversione (metànoia)
sono doni da cercare, invocare, accogliere e
attualizzare, con fedeltà e coerenza, come la
Parola viva ed efficace, di questa prima
Domenica di Quaresima, ci chiede e ci propone.
Dal giardino
dell’Eden, ai deserti dei nostri peccati!
Adamo distrugge il giardino del nostro
cuore (prima Lettura). Cristo Gesù, lo
purifica e lo ricrea, con la Sua
grazia e il dono della Sua vita (seconda
Lettura) e ci insegna come vincere
Satan (ebraico: ‘accusatore’ cfr Gb 2), il
Diabolos, il divisore, l’ostacolatore,
l’avversario del bene e anche, Peiràzon,
‘colui che mette alla prova’ per farci ‘cadere’
(Vangelo). Ma, anche questo Gesù vuole
farci capire, attraverso il Suo triplice ‘Sta
Scritto’: con l’arma efficace e viva
della Sua Parola, noi possiamo essere vincitori
sul male e sullo stesso diabolos,
seduttore, ingannatore e tentatore infaticabile!
Perciò, non scarichiamo, come spesso facciamo,
la gravità delle nostre colpe sul diavolo,
seguendo Adamo, che accusa Eva e lo stesso
Creatore per avergliela messa accanto, e la
stessa Eva che la scarica sul serpente
ingannatore. La
responsabilità è solo nostra e resta nostra!
Una grave responsabilità, anche perché il
Maestro Gesù, non solo ci ha insegnato come
vincere, ma ci ha consegnato anche l’arma
invincibile della Sua Parola: ‘Sta
Scritto’! Il diabolico tentatore, fa
il suo mestiere, ma il peccato lo compie chi si
lascia sedurre e disobbedisce al suo Creatore e
allontanandosi dal suo Datore di vita!
Adamo sospettoso e
disobbediente, porta peccato e morte, Gesù
obbediente dona grazia e vince la morte. Adamo,
uomo caduto e
nudo, Gesù lo
rialza e lo riveste di nuova dignità. Il peccato
di Adamo trasforma anche il giardino dell’Eden
in un arido deserto insidioso e pauroso, Gesù
sgombera dal male i nostri deserti e li riporta
ad essere giardini di nuovo belli e più
rigogliosi di prima. Adamo ed Eva dopo la
disobbedienza e caduta, si scoprono nudi,
scappano via da Dio per paura, si nascondono nel
giardino per la vergogna! Cosa fa Dio? Li
punisce e li fa morire? No! Come può distruggere
le Sue creature? Le cerca, invece, parla loro,
li fa ragionare, maledice il serpente, li avvisa
sul dolore e la sofferenza che li
accompagneranno, e promette di mandare un Suo
Salvatore a riscattare le Sue creature e a
vincere il tentatore. Con bontà, riveste
l’uomo e ‘sua moglie’ con due tuniche di pelle
che Egli stesso fece (3, 4-21). La nostra
vocazione-missione, dunque, non è dover
rinunciare, ma la libertà di scegliere:
giardino o deserto, fiducia
o sospetto. Obbedienza o
ribellione. Umiltà o superbia. Dio o
idoli. Benedizione o maledizione. Amore
o odio. Perdono o vendetta. Vita
o morte. Fedeltà e obbedienza a Dio o
continuare a prostituirsi agli idoli dell’avere,
potere e apparire.
Ultimo aggiornamento: 03/3/2017 - 22:09