5a Domenica di Quaresima, 02.04.2017

Io sono la Risurrezione e la Vita. Chi vive e crede in Me, non morirà in eterno
Disse Gesù: ‘Togliete la pietra!’ e ‘Lazzaro, vieni fuori!’ Con il Suo ‘grido’ e il Suo Spirito, Gesù ridona vita all’amico, morto da sei giorni e, già, sepolto da quattro. Comanda ai presenti di ‘togliere’ la grande pietra dal sepolcro e di sciogliere Lazzaro dalle bende, appena riavuto la vita, per farli partecipare e credere al mistero di vita che sta per compiere per ‘la gloria’ di Dio e manifestare che Egli da Dio è stato mandato per ricreare vita e riaccendere la fede di salvezza. Lo chiama per nome, gli soffia il Suo spirito, gli apre il sepolcro e lo fa venire fuori! Ancora, un comando per noi, perché l’opera della liberazione sia definitivamente compiuta, chiedendo, perciò, la nostra partecipazione e cooperazione: ‘Liberatelo e Lasciatelo andare’! La ‘rianimazione’ di Lazzaro è l’ultimo e il più grande ‘segno’ per annunciare il mistero della Sua Morte e Risurrezione. Gesù si proclama ‘Vita e Risurrezione’, il Signore della vita che annienta la morte (Vangelo). Solo Dio può vincere la morte e ce ne fa partecipi, mediante il Figlio Gesù Cristo, ‘nostra Pasqua, il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo e morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita’ (Prefazio Veglia Pasquale). La vita eterna è dono di Dio che ‘apre i nostri sepolcri e ci fa uscire dalle nostre tombe’ e ‘farà entrare in noi il Suo spirito e noi rivivremo’ (prima Lettura). Lo stesso Spirito Santo, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in noi e, perciò, noi non possiamo vivere ‘sotto il dominio della carne’, perché, altrimenti, non apparteniamo a Cristo, il Quale ‘darà la vita anche ai nostri corpi mortali’ (seconda Lettura). E ‘dal profondo’ del nostro cuore, lo Spirito di Gesù, che ci abita, ora, ci fa gridare tutta la speranza della Risurrezione e Vita eterna ‘presso il Signore’, che è Misericordia e ci redimerà da tutte le nostre colpe (Salmo ‘De Profundis’).
Ciascuno di noi
si identifichi in Marta, che manifesta la fede nel servizio, in Maria, che vive la fede come amore e in Lazzaro, l’amico riconsegnato alla vita dal suo Amico Salvatore! Betania, ora, è qui, dove siamo convenuti, guidati da Gesù e presi dalle Sue parole, sorpresi dalla Sua commozione, dalla Sua piena condivisione delle nostre lacrime, lamenti e pianti. Ci ha portati qui, attorno al Suo altare, per donarci il Suo primo comando: ‘Togliete la pietra’ del vostro cuore e lasciatevi aprire le vostre tombe e liberatevi dai sepolcri dei vostri egoismi, della vostra rabbia, delle vostre ribellioni e disperazioni! E, poi, sentirci chiamare per nome e gridarci il Suo perentorio comando: ‘Vieni fuori’ dalla morte e accogli di nuovo il Mio spirito di Vita e Risurrezione!
La malattia
di Lazzaro non porterà alla morte ma è per rivelare ‘la gloria di Dio’ (v 4) e per offrire a tutti ‘il segno’ che ci fa riconoscere che Gesù è stato mandato dal Padre e ci aiuta a credere che Egli ‘è La Risurrezione e La Vita’ di chi crede in Lui! E, proprio, per questa presenza della ‘gloria del Padre’ in Lui, che Egli può ordinare ad alta voce, affinché tutti i presenti possano sentire e vedere: ‘Lazzaro vieni fuori’ dal sepolcro della morte e ritorna a vivere ‘per la gloria di Dio’ e per la fede in Me, che sono la Risurrezione e la Vita del mondo! Il grido scandisce il nome dell’amico, il quale è chiamato ad abbandonare le tenebre della morte e ad uscire dal sepolcro. È il grido di amore dell’amico Gesù, Risurrezione e Vita, che deve raggiungere e deve essere udito ed eseguito da ciascuno di noi, chiamato per nome, perché Egli ci conosce e ci ama, uno per uno, e vuole farci venire di nuovo alla luce per farci rinascere a vita eterna. Il grido del nome è insieme vocazione e missione a uscire per venire alla luce, abbandonando i sepolcri delle opere della morte. Nello stesso grido, che continua a farsi sentire ed udire, ora, tutti insieme, lasciamoci liberare dai nostri sepolcri e andiamo a sciogliere dai lacci del male, il fratello che Gesù ha richiamato in vita, e vuole che siamo noi stessi a sciogliere le bende che lo legano ancora e gli impediscono di muoversi e di andare: ‘Liberatelo e Lasciatelo andare’!

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Ultimo aggiornamento: 30/03/2017 - 18:38