SS. Corpo e Sangue di Cristo, 29.05.2016
Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo, Prendete e bevete, questo è il mio Sangue
Fate questo in memoria di
Me
Con
questi Suoi gesti e questo comando, Gesù, proprio nella
notte in cui fu tradito, ci fa dono della Sua persona per
farci partecipi della Comunione con il Padre e, nello
Spirito Santo, tra di noi. La
folla affamata (spiritualmente e corporalmente) è
nutrita da Gesù, che annuncia loro il Regno di Dio e
guarisce i loro ammalati. Nel Primo Testamento Melkisedek,
Re e Sacerdote di Salem (Gerusalemme), offre il pane e il
vino ad Abramo come segno della benedizione di Dio. Gesù nel
segno del Pane e del Vino offre Se stesso per noi e ci
comanda di perpetuare il gesto in ‘Sua memoria’, finché Egli
‘venga’. Cristo Gesù, Sommo ed Eterno Sacerdote, Vittima e
Altare per il sacrificio, è la Nuova ed Eterna Alleanza.
L’Eucaristia, ’Fonte e Culmine’
della vita cristiana deve essere incarnata e vissuta nel
‘quotidiano’! L’offerta quotidiana di Gesù, infatti, è amore
sorgivo, primordiale e incondizionato e si esprime nel Pane
‘spezzato’ e nel Vino ‘versato’ nella totale gratuità. Il
Suo dono deve diventare misura della risposta dell’uomo al
Suo amore senza condizioni e senza misura: ‘Come Io vi ho
amato, così amatevi gli uni gli altri’ (Gv 13,34).
L’amore per Dio e per Gesù, da ora, si può certificare solo
attraverso l’amore ai fratelli (cfr 1 Gv 4,20-21).
L’Eucaristia fa la Chiesa
che, poi, può fare Eucaristia! Solo una Chiesa
eucaristica, dunque, quella, cioè, che si lascia fare
‘Eucaristia’, può fare, l’Eucaristia. Quando, dunque, ci
riuniamo a fare Eucaristia e mangiamo di questo Pane -
Corpo, per noi immolato, e quando beviamo all’unico Calice
della Nuova ed Eterna Alleanza, noi annunciamo la Morte del
Signore, proclamiamo la Sua Risurrezione, nell’attesa della
Sua Venuta. Non dobbiamo, dunque, celebrarla nell’egoismo,
nell’individualismo, nel settarismo e tra divisioni,
contrapposizioni e odi (vv 21), perché, altrimenti, noi
mangiamo e beviamo la nostra condanna (v 29).
Eucaristia e
Misericordia
La Processione
eucaristica, quest’anno, ripercorre il cammino di grazia del
Giubileo straordinario della Misericordia e nella
prospettiva della preparazione al
XXVI Congresso Eucaristico
Nazionale (Genova, 15-18 settembre 2016): “Nella
tua Misericordia a tutti sei venuto incontro”.
Attraverso questa, che è la madre e il modello
di ogni altra processione, la Comunità dei credenti cammina
nella storia sempre unita con Gesù Cristo, il Capo del Corpo,
che è la Chiesa, composto da tante membra, ognuno con le
proprie caratteristiche, con i propri doni e i propri
limiti, ma tutti chiamati a ricercare l’unità e la comunione
in/con /per Cristo, Pane di vita che nutre per la
Vita eterna. Processione:
non si tratta di un percorso folkloristico o
tradizionalistico, ma è, piuttosto, innovativo nella sua
simbologia e nella sua finalità! Siamo dei ‘pellegrini’,
infatti, proprio come i due discepoli di Emmaus, siamo per
strada! Non siamo soli, però, c’è Chi ci accompagna, ci fa
ardere il cuore prima e, poi, si fa riconoscere sempre nello
spezzare il Suo pane che ci dà la vita, ci chiama e ci
impegna all’amore e alla speranza ogni giorno.
Ultimo aggiornamento: 26/05/2016 -
13:44