1a Domenica di Avvento, 27.11.2016

Andiamo con gioia incontro al Signore
Avvento di Speranza
Non perdere questa nuova opportunità e occasione di misericordia che il Signore ci offre in questo nuovo Avvento di Speranza. Non lasciamoci più sorprendere e travolgere dagli eventi frenetici e caotici del nostro tempo e, alla luce della Sua Parola, scrutiamo i segni della Storia, per viverla nel
mistero del Natale: Dio si fa Uomo come noi per ripristinare, nella Sua misericordia, in noi, la Sua ‘immagine e somiglianza’, assumendo la nostra carne e togliendo il nostro peccato. Dunque, Avvento è gioia di Speranza nel nostro andare festoso verso e incontro il Signore che viene, più che nel nostro aspettare passivo e disattento. È fiducia vigilante ed operosa nel camminare insieme verso di Lui, più che attenderLo nell’apatia o nella dispersione e distrazione. È voler vegliare per ‘essere pronti’ ad aprire la porta della nostra esistenza al Signore, che è venuto, viene e può ritornare in qualsiasi ora della nostra vita. Avvento è non lasciarsi travolgere dalla paura e sconvolgere dall’angoscia dello scorrere inesorabile del tempo attraverso eventi tragici, devastanti e dolorosi, che si accavalcano, senza un sano discernimento e un senso completo. Avvento è ascoltare e rispondere alla Parola, luce di speranza e guida al nostro cammino quotidiano per attualizzare i Suoi imperativi di amore e di misericordia: accogliere e vivere l’Avvento quale Suo nuovo dono e non lasciarsi sfuggire quest’altra occasione favorevole, da non più perdere assolutamente, per accogliere la grazia della conversione del cuore, nel voler ‘gettare via le opere delle tenebre e indossare le armi della luce’, per ‘essere rivestiti del Signore Gesù Cristo’ e permetterGli che sia Egli a vivere e agire in noi.
Andiamo con gioia incontro al Signore, perché è l’Atteso che riassume e avvia tutte le nostre speranze e le compie. Il Signore che viene è la nostra gioia, che già sperimentiamo e cantiamo mentre Gli andiamo incontro. È la certezza che viene il Signore della pace e della consolazione a svegliarci dal sonno, metterci in piedi e ci riveste delle Sue vesti di luce di speranza. Meta dei pellegrini gioiosi e festosi (prima Lettura), è Gerusalemme, la Città Santa e il Suo Tempio. Mentre vanno, sono inondati di gioia, perché sanno di andare incontro al Signore, di entrare nel Suo tempio, per lodarLo e invocare pace e bene ‘per i miei fratelli e miei amici’ (Salmo). È il Signore che viene a concederci una nuova occasione favorevole (kairos) per convertirci dalle ‘opere delle tenebre’ per essere rivestiti di Cristo Gesù, permettendoGli di vivere in noi (seconda Lettura). Il nostro Signore, che è venuto, viene e verrà, è e sarà la nostra gioia, la nostra pace, il nostro bene, la nostra luce e la nostra sapienza per poter e saper scrutare i segni dei tempi e della storia e leggervi la Sua presenza e la Sua azione salvifica. Il nostro compito, nell’attesa del Signore, il Figlio dell’Uomo, è vegliare e vigilare, non lasciarsi prendere dal sonno e non lasciarsi cadere le braccia, ma tenersi pronti e preparati per lasciarsi accogliere quando Egli verrà e ci salverà (Vangelo).
L’
Avvento, dunque, per me, è una nuova stagione o la solita ripetitiva ricorrenza? È un nuovo e straordinario Inizio, che devo e voglio accogliere quale nuovo Dono - Kairos di Dio, Padre amorevole e paziente, che vuole accordarmi ancora per lasciarmi convertire finalmente e farmi arrendere alla Sua Misericordia? Mi lascerò, anche questa volta, prendere e distrarre da ciò che contraddice il vero Natale, come la corsa ai regali materiali, al consumismo sfrenato e spreco scandaloso? Cerco e vado incontro a Chi è Luce di speranza, di amore e di salvezza? Mi lascio svegliare dal desiderio di andarGli incontro? Sarò più sveglio e vigilante, più preparato e pronto ad accogliere la Sua salvezza?
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Ultimo aggiornamento: 24/11/2016 - 15:14