4a Domenica Ordinaria, 31.01.2016
Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino
E chi può fermare Gesù nella Sua missione di salvezza
universale? Forse ‘i compaesani’, coloro che si dicono
Suoi, senza mai, però, averLo accolto, ascoltato e
seguito, ‘ponendosi dietro’ di Lui, e che continuano ad
ardire di monopolizzare e ghettizzare la Sua missione
salvifica universale? La MISSIONE SALVIFICA DI GESÙ È
UNIVERSALE ed è destinata a tutti, nessuno ne è escluso,
né può esserne escluso e nessuno può cambiarla, ostacolarla
e fermarla!Perché infedele, il popolo è in esilio e a
questi, il loro Dio pietoso e misericordioso, manda Geremia,
il Suo profeta, a riproporre e ad offrire ancora la Sua
Alleanza, attraverso l’ascolto docile, la fiduciosa e la
fedele accoglienza della Sua Parola. In questa difficile e
rischiosa missione, Geremia dovrà affrontare incomprensioni,
rifiuti e persecuzioni, ma farà esperienza viva della
vicinanza e sostegno vitale di Dio che lo ha scelto,
costituito e consacrato profeta e lo ha mandato (prima
Lettura). Gesù, Parola Vivente del Padre, è rifiutato
dai Suoi compaesani (‘Venne dai Suoi, ma i Suoi non lo
accolsero’ Gv 1,11). L’ostilità, il rifiuto, la
solitudine, i tradimenti e l’infedeltà accompagneranno
ovunque il Mistero di Gesù fino alla morte di croce! Anche i
Discepoli e gli Apostoli di ogni tempo, tutti i battezzati,
scelti, chiamati, costituiti e consacrati, sono mandati ad
annunciare, soprattutto, con la testimonianza di vita, il
Vangelo della Misericordia e dovranno prepararsi allo stesso
trattamento subito dal Maestro (Vangelo). Questi sono
chiamati a fare tutto per amore e nell’amore, perché senza
amore nulla è possibile! In una parola, devono percorrere la
via dei ‘carismi più grandi’: la Fede, la Speranza e la
Carità, ‘la più grande di tutte’. Infatti, la FEDE,
che è fiducia incondizionata e adesione radicata in Cristo,
sconfigge la paura ed elimina l’insicurezza; la SPERANZA
spinge al coraggio e all’umiltà, e la CARITÀ, la più sublime
di tutte e che sola resterà, rivela, anche se in modo ancora
non del tutto completo e chiaro, ‘come in uno specchio’,
che DIO è AMORE e Lo si può ‘intravedere’ ed amare nello
‘specchio’ dell’amore fraterno che si traduce in PAZIENZA,
RISPETTO, BONTÀ senza limiti, PERSEVERANZA, GENEROSITÀ e
MISERICORDIA fino a renderci immagine (specchio) dell’AMORE
e della MISERICORDIA di Dio che ci chiede di essere
misericordiosi così come Egli lo è con noi da sempre e per
sempre: Misercordes Sicut Pater!
Il Perché del
Giubileo della Misericordia
“Una domanda è presente
nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della
Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo
momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire
più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di
Dio. È il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della
missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua:
essere segno e strumento della misericordia del Padre.……
‘Perché questo è il tempo della Misericordia’. È il
tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di
incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con
mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a
tutti - ha ripetuto - la via del perdono e della
riconciliazione”. Perciò, dobbiamo “Sentire forte in noi
la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon
Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti”
(Omelia Primi Vespri Domenica della Divina Misericordia, 11 Aprile
2015). Questo Giubileo, insomma, è un momento
privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente
“ciò che a Dio piace di più”. E, che cos’è che “a Dio
piace di più”? Perdonare i Suoi figli, aver misericordia di
loro, affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i
fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di
Dio nel mondo…. “Celebrare un Giubileo della Misericordia
equivale a mettere di nuovo al centro della nostra vita
personale e delle nostre comunità lo specifico della fede
cristiana, cioè Gesù Cristo, il Dio misericordioso”
(Udienza Generale, 9 Dicembre 2015). Perciò, Giubileo della
Misericordia e non semplicemente ‘un anno dedicato alla
misericordia’, perché ogni nostro giorno deve essere ‘intriso
di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando
la bontà e la tenerezza di Dio’. ‘La Sua misericordia
è una realtà concreta con cui Egli rivela il Suo amore come
quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal
profondo delle viscere per il proprio figlio’ (MV 5 e
6), perché
In Aeternum Misericordia Eius!
Ultimo aggiornamento: 01/02/2016 - 08:55