Solennità di Tutti i Santi, 1 Novembre 2017
Tutti i Santi e Tutti Santi
I Santi,
il Padre ce li dona come
Amici
e
Modelli
di vita buona e giusta, non
possiamo
trasformarli e usarli come potenti
protettori, privati intercessori e
fonte di potere e di commercio.
La
Liturgia
ci fa contemplare il mistero della ‘Comunione
dei Santi’ che sono tutti i salvati e ci vuole
ricordare che anche noi siamo chiamati a vivere,
sin d’ora e in pienezza, il nostro Battesimo che
ci ha inserito in Cristo, e in Lui siamo stati
resi figli di Dio Padre.
La santità, dunque, non è il frutto degli sforzi
e ‘meriti umani’, ma dono esclusivo e gratuito
di Dio misericordioso e tre volte Santo!
Non
è l’uomo
che raggiunge Dio, ma è Dio che, nel Suo Figlio,
si china sulla nostra miseria e ci risolleva,
rendendo innocenti le nostre mani e puro il
nostro cuore attraverso ‘il sangue
dell’Agnello’. Dunque, anche la santità,
fedeltà quotidiana al disegno e volontà del
Padre, è dono dell’amore della Trinità
santissima che richiede la nostra risposta
fedele e grata alla Sua iniziativa divina. Tutti
chiamati a essere figli nel Figlio e santi
e immacolati al cospetto di Dio Padre nel
Suo Santo Spirito.
Noi pellegrini
qui in terra, siamo chiamati a contemplare, e
non solo oggi, ma ogni giorno del nostro
itinerario verso la meta da loro raggiunta, con
Giovanni, la Comunità dei Salvati, segnati con
il sigillo dell’Agnello e lavati nel Suo Sangue.
Contemplandoli
e
sapendoli
nostri Amici, Modelli compagni di viaggio,
vogliamo aprirci alla speranza e rafforzarla,
proprio attraverso le prove angosciose e le
grandi tribolazioni che dobbiamo affrontare, con
fede e fiducia in Dio, che ci ha creati per la
vita e la beatitudine eterna e a questa ci
chiama e ci incoraggia, attraverso la visione
beata di quanti, prima di noi, hanno affrontato
le grandi tribolazioni, nella certezza che il
sangue dell’Agnello li avrebbe purificati e
salvati (prima Lettura).
La Santità è dono
e chiamata a essere partecipi della stessa
Santità di Dio Padre, che ci ha resi figli nel
Suo Figlio, predestinandoci ad essere santi e
immacolati al Suo cospetto e alla piena
comunione con Lui nella vita eterna (seconda
Lettura), facendoci pregustare la promessa
della Beatitudine eterna, sin d’ora, nella
nostra povertà di spirito, nelle nostre
quotidiane ‘afflizioni’, nell’esercizio della
mitezza, nella fame e sete di giustizia, di
misericordia, di purezza nelle intenzioni e
nelle operazioni, vivendo ed agendo sempre da
figli di Dio e operatori di pace, rallegrandoci
ed esultando, addirittura, quando siamo
perseguitati e calunniati a causa della nostra
fedeltà al Vangelo e, quindi, allo stesso Gesù
Cristo, Maestro di verità e Fonte di vita eterna
(Vangelo).
Noi, oggi, rendiamo grazie a Dio,
che ha compiuto, come in Maria, le meraviglie
del Suo amore in questi nostri ‘amici e
modelli’, verso i quali siamo riconoscenti
perché, aprendoci al dono della santità, ci
spingono e ci incoraggiano sul cammino di fede e
di comunione vitale con Cristo, che solo può
condurci a piena beatitudine, cominciando da
ora, qui in terra, rendendoci già partecipi
della gloria che ci attende nel Suo Regno.
Ma chi sono e perché ci sono dati
in dono questi Amici e Modelli di vita? Per
impossessarcene e accrescere la nostra
vanagloria e il nostro gretto
campanilismo e per usarli a nostro uso
e consumo? Per erigere Santuari,
movimentare ‘turismo religioso’, organizzare
‘festeggiamenti’ fragorosi, ‘in loro onore e
gloria’, che attivano consumismo sfrenato,
alla faccia dei poveri che questi hanno difeso
contro gli oppressori e hanno concretamente
aiutato e protetto seguendo l’esempio del
Maestro Gesù, Amico e Protettore degli ultimi?
Attorno a loro movimentiamo fede, carità,
speranza e comunione o commercio, soldi e
sprechi insensati, alla faccia della loro
prostrante indigenza?
Cosa resta delle nostre cosiddette ‘feste
religiose’?
Ci lasciamo portare e condurre a Dio o ci
fermiamo alle loro statue, che popolano le
nostre chiese, occupano le nostre piazze e
riempiono le nostre
case? Poveri simulacri che sballottiamo
di qua e di là, su camioncini addobbati, barche
o pescherecci, con a seguito bande musicali e
intercalati botti tuonanti e fuochi pirotecnici,
per concludersi, poi, con i vari spettacoli di
piazza! Così tradiamo gli stessi Santi, dateci
come Amici di
viaggio e Modelli di vita cristiana e
tradiamo e illudiamo i Fedeli, approfittando
della loro buona fede e lasciandoli
nell’ignoranza della vera Religione, che è
Relazione e Comunione con Dio e tra
di noi.
I Santi
che non ci spingono e non ci portano a Dio, sono
i nostri
idoli
morti e da noi usati e abusati!
Ultimo aggiornamento:
31/10/2017 - 10:45