17a Domenica Ordinaria, 24.07.2016
Gesù ci insegna a pregare
Nei
modi e contenuti, con perseveranza costante e
fiducia incondizionata, caratteristiche
indispensabili della vera Preghiera, che è
conformare la nostra vita
alla Volontà di Dio, liberandola da ogni vana impertinenza e
verbosità, presunzione e arroganza! È abbandono e fiducia
nel Padre, il cui Nome deve essere santificato,
il Suo Regno deve essere accolto (Vangelo). La
Preghiera autentica si fa dialogo amoroso e filiale
con il Padre, nell’ascolto delle Sue risposte, per conoscere
la Sua volontà e ci apre ai bisogni degli altri (prima
Lettura). È preziosa Grazia di conversione e di
conformazione a Cristo Crocifisso e Risorto, che ci
immerge nella Sua morte per farci risorgere con Lui (seconda
Lettura). Signore,
insegnaci
a pregare! Quando
pregate dite: ‘Padre’!
Fine ultimo della Preghiera è conoscere la Volontà di Dio ed
è prendere coscienza che ad Essa bisogna conformare sempre
la propria vita. La ricerca perseverante (‘insistente’) del
volere di Dio è l’essenza della Preghiera e del nostro vero
bene. Gesù ci insegna la vera preghiera e il vero modo per
pregare. Di Ascolto e
Preghiera si nutre il
credente vero, che fidandosi di Dio, Lo scopre e Lo invoca
con il nome che rivela la Sua vera Identità:
Padre
nostro! Attenzione al
‘nostro! È Padre di tutti, senza distinzioni di razza, di
popoli, di religioni, incondizionatamente e per sempre.
Dall’ascolto alla fede, dunque, dalla fede
alla preghiera, dalla preghiera all’abbandono
nelle braccia del Padre di tutti noi (nostro).
Pregando il Padre, infatti, ci si scopre tutti Suoi figli, i
quali s’impegnano a vivere da fratelli, chiamati a
‘santificare il Suo Nome e a fare la Sua Volontà’, affinché
tutti, da figli Suoi e fratelli tra di noi, collaboriamo
all’avvento del Suo Regno di giustizia e di verità e alla
Sua realizzazione, già, in terra, invocando ed accogliendo
il pane quotidiano della piena condivisione e del reciproco
perdono (Vangelo). Nella prima Lettura, la preghiera
è dialogo tra il Creatore
e la creatura, e fa emergere la dimensione
intermediatrice del Patriarca, che va compresa bene,
però, non come pretesa, cioè, ma, come segno di
fiducia dell’orante.
Cosa chiedere al Padre
secondo Gesù? Sia santificato il Suo nome e venga
il Suo Regno! Dacci, ogni giorno, il nostro pane quotidiano,
perdona i nostri peccati, come noi perdoniamo e non ci
lasciare soli nelle prove della vita. La mia preghiera,
invece, è soliloquio e monologo, avvitamento su/per/con
me stesso o dialogo e comunione con il Padre e il Figlio e
lo Spirito Santo?
Cosa dovrà capire Abramo
(e tutti noi) dal dialogo che Dio gli ha permesso di
intessere con Lui? La giustizia non basta a regolare i
nostri debiti: è indispensabile la Sua Misericordia! Abramo,
Abramo, tu hai osato fare i conti (cinquanta,
quarantacinque, trenta, venti, dieci) con Dio e ti sei
dovuto arrendere nel tuo fallimento. Cercavi i giusti per
far salvare i peccatori, ma neanche uno se n’è trovato!
(prima Lettura).
Chi è l’unico Mediatore
e Intercessore?
Gesù Cristo, il Figlio morto per noi e che Dio, nella Sua
potenza di Misericordia, ha risuscitato dai morti, e ‘con
Lui, ha ridato vita anche a noi, morti a causa dei nostri
peccati’, attraverso il Battesimo e la Fede (seconda
Lettura). Nel Vangelo, Gesù ci insegna a pregare e ad
accogliere lo Spirito
Santo, che il Padre riversa nei cuori di quanti
glieLo chiedono, cioè, sono pronti ad accoglierlo e disposti
a lasciarLo operare in loro. Gli esempi che Gesù, nel
Vangelo, ci offre, dell’amico che bussa alla porta, in piena
notte, (vv 5-8) e del figlio che chiede pesce e
uova (vv 11-12),
dicono che Preghiera è, soprattutto, affidarsi a Dio,
confidare in Lui, certi che Egli è Padre e sa già di quante
e di quali cose abbiamo bisogno, prima che noi gliele
chiediamo a parole! Preghiera,
per Gesù, è essere aperti e disponibili ad accogliere la
Misericordia del Padre
Nostro, è voler perseverare ed essere disponibili
al dono del Suo Regno che è, già, in mezzo a noi e, nello
stesso tempo, deve, ancora, ‘compiersi’! Ma, prima di tutto,
invocare e accogliere lo Spirito
Santo, perché ‘ogni autentica Preghiera è
suscitata dallo Spirito Santo’ (Redentoris Missio, 29).
Ultimo aggiornamento: 21/07/2016 - 19:20